Kenya

Esperienza di safari eccezionali a patto di rimanere lontani dai percorsi turistici

Viaggio nel cuore dei safari, tra parchi meravigliosi e infiniti ecosistemi.

“Ci si sente davvero liberi solamente su queste vaste pianure. Ogni giorno si può decidere di prendere una qualsiasi direzione, fermarsi sulle rive di un fiume e accamparsi al tramonto, sapendo che la notte seguente sarà un altro albero a darci riparo, un altro paesaggio ad aspettarci”.

Così si esprimeva la scrittrice Karen Blixen cercando di descrivere le emozioni che un paese come il Kenya può offrire; purtroppo, negli ultimi anni il paese ha assunto nella percezione comune delle persone la connotazione di una destinazione molto turistica, dove voli charter sbarcano ogni settimana migliaia di turisti lungo le costa di Malindi.

Ma il Kenya è molto più che una destinazione esotica: è uno dei paesi nei quali è stata scritta la storia della grande avventura africana e dove è iniziata l’epopea della conservazione ambientale, una delle grandi sfide del futuro di questo continente; un luogo nel quale è ancora possibile effettuare safari emozionanti, scoprire una natura incontaminata e una cultura profonda, come quella tramandata da secoli dai misteriosi Masai e dai fieri Samburu, nella loro lotta costante per la sopravvivenza in un ambiente selvaggio e per questo, anche ostile a volte.

La qualità dei safari è strettamente legata al livello dei lodge in cui si decide di soggiornare, con guide che si suddividono in bronzo, argento e oro.

Masai Mara è certamente il parco più famoso ed effettivamente soddisfa in pieno  tutte le aspettative, con la sue enormi quantità di fauna e di paesaggi, che sembrano creati apposta per l’osservazione degli animali. Un’esperienza che si esprime al massimo durante i periodi della grande migrazione, che porta milioni di animali dalle vaste pianure del Serengeti in Tanzania agli altipiani del Masai Mara. Negli ultimi decenni però, il parco è diventato una meta tra le più gettonate del continente africano e alcuni settori del parco nazionale sono spesso invasi da centinaia di veicoli durante i safari (minivan compresi!). Per questo, meglio soggiornare in uno dei lodge all’interno delle concessioni private, lontani dai classici circuiti, per vivere un’esperienza di safari più esclusiva ed emozionante.

Tra i parchi meridionali del paese, si segnalano: Amboseli con il suo spettacolare colpo d’occhio sul Monte Kilimanjaro e una numerosa popolazione di elefanti, una delle più vaste dell’Africa Orientale; Tsavo, con la parte più accessibile (East Tsavo) che essendo facilmente raggiungibile dalle spiagge del paese è un parco molto turistico, che include però riserve più remote ed esclusive, come l’affascinante Chyulu Hills, dove è possibile effettuare anche safari a cavallo per un contatto totalizzante con la grande natura africana.

Trai i parchi e le riserve più interessanti dell’Africa Orientale, c’è il Meru National Park con la sua grande varietà di ecosistemi: foreste di acacia, distese di savana, imponenti kopje (le tipiche colline rocciose) e impenetrabili wetlands, dimore perfette per un vastissimo numero di specie, che rendono questo parco uno dei più interessanti da esplorare. Nonostante la sua estensione, il parco ospita solo tre lodge, due dei quali all’interno del parco, tra cui l’affascinante Elsa’s Kopje, arroccato su una collina rocciosa, dove è iniziata l’avventura di George Adamson con la celebre leonessa Elsa.

Ancora più lontano e remoto, l’ecosistema del Samburu, che comprende due interessanti riserve: la Samburu National Reserve con l’esclusivo e affascinante Saruni Samburu - che dall’alto di un kopje offre un colpo d’occhio emozionante sulle grandi pianure del parco - e la Riserva di Shaba, con i suoi tanti differenti ecosistemi e le tipiche foreste di acacia, habitat perfetto per la nutrita popolazione di leopardi che la abita. Due regioni affascinanti, ancora poco conosciute dal turismo di massa.

Gli ecosistemi della Lewa Wildlife Conservancy con le vaste praterie e gli esclusivi lodge, incorniciati dal profilo del Monte Kenya (la seconda cima più alta del continente africano) e i vasti altipiani di Laikipia con le tante riserve private, pionieri della conservazione ambientale del paese, offrono una valida alternativa anche per gli appassionati di safari più esigenti.

Il Kenya custodisce anche piccoli gioielli nascosti, come il Matthew Range, una catena montuosa remota, caratterizzata da particolari ecosistemi nei quali è possibile immergersi in una dimensione senza tempo, con la possibilità di emozionanti safari a piedi, attraversando la foresta; nuovo e interessante è il progetto di conservazione dei rinoceronti nella Sera Rhino Sanctuary, attraverso il quale è possibile trascorrere alcune giornate seguendo questi incredibili animali e scoprendo molto sugli sforzi fatti per preservarli dal triste fenomeno del bracconaggio.

Il Kenya offre anche la possibilità di trascorrere qualche giorno di relax al mare, dopo l’esperienza di safari, soprattutto nella zona vicina a Malindi. Esistono anche sistemazioni più esclusive, fuori dai classici circuiti, come Funzy Keys.




Dal punto di vista climatico il Kenya può essere suddiviso in tre macro aree: la zona costiera, caratterizzata da un clima tropicale, influenzato dagli alisei che soffiano dall’Oceano Indiano; la zona degli altopiani settentrionali, caratterizzata da un clima quasi desertico (forte escursione termica tra il giorno e la notte e scarse precipitazioni concentrate tra aprile e maggio) e la zona degli altipiani meridionali con un clima più temperato tanto da essere conosciute come le terre dell’eterna primavera.

I mesi più caldi sono febbraio e marzo - l’estate equatoriale - mentre il periodo più fresco comprende luglio e agosto. Bisogna però tenere sempre conto le possibili differenze dovute all’altitudine e alla distanza dalla zona costiera. Per esempio, le temperature medie più alte che si possono raggiungere nel nord sono di 36/37 C°, mentre sugli altipiani del sud le temperature possono raggiungere i 25/26 C°.

La stagione delle piogge può essere suddivisa in stagione delle piccole piogge (Mvuli), dalla seconda metà ottobre a novembre, in cui le precipitazioni sono brevi con principale carattere di rovescio temporalesco e in stagione delle grandi piogge (Masika), da marzo a maggio, in cui le precipitazioni sono più intense e meno prevedibili come durata anche se generalmente confinate al pomeriggio/sera.

La stagione secca va da giugno a settembre e da dicembre a febbraio.

Nella stagione secca è molto più facile avvistare le varie specie animali durante i safari, in quanto la fauna si concentra in prossimità delle pozze d’acqua e la vegetazione è arida e spoglia, mentre durante le piogge gli animali sono distribuiti all’interno di parchi sconfinati.

D’altra parte, nella stagione delle piogge, l’aspetto botanico è molto più interessante: parte dei paesaggi si colorano di verde e le piante esibiscono intensi e svariati colori per la fioritura, oltre a essere il periodo delle nascite per molte specie animali.

Il periodo che rappresenta un buon rapporto qualità/prezzo è il periodo tra la fine di ottobre e l’inizio di dicembre, tra la fine delle piccole piogge e l’inizio della stagione secca, dato che le piogge sono brevi e confinate al pomeriggio e quindi consentono lo svolgimento dei safari. Nei parchi del Nord, inoltre, è scarsa la possibilità di giornate di pioggia. Di contro, i costi sono più bassi rispetto all’alta stagione.

In generale il Kenya è un paese visitabile durante tutto il corso dell’anno, dipende dai luoghi e dalle esigenze specifiche di ciascuno. Solamente i mesi di marzo e la prima parte di aprile sono meno favorevoli (anche se molto interessanti per gli appassionati di fotografia che troveranno in tutto il paese opportunità di scatti incredibili con i colori sgargianti, i forti contrasti cromatici e le nascite).



Viaggiare in Kenia a gennaio e a febbraio

Gennaio e febbraio sono mesi caldi e asciutti in Kenya, classificabili tra quelli migliori per visitare il Paese: le giornate sono soleggiate ovunque sebbene possano occasionalmente sopraggiungere degli acquazzoni pomeridiani, per lo più di breve durata, che hanno tra l’altro il benefico effetto di rinfrescare l’aria. Le temperature che si registrano in questo periodo sono, infatti, le più alte dell’anno e l’afa è spesso protagonista.

Il paesaggio nel suo complesso si presenta lussureggiante a seguito delle “piogge brevi”, cadute tra novembre e dicembre, e per individuare la variegata fauna selvatica, sia a terra che in aria, i punti di osservazione migliori in questo periodo sono il Meru National Park, lo Tsavo Est, l’Amboseli e il Lago Nakuru, dove si verificano le grandi ondate migratorie dei volatili.

Lungo la costa i giorni caldi e soleggiati offrono le condizioni ideali per un soggiorno di mare tra bagni di sole sulle lunghe spiagge di sabbia bianca, nuotate e sport acquatici. In questi mesi, per gli appassionati di snorkeling e di immersioni, le acque calme e limpide dell’Oceano Indiano garantiscono un’ottima visibilità per l’esplorazione dei fondali.

Una vacanza in Kenya in questi mesi di alta stagione turistica, deve essere pianificata per tempo mettendo anche in preventivo una spesa maggiore visti i prezzi più alti, soprattutto lungo la costa.  




Viaggiare in Kenia a marzo

In Kenya, marzo è un mese di transizione tra Ia fine della stagione secca e l’inizio di quella umida.

In questo periodo è particolarmente indicata come meta di viaggio la zona nord-est del Paese.

Le prime piogge fanno la loro comparsa solo verso la fine di marzo, risparmiando la prima metà del mese che conserva così le condizioni climatiche favorevoli sia per soggiorni al mare che per i safari nei grandi parchi nazionali.




Viaggiare in Kenya ad aprile e a maggio

Con aprile e maggio si inaugura in Kenya la stagione delle “piogge lunghe”, un periodo non proprio ideale per un viaggio nel Paese: violenti nubifragi, prevalentemente pomeridiani e serali, spesso trasformano in pantani i percorsi all’interno dei  parchi e quelli lungo la costa rendendoli di fatto impraticabili.

Proprio la regione che affaccia sull’Oceano Indiano, insieme a quella di sud-ovest, è la più colpita dalle piogge torrenziali sebbene raramente siano tali da impedire del tutto le attività escursionistiche.

La stagione umida non è tra le migliori per i safari in Kenya: l’abbondanza d’acqua disperde gli animali rendendone più difficile l’avvistamento, già in parte ostacolato dalla fitta vegetazione, e la  pioggia stessa può risultare fastidiosa per un safari su veicoli aperti.

Al contrario, per gli appassionati di birdwatching, è un buon periodo questo in quanto la stagione delle nascite, per molte specie di uccelli, è al suo massimo. Inoltre, le abbondanti precipitazioni hanno il merito di rendere la vegetazione particolarmente rigogliosa, e di trasformare l’intero paesaggio in un caleidoscopio di colori per spettacolari fotografie.

Nonostante le condizioni climatiche scoraggino dunque un viaggio in Kenya, soprattutto se finalizzato ai safari, è bene considerare anche l’aspetto economico: essendo questo un periodo di bassa stagione, si può approfittare di offerte vantaggiose per una vacanza a costi ridotti, a patto però di sopportare il disagio di qualche rovescio temporalesco.




Viaggiare in Kenya a giugno

A giugno la stagione delle piogge volge al termine e in Kenya torna a splendere il sole, anche se deboli precipitazioni possano essere ancora possibili. Il caldo umido dei mesi scorsi tende ad attenuarsi, le temperature diurne si abbassano e le notti diventano fresche in altitudine.

La lunga stagione secca è alle porte: le belle spiagge di Shela Beach e di Tiwi si ripopolano e, mentre la vegetazione alta e folta rende ancora difficili gli avvistamenti durante i safari, ci si prepara all'arrivo del periodo di punta per trovare il meglio dei safari nelle Riserve naturalistiche con la Grande Migrazione degli erbivori (gnu, zebre, giraffe).




Viaggiare in Kenya a luglio e ad agosto

A luglio si entra nel vivo della stagione secca: il clima è temperato, asciutto e non troppo polveroso per via delle piogge pomeridiane che si verificano occasionalmente e vanno a ripulire l’aria.

Le temperature si abbassano ulteriormente rendendo luglio e agosto i mesi più freschi dell’anno e allo stesso tempo i migliori per visitare tutto il Kenya.

La costa in questo periodo è splendida e offre la possibilità di godersi un po’ di relax su una delle tante spiagge o di immergersi nelle acque dei Parchi Nazionali Marini di Malindi o di Watamu alla scoperta della meravigliosa fauna sottomarina che li abita.

A luglio e ad agosto si verifica uno degli spettacoli naturali più straordinari dell’anno, la Grande Migrazione, durante la quale migliaia di antilopi, gnu e gazzelle si spostano in massa dal Serengeti, in Tanzania, verso le pianure del Masai Mara National Reserve alla ricerca di pascoli più verdi, per poi ripercorrere la strada a ritroso nel mese di ottobre.

Ad agosto si raggiunge il picco della stagione turistica ed è pertanto consigliata la prenotazione con largo anticipo.




Viaggiare in Kenya a settembre

Settembre è ancora un buon periodo per visitare il Kenya: il tempo è generalmente asciutto e piacevole, ottimo sia per un viaggio rilassante lungo la costa sia per un viaggio all’insegna della natura.

Nel Masai Mara prosegue la migrazione dei grandi greggi, uno spettacolo naturale incredibile, che attraversano i fiumi Mara e Talek dando bella mostra di sé.




Viaggiare in Kenya a ottobre

Mentre la colonnina di mercurio comincia lentamente a salire e le piogge tornano a bagnare alcune aree del Paese, ottobre è ancora un bel periodo per un viaggio in Kenya: lontano dalle folle di turisti dei mesi estivi, si può godere di una maggiore tranquillità durante le visite.

Nonostante le grandi mandrie migratorie lascino ora il Masai Mara, rimangono diverse popolazioni residenti a rendere sempre grandiosa l’esperienza qui del safari. In questo mese anche l’Amboseli, lo Tsavo Ovest e il Meru National Park sono mete privilegiate per l’avvistamento di numerosi animali.




Viaggiare in Kenya a novembre

A novembre il Kenya è nel pieno della stagione delle piogge brevi, con precipitazioni che tornano in forma più lieve e veloce. Precipitazioni e temperature più calde non sono però di ostacolo per un viaggio nel Paese, in quanto il Masai Mara, insieme alla maggior parte delle altre riserve, rimane aperto. Solo sull'altopiano di Laikipia molti parchi sono chiusi.

Questo è il momento migliore per andare nel Lago Nakuru dove tutti gli appassionati di birdwatching possono ammirare le migrazioni delle diverse specie di uccelli che dall’Europa arrivano in Africa.

Novembre è anche un mese con un buon rapporto qualità/prezzo: con la gran parte dei turisti ormai rientrati è possibile sfruttare al meglio le buone offerte proposte dalle strutture alberghiere.




Viaggiare in Kenya a dicembre

Dicembre è solitamente un mese caldo e umido, potenzialmente "molto bagnato": cade sul finire della stagione delle piogge brevi, con alcuni parchi chiusi (specialmente nel nord) e altri aperti. In questi ultimi l’osservazione della fauna selvatica rimane molto buona, grazie anche alla presenza di un elevato numero di uccelli.

Questo periodo dell’anno, prima dell’arrivo delle festività natalizie e della stagione secca, è piuttosto tranquillo: ci sono ancora pochi turisti e si può approfittare ancora di qualche offerta da parte delle strutture alberghiere.




Temperature stagionali (min-max °C) - Precipitazioni (mm/mese)

Località Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic
Nairobi 24-11 54 25-11 46 25-11 91 23-13 240 22-12 181 21-10 41 21-10 21 21-12 24 23-11 28 24-12 65 22-12 148 23-12 97
Amboseli 28-14 49 29-15 48 28-16 101 26-16 251 24-15 152 24-13 37 23-12 24 24-12 13 26-13 10 27-14 31 27-15 130 27-15 92
Masai Mara 26-11 90 27-11 98 26-11 140 25-12 203 24-13 151 24-13 91 25-10 52 25-11 79 26-11 94 27-12 99 27-12 151 27-12 111
Tsavo National Park 30-18 39 31-18 25 31-19 92 30-20 101 29-18 50 27-18 12 27-16 11 27-16 13 28-18 23 29-18 41 31-18 132 30-20 112
Parchi e riserve del Nord 30-15 33 31-16 33 31-17 90 30-17 271 29-17 132 29-15 9 28-16 2 29-16 5 31-18 9 31-18 159 28-18 224 28-15 79
Southern Coast 30-22 10 30-22 12 31-22 41 30-23 167 28-23 290 28-21 154 26-21 100 26-20 59 27-20 56 29-23 70 31-22 71 31-22 38
Northern Coast - Lamu 30-23 5 31-23 1 31-23 29 31-25 131 29-24 289 28-22 141 28-22 81 28-22 39 29-24 43 30-24 31 31-24 38 32-25 22

Passaporto/Visto: per entrare in Kenya è richiesto il passaporto la cui validità residua deve essere di 6 mesi al momento della richiesta del visto e con almeno una pagina vuota a disposizione per l’apposizione del timbro d’ingresso. Il visto turistico è obbligatorio ed ha una durata da 1 a 3 mesi, prorogabile fino a 6 mesi. E’ possibile richiederlo sia all'Ambasciata del Kenya a Roma prima della partenza oppure direttamente in aeroporto all’arrivo nel Paese. Il pagamento in aeroporto può essere effettuato sia in dollari americani, di recente emissione, che in euro. Inoltre dal 1° settembre 2015 è attiva una procedura online per dotarsi di visto elettronico, collegandosi al seguente indirizzo: http://evisa.go.ke/evisa.html (esclusivamente in lingua inglese).

Fuso orario: in linea di massima nei mesi da Novembre a Marzo, quando in Italia è in vigore l’ora solare, il fuso orario del Kenya è +2 ora (cioè quando in Italia sono le 12:00, in Kenya sono le 14:00); da Aprile ad Ottobre, quando invece è in vigore l’ora legale, il fuso orario è +1 ora (cioè quando in Italia sono le 12:00, in Kenya sono le 13.00).

Vaccinazioni e precauzioni sanitarie: per andare in Kenya non è richiesta alcuna vaccinazione obbligatoria, a parte il caso in cui si entri arrivando da un paese a rischio trasmissione febbre gialla. La malaria è presente, in particolar modo durante la stagione delle piogge, nella zona costiera, nelle aree prossime al Lago Vittoria e in alcuni parchi che si trovano a quote meno elevate. Nonostante ciò il rischio di contrarre la malattia è comunque basso e basterebbe adottare qualche precauzione durante tutto il periodo di permanenza nel Paese: usare repellenti contro le punture, dormire in letti provvisti di zanzariere e a partire dal tramonto indossare camicie a maniche lunghe e pantaloni lunghi. Per maggiori informazioni consigliamo sempre di rivolgersi ad un centro di medicina del viaggio.

Per il resto valgono le consuete raccomandazioni di carattere igienico-alimentare: come bere solamente acqua imbottigliata o bevande in bottiglie sigillate e senza ghiaccio, consumare cibi cotti evitando gli alimenti crudi e lavarsi frequentemente le mani.

Consigliamo infine di portare con sé alcuni medicinali di base sempre utili quando si viaggia in paesi extra UE come collirio, antidiarroici, un antibiotico a largo spettro e un antidolorifico.

Valuta: la valuta ufficiale è lo Scellino keniota (Ksh o Kes). Al cambio attuale 1 euro corrisponde a circa 111,7044 kes. Le principali carte di credito sono accettate nei grandi alberghi, nei ristoranti e nelle più importanti strutture turistiche, al di fuori invece il loro uso è scarso e comunque hanno tassi di commissione elevati. Per cambiare contante (euro o dollari) è necessario rivolgersi alle banche o agli uffici di cambio autorizzati (conservare la ricevuta per eventuali controlli). E’ illegale cambiare contanti per strada. Nelle zone rurali può essere difficile trovare una banca o anche solo un ufficio cambio. Si consiglia dunque, in previsione di spostamenti all’interno del Paese, di munirsi di contanti. E’ possibile prelevare direttamente in valuta locale negli sportelli ATM presenti a Nairobi e nelle città principali.

Abbigliamento consigliato: l’abbigliamento consigliato è pratico e informale: abiti leggeri e in cotone traspirante per affrontare le temperature alte del giorno e un giacchetto per la sera e la mattina presto. Nei mesi invernali, da giugno a settembre, servirà un pile o una giacca a vento. Un capo impermeabile, tipo k-way, è utile in tutte le stagioni. Per i safari occorrerà indossare capi dai colori neutri, pantaloni e camicie a maniche lunghe, scarponcini alti e un capo più pesante per la sera. Lungo la costa e nei resort non devono mancare un costume da bagno e l’occorrente per proteggersi dal forte sole come un cappello, un paio di occhiali e la crema solare.

Elettricità: la corrente elettrica è di 220/240V.  La corrente elettrica è presente quasi ovunque nel paese. E’ necessario munirsi di un adattatore universale in quanto le prese sono a tre fori, tipo britannico, e non sempre gli hotel li hanno a disposizione.

Telefono: per telefonare dall'Italia il prefisso internazionale è 00254, +254. Esiste copertura cellulare in quasi tutto il territorio, tranne alcune zone a nord. Nelle principali aree urbane gli operatori locali di telefonia mobile utilizzano reti GSM e hanno accordi di roaming con i principali operatori internazionali, consigliamo di rivolgersi al proprio operatore telefonico per sapere se è attivo il servizio e quali sono i costi. In alternativa si può acquistare una scheda SIM nel paese, che in genere ha tariffe più vantaggiose del roaming. La connessione internet è presente nelle principali città e aree turistiche dove si trovano internet caffè.

Lingua: le lingue ufficiali del Kenya sono l’Inglese e il kiswahili; nelle zone rurali e desertiche sono però diffuse le lingue proprie delle etnie che le abitano. L’italiano viene compreso nelle zone più turistiche lungo la costa.

Comportamenti raccomandati: il Kenya non è un paese pericoloso ma, come in tutti i paesi africani, occorre essere prudenti e usare il buon senso. Si deve prestare particolare attenzione nelle grandi città, come Nairobi o Mombasa, dove più alto è il tasso di criminalità ed è dunque consigliato non uscire durante le ore notturne o recarsi in zone isolate. Non indossare abiti troppo succinti quando si visitano città di tradizione musulmana. Durante i safari bisogna seguire sempre le indicazioni e i comportamenti suggeriti dalle guide.

Religione: la maggior parte della popolazione del Kenya è cristiana. Sulla costa e nelle province orientali invece prevalgono i Musulmani. Esiste poi una cospicua minoranza induista e comunità animiste. Cristianesimo e Islam spesso si mescolano a culti tradizionali.

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