Addis Abeba, Lalibela, Bahar Dar, Lago Tana, Gondar, Axum, Tigrai
Cultura
Volo di linea per Addis Abeba.
Partenza dall’Italia o da altre città europee/internazionali (da verificare).
Arrivo nel primo mattino ad Addis Abeba, incontro con lo staff locale e trasferimento in hotel.
Visita della città, che comprende anche il Museo Nazionale Archeologico, il Museo Etnografico e la Cattedrale della Santissima Trinità.
Non mancherà la salita sulla di Entoto, il punto più panoramico della città.
Pranzo in ristorante locale e cena in hotel.
La capitale Addis Abeba (“nuovo fiore”) è situata a 2.350 metri di altitudine, ai piedi del Monte Entoto.
Vanta un panorama museale tra i più ricchi e variegati di tutta l'Africa orientale, che comprende il Museo Nazionale Archeologico - in cui è esposto il calco dello scheletro di Lucy, ominide vissuto nella valle dell’Awash più di tre milioni di anni fa - e il Museo Etnografico.
In quest’ultimo, è conservata un’interessante collezione di strumenti musicali, di manufatti artigianali e di croci copte, nonché le stanze dove abitò l’imperatore Hailè Selassiè, imperatore d’Etiopia tra il 1930 e il 1974.
La Cattedrale della Santissima Trinità è uno dei monumenti religiosi più rilevanti, che ospita le tombe dell’imperatore Hailè Selassiè e della consorte.
Raggiungendo la cima del Monte Entoto si può godere di una splendida vista della città del suo labirintico mercato, uno dei più grandi di tutta l’Africa.
Oltre alla cultura, Addis Abeba offre anche rinomate caffetterie e prelibati ristoranti, dove gustare alcune specialità etiopi, accompagnate dall’injera, a base di teff, il cereale senza glutine che è alla base della cucina locale.
Trasferimento in aeroporto e volo per Lalibela.
Arrivo e trasferimento nella cittadina, in circa 1 ora di auto.
Dopo la sistemazione in albergo, il resto della giornata è dedicato alla scoperta del primo gruppo di chiese rupestri, incluse la chiesa ipogea e cruciforme di San Giorgio, quella di Bet Maryam e l’imponente Bet Medane Alem.
Pranzo in ristorante locale e cena in hotel.
Visitare Lalibela (2500 metri), piccola cittadina arroccata lungo le pendici di brulle montagne, è un’esperienza che segna profondamente per la presenza di un patrimonio archeologico unico al mondo, che risale all’epoca in cui l’Etiopia divenne cristiana, nel 33 d.C.
Grazie a numerose chiese rupestri conservate intatte (dichiarate Patrimonio dell’Umanità nel 1978), Lalibela è il più importante sito religioso di tutta l’Etiopia e un cruciale centro di culto.
Anche per questo è conosciuta anche come la “Petra” o la “Gerusalemme” africana.
Le 11 chiese ipogee sono state ricavate millenni fa "scavando" dentro un unico immenso blocco di roccia (tufo vulcanico), collegate tra loro da cunicoli sotterranei. Ancora oggi gli ampi ambienti dedicati alla preghiera, gli affreschi e i bassorilievi mostrano una bellezza straordinaria.
La Chiesa di San Giorgio è forse la più famosa, grazie alla suggestiva forma a croce greca.
Bet Medane Alem è la più grande chiesa monolitica del mondo e Bet Maryam (“Casa di Maria“) è l’unica a includere ancora un affresco originale.
Davanti a questi luoghi sacri carichi di suggestione, dove migliaia di pellegrini attendono in coda, avvolti in vesti candide, di poter accedere all’interno di ciascuna chiesa si prova una sensazione mistica indescrivibile.
Un paradiso per gli appassionati di fotografia che potranno cogliere ritratti e scorci unici.
Nelle prime ore del mattino, visita al secondo gruppo di chiese ipogee, alcune delle quali collegate da strettissimi cunicoli sotterranei, con profondi significati e simbologie.
Al termine, partenza per Bahir Dar (6 ore circa di auto, senza tenere conto di eventuali soste o visite aggiuntive), con pranzo (pic-nic) lungo il percorso, caratterizzato da interessanti paesaggi dell’Etiopia centrale, punteggiati da piccoli villaggi tradizionali.
Arrivo nel tardo pomeriggio, sistemazione in hotel per la cena e per il pernottamento.
Tutte le straordinarie chiese rupestri di Lalibela sono interamente scavate nella roccia, costruite svuotando enormi blocchi monolitici, a formare prima le stanze interne, e solo successivamente i piccoli ingressi e le finestre, traforando le pareti.
Due di queste sono collegate da un interessante cunicolo completamente al buio, un percorso adatto solo a chi non soffre di claustrofobia, che possiede un profondo significato simbolico: rappresenta l’ascesa in paradiso che passa necessariamente per un percorso “oscuro” e di sacrificio.
La giornata prevede un’escursione in barca sul lago Tana, durante la quale si visiteranno due monasteri della penisola di Zeghe, Ura Kidane Meheret e Azwa Mariam.
Rientro a Bahir Dar per il pranzo in ristorante locale.
Il pomeriggio è dedicato a un’altra escursione, per raggiungere le cascate del Nilo Azzurro.
Rientro in hotel per la cena e il pernottamento.
Bahar Dar (situata a 1800 metri) è una piacevole cittadina situata nell’Etiopia del nord e affaccia sulla sponda meridionale del grande Lago Tana, il più esteso del paese, dove domina un’atmosfera molto rilassante.
Tra larghi viali fiancheggiati da palme e tranquilli giardini, il lago ospita sulle sue rive e in alcune isole rinomati monasteri, antichi edifici a pianta circolare costruiti in fango, legno e tetto in paglia, impreziositi da coloratissimi dipinti che riproducono episodi delle Sacre Scritture e della vita dei Santi.
Molti conservano interessanti icone, croci sacre, oggetti di culto e manoscritti religiosi, come Azwa Mariam, dove si possono ammirare antiche pitture e manoscritti risalenti al Medioevo etiopico, e Ura Kidane Meheret: anche qui l’atmosfera è molto suggestiva, sia per la vita locale che si incontra, che per le stravaganti raffigurazioni murali a carattere religioso.
Le Cascate del Nilo Azzurro sono incastonate in un paesaggio ricco di vegetazione e habitat di una numerosa quantità di uccelli. Purtroppo la portata d’acqua negli ultimi anni si è molto ridotta per la costruzione di una diga a monte del fiume.
È comunque affascinante passeggiare tra le tipiche campagne rurali, dove è possibile entrare a contatto con gli abitanti locali.
Nel primo mattino, partenza per Gondar (3/4 ore circa di auto, senza tenere conto di eventuali soste e del pranzo).
Lungo il percorso, che nella sua prima parte segue la costa orientale del grande Lago Tana, è possibile fermarsi per visitare il mercato locale di Woreta (tranne la domenica).
Arrivo a Gondar in tarda mattinata, sistemazione e pranzo in hotel.
La giornata è dedicata alla visita della città di Gondar.
Rientro in hotel per la cena e il pernottamento.
Gondar (2130 metri) è stata proclamata nel 1836 capitale d’Etiopia dall’imperatore Fasiladas.
La città è famosa per i suoi castelli, edificati dai vari imperatori che regnarono tra il il 1632 e il 1855, testimoni di fasti e ricchezze di un’epoca leggendaria, in cui i regnanti e le loro corti si dilettavano in banchetti, feste e cerimonie.
Il più affascinante è il Palazzo di Fasiladas, la cui costruzione iniziò nel 1636 per volere dell’omonimo imperatore.
È stupefacente lo stato di conservazione del castello, che mostra una ricchezza architettonica di influenze axumite e arabe, elevandosi per 32 metri con uno stile architettonico che ricorda i nostri castelli medievali (probabilmente per la presenza portoghese nel paese in quell’epoca).
Nel cuore di Gondar si trovano anche la splendida Chiesa di Debre Birhan Selassie, riccamente adornata da notevoli dipinti e celebre per il suo soffitto interamente coperto da volti di cherubini che, con differenti espressioni, fissano i visitatori.
Partenza nelle prime ore del mattino per Axum (7/9 ore circa di auto, senza tenere conto di eventuali soste e del pranzo).
Il tragitto (siamo intorno ai 2150 metri) è un sentiero di montagna che costeggia lo spettacolare massiccio dei Monti Simien: il meraviglioso paesaggio contribuirà a rendere meno faticose le ore di trasferimento.
Per il pranzo, è previsto un pic-nic durante il trasferimento.
Arrivo nel tardo pomeriggio e sistemazione in hotel per la cena e il pernottamento.
La prima parte della giornata è dedicata alla visita della città di Axum e al suo patrimonio archeologico, tra cui Parco delle Stele, il Museo Archeologico, il palazzo e i bagni della regina di Saba, la chiesa di Santa Maria di Sion.
Pranzo in ristorante locale.
Nel pomeriggio si parte in direzione Hawzen, situata a 2100 metri, (senza soste, 4 ore circa di auto), con una fermata per visitare Yeha, la prima capitale dell’impero axumita.
Arrivo ad Hawzen nel tardo pomeriggio. Cena e pernottamento al lodge.
Axum è l’antica capitale della grande civiltà axumita, dove è racchiuso un incredibile patrimonio archeologico.
È pervasa, come tutto il paese, da un grande sentimento religioso, che la rende uno dei luoghi più sacri dell'Etiopia e meta di pellegrinaggio dei cristiani di tutto il mondo.
La leggenda contribuisce ad alimentare la sacralità della città, infatti nella Chiesa di Santa Maria di Sion, si dice sia racchiusa l’Arca dell’Alleanza, portata in Etiopia da Menelik I ai tempi di re Salomone.
Un immediato colpo d’occhio si ha quando si visita il Parco delle steli, costituito da monoliti impiegati come pietre tombali e ottimamente conservati, testimonianza di un passato misterioso quanto glorioso.
Al Museo Archeologico si possono ammirare una pregevole collezione di reperti, tra cui una raccolta di iscrizioni in lingua sabea risalenti al V sec a.C, e un’interessante collezione di monete axumite, incluso un gruppo di vasi decorato e inciso con motivi ancora oggi utilizzati nell’artigianato locale.
Nei pressi di Dungur si trovano i resti del palazzo e dei bagni della leggendaria Regina di Saba.
A Yeha, la prima capitale dell’impero axumita, si trova un interessante tempio pre-cristiano alto 12 metri, che risale all’incirca all’VIII secolo a.C., chiamato anche Tempio della Luna; da visitare anche il piccolo museo della chiesa di Abuna Aftse, dove si possono ancora ammirare reperti antichissimi, come una collezione di iscrizioni su pietra in lingua sabea, croci in oro e argento e diversi manoscritti miniati.
Giornata dedicata alla scoperta del Tigrai con la visita ad alcune delle principali chiese rupestri, come quella di Dugem Selassie, di Abraha Atsbeha e altre immerse in bellissimi paesaggi naturali (la scelta delle chiese da visitare verrà effettuata in base al livello fisico del gruppo e alla capacità di raggiungere chiese poco accessibili).
Pranzo in pic-nic durante la visita.
Prima di arrivare a Macallè (2080 metri) nel tardo pomeriggio, sosta alla famosa chiesa semi-monolitica di Wukro Cherkos.
Sistemazione in hotel per cena e pernottamento.
La Chiesa di Dugem Selassie presenta un bellissimo soffitto decorato sopra l’altare; a differenza della maggioranza delle chiese rupestri del Tigray che si trovano in altitudine arroccate tra le montagne, è costruita nella piana e scavata nella roccia che sorge all'interno di una più recente.
Abraha Atsbeha è una delle più belle chiese della regione, famosa per il suo bellissimo soffitto intagliato supportato da 13 grandi pilastri e molti archi riccamente decorati.
All’interno della struttura a pianta cruciforme sono presenti tre Santuari dedicati rispettivamente ai Santi Gabriele, Michele e Maria.
Inoltre, fra i tanti tesori, la chiesa ospita la croce appartenuta al primo vescovo d’Etiopia, Abuna Salama.
Wukro Cherkos è una chiesa semi-monolitica, celebre per i particolari stili architettonici e le decorazioni, come i famosi capitelli cubici, il fregio axumita e il soffitto a volta del XV secolo. È una delle chiese più accessibili, in quanto si trova proprio sul ciglio della strada.
In mattinata, trasferimento al piccolo aeroporto di Macallè in coincidenza con il volo per Addis Abeba.
All’arrivo nella capitale, trasferimento in hotel per il day use e pranzo libero.
Resto della giornata a disposizione per qualche acquisto prima del rientro.
Cena in un ristorante tipico con canti e balli tradizionali, prima del trasferimento in aeroporto in coincidenza con il volo internazionale.
In generale, non esiste un periodo migliore per andare in Etiopia, infatti può essere visitata tutto l’anno, grazie a un clima caratterizzato da temperature medie intorno ai 20°-25 C, con serate piacevolmente più fresche. Trovandosi appena a nord dell'Equatore, infatti,ci sono piccole variazioni di temperatura tra un mese e l'altro, sebbene tra giugno e settembre le piogge siano intense e frequenti.
Tuttavia, chi soffre molto il caldo farebbe bene a evitare i mesi estivi nelle regioni orientali e occidentali, inoltre in questo periodo, le piogge possono essere abbondanti in tutto il paese (la stagione delle piogge è detta Kiremt).
Il clima varia principalmente con l'altitudine, mantenendosi fresco in alta quota e torrido nelle pianure.
La capitale Addis Abeba, i principali luoghi lungo il circuito settentrionale e Harar beneficiano del gradevole clima degli altipiani.
Ad altitudini più elevate, come le Montagne di Bale o i Monti Semien, le temperature sono sensibilmente più fredde, tali da richiedere abiti pesanti, soprattutto per la sera.
Nella Valle dell'Omo il clima è tropicale con temperature più elevate mentre, nelle regioni orientali, in città come Dire Dawa, le temperature possono diventare molto calde in ogni periodo dell'anno.
Un discorso a parte merita la depressione della Dancalia, che si distingue per il caldo estremo ed opprimente soprattutto da febbraio a novembre.
La stagione in cui l'Etiopia è maggiormente visitata è in occasione delle ricorrenze religiose, come il Meskel nell'ultima settimana di settembre o il Timkat a metà gennaio; entrambe le festività sono molto apprezzate dai viaggiatori di tutto il mondo, malgrado all'incredibile affluenza di fedeli si aggiungano folle di turisti.
Gennaio è un ottimo mese per visitare il Paese, con temperature piacevoli, cieli blu e scarse precipitazioni in tutte le regioni.
La celebrazione religiosa più sacra dell'Etiopia, il Timkat, ovvero l'Epifania copta che commemora il battesimo di Cristo nel fiume Giordano, si svolge il 19 gennaio e, sebbene sia affollata di turisti e nota per i grandi raduni, i riti religiosi e le interminabili processioni, è un evento straordinario da assistere in prima persona.
Essendo Lalibela il luogo di preghiera e di pellegrinaggio più importante dell'Etiopia, di conseguenza anche il Timkat in questa città è particolarmente sentito e richiama un numero esorbitante di fedeli. Altri ottimi luoghi per unirsi alle celebrazioni del Timkat sono Gondar, Axum ed Addis Abeba.
A gennaio in Etiopia si celebra anche il Natale copto, chiamato Lidet ma noto anche come Genna, da un gioco tradizionale praticato dai giovani in tale occasione.
La festività si svolge il 7 gennaio (il 29 dicembre per il calendario etiope), è un susseguirsi di processioni, rituali, danze, veglie notturne.
Gennaio, come dicembre, sono i due mesi consigliati per visitare la Dancalia, la cui depressione, situata vicino ai confini di Eritrea e Gibuti, a 120 metri sotto il livello del mare, costituisce uno dei luoghi più inospitali del pianeta, con temperature che, in altri mesi dell'anno, possono raggiungere i 50°C.
In gennaio il caldo è meno infernale, consentendo di visitare sia il Dallol, con i suoi magnifici paesaggi e le pozze multicolori che il vulcano attivo Erta Ale, con la sua infernale lava gorgogliante.
Gennaio è anche un ottimo mese per visitare la Valle dell'Omo e i laghi della Rift Valley etiope, essendo un mese con clima tropicale secco.
Gennaio, come dicembre e novembre, è uno dei mesi più freddi in Etiopia, quindi se si intende visitare le zone montuose, Bale Mountains o Semien, occorre considerare che le temperature minime possono essere prossime ai 0°C.
Febbraio è un ottimo mese, da un punto di vista climatico, per visitare l'Etiopia: è considerato l'ultimo mese invernale, la stagione è ancora secca, con giornate limpide e soleggiate in tutto il Paese, con clima mite nelle ore diurne e temperature notturne che possono raggiungere i 5-7°C, soprattutto sugli altipiani.
Nelle zone montuose del Bale e Semien, le temperature sono meno rigide dei mesi precedenti, con minime intorno ai 3-4°C e massime tra i 17-20°C e con meno precipitazioni dei mesi successivi a febbraio, rendendo questo mese il periodo migliore per il trekking e l'osservazione della fauna selvatica.
Febbraio è un ottimo mese per visitare la Valle dell'Omo e, come a Marzo, in questo periodo si tengono le tradizionali celebrazioni del Salto del Toro della tribù Hamer.
Marzo segna la fine dell'alta stagione: le aree settentrionali del circuito storico come Lalibela, Gondar e Axum iniziano a diventare più calde ma le giornate sono ancora relativamente asciutte e gradevoli, quindi è ancora consigliabile visitare tali regioni.
Nelle zone montuose e nei parchi nazionali, marzo è un ottimo mese per ammirare la fauna selvatica ed è considerato il mese migliore per cercare il lupo etiope sull'altopiano di Sanetti, nella catena del Bale Mountains.
Nella Valle dell'Omo iniziano le prime piogge, ma le strade sono tendenzialmente ancora praticabili. In questo mese, come in febbraio, si tengono le tradizionali celebrazioni del Salto del Toro della tribù Hamer.
Aprile è ancora un buon periodo per visitare le regioni settentrionali, prima delle piogge più intense e del caldo crescente che si presenteranno nei mesi successivi. Inoltre, in questo mese cade la Pasqua copta, la domenica di Fasika, generalmente una settimana dopo quella cattolica.
Si può assistere alle celebrazioni del Fasika in tutte le città del nord, oltre che ad Addis Abeba.
Lalibela è senza dubbio il luogo più suggestivo, dove nella notte migliaia di fedeli, avvolti dai candidi vestiti bianchi, affollano i cortili delle chiese pregando in un susseguirsi di litanie ipnotiche e colpi di tamburo, circondati dalla miriade di lumini che adornano le chiese più sacre dell'Etiopia.
La stagione delle piogge inizia prima nelle regioni meridionali: già in aprile inizia a essere sconsigliato il viaggio nelle regioni intorno alla Valle dell'Omo e nel sud-ovest dell'Etiopia, in quanto le piogge tendono a rendere le strade sconnesse e fangose.
Le piogge iniziate ad aprile nella Valle dell'Omo si intensificano al punto da rendere gravemente impraticabili le strade, sempre più fangose, soprattutto nel mese di maggio, mentre in giugno in tale regione le piogge tendono a esaurirsi.
In maggio e giugno le piogge si estendono verso est, interessando i laghi della Rift Valley e il Parco Nazionale delle Montagne di Bale.
Inizia a piovere anche nelle regioni del centro-nord e in quelle inserite nel circuito della rotta storica, sebbene le piogge non siano così copiose da pregiudicare le visite di tali località.
Maggio e giugno sono i mesi più caldi dell'anno, con temperature massime che possono raggiungere i 30°C ad Axum e Bahir Dar e i 25°C a Lalibela, mentre l'escursione termica tra il giorno e la notte è sempre di circa 15 gradi, come in tutti i periodi dell'anno.
Luglio e agosto sono i mesi in assoluto più piovosi sia nelle regioni centrali e settentrionali, inserite nel circuito della rotta storica, sia nelle regioni montane dei Monti Semien e delle Montagne di Bale.
L'intensità e la costanza delle piogge rendono scarsa la visibilità e danneggiano le strade, quindi si sconsiglia di viaggiare in queste regioni in tale periodo dell'anno.
Invece, nella Valle dell'Omo, luglio e agosto sono un ottimo periodo per visitare le etnie del sud, grazie al clima caldo e secco.
In particolare agosto è considerato uno dei mesi migliori per fare escursioni in tali regioni, alla stessa stregua di settembre, dicembre e gennaio.
La stagione delle piogge termina verso la metà di settembre e, dopo le lunghe piogge, il paesaggio dell'Etiopia diventa verde, lussureggiante, coperto da tappeti di fiori.
Settembre è un ottimo mese per ammirare la flora endemica nei Monti Semien.
Alla fine del mese le piogge si attenuano del tutto e la festa religiosa del Meskel, il 26 settembre, oltre a commemorare la scoperta della Vera Croce, celebra la fine della stagione delle piogge e il benvenuto alla stagione dei raccolti con il suo sole splendente, fonte di vita e di luce.
I due giorni di festeggiamento del Meskel sono, dopo il Timkat, una ricorrenza molto importante e molto scenografica, con grandi falò ornati da margherite meskel. Addis Abeba, Gondar e Aksum sono ottime località per partecipare a tale evento.
Settembre è un ottimo mese per visitare le regioni meridionali intorno alla valle dell'Omo .
L'11 settembre si festeggia il capodanno etiope e per l'occasione in tutto il paese prevede celebrazioni e rituali.
Ottobre è un ottimo periodo per visitare gli altipiani centrali e il circuito settentrionale della rotta storica, con paesaggi fioriti e lussureggianti.
Il clima è molto piacevole ed è uno dei periodi migliori per apprezzare Bahir Dar, in quanto il Lago Tana e le Cascate del Nilo Azzurro sono in piena attività.
In ottobre la Valle dell'Omo è interessata da una piccola stagione delle piogge, comunque meno copiosa di quella che si manifesta in aprile e maggio.
Però dato che le strade possono divenire impraticabili, si sconsiglia il viaggio in questo periodo.
Novembre e dicembre sono mesi di stagione secca, le piogge sono pressoché assenti, con giornate limpide e soleggiate.
Sono ottimi mesi per visitare tutte le regioni del paese, le temperature sono piacevoli ma le minime possono scendere anche sotto i 5°C.
Riguardo alla Dancalia, dicembre, come gennaio, è senza dubbio il mese migliore per sopportare il clima estremo, l'alta umidità dei vapori che fuoriescono dalle pozze di zolfo del multicolore Dallol e il caldo prodotto dal magma incandescente del vulcano attivo Erta Ale.
Località | Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic |
Addis Abeba | 22-5 23 | 23-7 47 | 23-9 74 | 23-9 97 | 23-9 93 | 22-9 127 | 20-10 274 | 20-10 281 | 20-9 176 | 21-7 43 | 21-5 13 | 21-4 11 |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Tigrai | 25-9 1 | 26-10 5 | 27-12 13 | 28-13 23 | 28-14 39 | 28-14 54 | 24-13 184 | 24-13 179 | 25-12 54 | 25-11 10 | 25-10 20 | 24-9 3 |
Lalibela | 21-5 13 | 23-7 28 | 23-5 55 | 23-9 83 | 24-10 84 | 24-10 73 | 21-9 281 | 20-9 295 | 21-8 128 | 21-7 51 | 20-5 28 | 21-5 21 |
Monti Simien | 19-2 8 | 20-3 18 | 21-5 44 | 21-6 71 | 21-7 92 | 20-6 106 | 16-6 291 | 16-6 291 | 18-5 120 | 18-4 54 | 17-3 32 | 18-2 18 |
Bahir Dar | 27-8 3 | 28-9 3 | 30-12 9 | 30-13 25 | 29-14 84 | 27-14 178 | 24-14 439 | 24-14 386 | 25-13 199 | 27-12 90 | 27-10 23 | 27-12 8 |
Dire Dawa | 28-13 21 | 29-14 34 | 30-17 68 | 31-18 103 | 32-19 61 | 33-20 31 | 31-19 94 | 31-19 129 | 31-19 76 | 31-16 29 | 29-14 16 | 27-12 8 |
Etiopia Meridionale | 16-2 44 | 17-3 52 | 17-3 85 | 16-4 161 | 16-4 136 | 15-4 89 | 14-4 164 | 14-4 177 | 14-3 129 | 14-3 112 | 14-2 66 | 15-1 29 |
DOCUMENTI E VISTO
Oltre al passaporto con validità di almeno 6 mesi dal giorno di arrivo nel Paese e con 3 pagine libere, è necessario il visto di ingresso, valido 30 giorni, che si può acquistare in tre modi: online, all’arrivo all’aeroporto di Addis Abeba o dall’Ambasciata di Roma.
ABBIGLIAMENTO
Si consiglia di portare un abbigliamento informale con abiti pratici e leggeri per il giorno, magliette, pantaloni di cotone, calzature comode, anche con fondo antisdrucciolo e capi più pesanti per la sera, come maglione o pile, giacca impermeabile, foulard e calze. Essendo obbligatorio entrare senza scarpe nelle chiese e nei monasteri, è consigliato avere sempre con sé diverse paia di calze di ricambio.
Da evitare il mimetico militare, tassativamente vietato nella maggior parte dei paesi africani.
Tra gli accessori si consiglia di portare un copricapo, zainetto per necessità giornaliere, occhiali da sole, creme solari di protezione e una piccola torcia.
DISPOSIZIONI SANITARIE
Non esistono vaccinazioni obbligatorie per l’ingresso nel paese a parte il caso in cui si entri in Etiopia arrivando da altri Paesi africani. Sugli altopiani del Nord e, in particolare, al di sopra dei 2000 m, il problema malaria è poco presente. In ogni caso si consigliano precauzioni come l'uso di spray insetto-repellente specifico per zanzare tropicali e soprattutto maniche lunghe e scarpe chiuse dopo il tramonto.
Si consiglia di bere solo acqua minerale, verificando che la bottiglia sia sigillata e non aggiungere ghiaccio nelle bevande.
Inoltre, si consiglia di portare medicinali come collirio, farmaci antidiarroici, un antibiotico a largo spettro e un antidolorifico. Al di fuori della città di Addis Abeba, non è facile acquistare farmaci.
FUSO ORARIO
Quando in Italia vige l’ora solare, il fuso dell’Etiopia è +2 ore rispetto all’Italia.
Quando in Italia vige l’ora legale, il fuso dell’Etiopia è +1 ore rispetto all’Italia.
E’ molto diffuso nelle zone rurali il conteggio delle ore del giorno a partire dall’alba, dalle 6 del mattino e suddividendo il giorno in 12 ore. Quindi le 8 del mattino potrebbero essere espresse come le 2 del mattino.
CALENDARIO
A differenza dei paesi cristiani occidentali, l’Etiopia non adottò la riforma gregoriana del calendario introdotta nel 1582 e ancora oggi adotta l’antico calendario giuliano.
Il calendario etiope è costituito da 13 mesi, di cui i primi 12 di 30 giorni ciascuno e il 13° di 5 giorni, che diventano 6 durante l’anno bisestile. Il primo dell’anno corrisponde al nostro 11 settembre (il 12 negli anni bisestili).
La mancata applicazione della riforma fa sì che le date etiopi siano espresse con sette/otto anni in meno rispetto alle date occidentali.
VALUTA
La valuta in corso nel paese è il Birr (ETB). Al cambio attuale 1€ corrisponde a circa 26 Birr. Questi valori sono molto sensibili a fluttuazioni.
E’ possibile cambiare negli uffici autorizzati e nelle banche, dove sono accettati indifferentemente sia Euro che Dollari Statunitensi, in banconote.
L'utilizzo delle Carte di Credito internazionali è possibile nei grandi alberghi, principalmente ad Addis Abeba e, fuori dalla capitale, vengono raramente accettate.
SICUREZZA
Gli itinerari percorsi dal turismo sono abbastanza sicuri, ma è comunque consigliato di mantenere elevata la soglia di attenzione e di adottare adeguate misure di cautela. In generale sono da evitare spostamenti da soli, a piedi o di notte.
Gli italiani, a causa del passato coloniale, non sempre sono bene accetti.
Le zone che possono essere a rischio sono quelle al confine con Eritrea, Somalia, Sudan e Kenya.
Addis Abeba è relativamente sicura, anche se è presente una criminalità comune, come furti e scippi, a causa della povertà e dell’alto tasso di disoccupazione.
LINGUA
La lingua ufficiale dell’Etiopia è l’Amharico, parlato dalla maggior parte degli etiopi ma, a livello regionale, sono parlati anche il tigrino, l’oromo, il somalo, oltre alle moltissime lingue tribali e dialetti, dato che ogni etnia utilizza il proprio idioma.
L’inglese è la lingua straniera più diffusa ed è anche la lingua parlata dagli addetti ai servizi turistici.
Durante le liturgie copte è adottato il Ghe’ez, una lingua classica ora estinta.
RELIGIONE
L’Etiopia ha due religioni principali: il Cristianesimo e l’Islam. I cristiani ortodossi sono predominanti nella zona centrale e settentrionale del Paese mentre la religione islamica è concentrata soprattutto nella parte orientale e meridionale. Sono inoltre presenti minoranze cattoliche, protestanti e animiste.
POPOLAZIONE
La popolazione dell’Etiopia ha superato i 100 milioni. L’Etiopia è attualmente uno dei paesi con una più rapida crescita nel mondo: il tasso di incremento demografico è di circa il 3% annuo.
La popolazione di Addis Abeba si stima intorno ai 4 milioni.
TELEFONO E INTERNET
Per telefonare dall'Italia il prefisso è 00251 seguito dal prefisso della località senza lo zero e il numero dell’abbonato. La copertura mobile è abbastanza irregolare e spesso difficoltosa, soprattutto nelle zone remote. Internet è sempre più diffuso in quasi tutto il Paese ma la connessione spesso è assente o molto lenta.
VIDEO / FOTO
In Etiopia non esistono particolari vincoli per l’utilizzo di apparecchi fotografici non professionali mentre per l’utilizzo delle videocamere all’interno di edifici religiosi e siti d’interesse è previsto il pagamento di una tassa all’ingresso.
È tassativamente vietato fotografare, come nella maggior parte dei paesi del mondo, tutte quelle infrastrutture quali aeroporti, ponti, edifici governativi, installazioni militari e persone in uniforme.
Si raccomanda rispetto e attenzione nel fotografare la gente: è bene astenersi dal fotografare persone o cose senza aver richiesto, e ottenuto, il consenso.
VOLTAGGIO
La corrente elettrica è a 220 volt; le prese di corrente sono quasi tutte bipolari, cioè a due entrate, senza la terra centrale.
Dato che la fornitura di elettricità in molte località non copre il fabbisogno energetico, potrebbero verificarsi interruzioni di energia elettrica e, di conseguenza, anche una temporanea scarsità d’acqua.
ACQUISTI
L’Etiopia offre un artigianato locale vario ed interessante: sculture, oggetti in legno e in bambù, tessuti in cotone, tappetti, mobili, oggetti per decorare la casa, coloratissimi canestri e ceramiche.
L’esportazione di oggetti antichi e di antiquariato è soggetta al rigido controllo delle autorità competenti che devono fornire le dovute autorizzazioni. Si consiglia quindi di limitare tali acquisti ai soli negozi di Addis Abeba dotati di autorizzazione governativa.
CIBO
La componente di base della cucina etiope è l’injera, una focaccia dall’aspetto un po’ spugnoso preparata con un miglio locale, il teff. L’injera viene servita con varie salse di carne e verdure e funge anche da piatto e cucchiaio: viene spezzata con le mani e con la mano destra viene usata per raccogliere e portare i cibi alla bocca.
Il berberé è la popolare miscela piccante di spezie, di colore rosso vivace, che tra i suoi ingredienti ha il peperoncino, coriandolo, pepe nero, cardamomo, curcuma e altre spezie varie. La maggior parte dei piatti tipici della cucina etiope includono questa spezia. Uno di questi è lo zighinì, uno spezzatino di carne di manzo o di pollo, accompagnato da verdure e legumi varie. Un altro piatto molto popolare è lo shirò, una crema di ceci densa e speziata.
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