Addis Abeba, Arba Minch, Jinka, Mago National Park, Turmi, Yirgalem
Popoli
Volo di linea per Addis Abeba.
Partenza dall’Italia o da altre città europee/internazionali (da verificare).
Potendo scegliere, si consiglia di pianificare la partenza di domenica dall’Italia, in modo da poter scoprire alcuni dei più interessanti mercati tribali della Valle dell’Omo.
Arrivo nel primo mattino ad Addis Abeba, incontro con lo staff locale e trasferimento in hotel.
Visita della città, che comprende anche il Museo Nazionale Archeologico, il Museo Etnografico e la Cattedrale della Santissima Trinità.
Pranzo in ristorante locale e cena in hotel.
La capitale Addis Abeba (“nuovo fiore”) è situata a 2.350 metri di altitudine, ai piedi del Monte Entoto.
Vanta un panorama museale tra i più ricchi e variegati di tutta l'Africa orientale, che comprende il Museo Nazionale Archeologico - in cui è esposto il calco dello scheletro di Lucy, ominide vissuto nella valle dell’Awash più di tre milioni di anni fa - e il Museo Etnografico.
In quest’ultimo, è conservata un’interessante collezione di strumenti musicali, di manufatti artigianali e di croci copte, nonché le stanze dove abitò l’imperatore Hailè Selassiè, imperatore d’Etiopia tra il 1930 e il 1974.
La Cattedrale della Santissima Trinità è uno dei monumenti religiosi più rilevanti, che ospita le tombe dell’imperatore Hailè Selassiè e della consorte.
Oltre alla cultura, Addis Abeba offre anche rinomate caffetterie e prelibati ristoranti, dove gustare alcune specialità etiopi, accompagnate dall'injera a base di teff, il cereale senza glutine che è alla base della cucina locale.
Nel primo mattino, partenza per raggiungere Langano (1.585 m), una tappa intermedia per spezzare il lungo trasferimento ad Arba Minch.
Il trasferimento dura circa 6 ore, senza tener conto delle soste che si effettueranno, del pranzo o di eventuali visite.
Lungo il percorso, si visitano i siti archeologici di Melka Kunture e Tiya; il pranzo è previsto presso un ristorante locale, lungo la strada.
Arrivo a Langano nel pomeriggio, con sistemazione presso un lodge affacciato sulle sponde del lago.
Cena e pernottamento al lodge.
Melka Kunture e la piccola città di Tiya sono solo alcuni dei luoghi che dimostrano la centralità che l'Etiopia ha avuto nello sviluppo della civiltà umana.
Il primo è un sito preistorico, scoperto nel 1963 lungo le sponde del fiume Awash, con annesso un piccolo e interessante museo, dove è custodita un’importante collezione di attrezzi di basalto utilizzati dall’homo erectus/sapiens e diversi fossili di mammiferi estinti.
Il sito archeologico di Tiya è annoverato tra i Patrimoni dell’Unesco, con trentasei monumenti e molte stele funerarie antichissime e misteriose, decorate con incisioni di cui ancora oggi non si conosce il significato e l’origine.
Nel primo mattino partenza in direzione di Arba Minch (1.290 m), tempo di percorrenza: 8 ore circa in auto, senza tenere conto di eventuali soste e visite.
Durante il percorso, è prevista una sosta per ammirare gli incantevoli paesaggi, e non mancheranno sorprese per conoscere le profonde tradizioni e la cultura locale.
Circa 1 ora prima di raggiungere Arba Minch, si lascia la strada principale per arrampicarsi lungo le pendici di una montagna, fino a raggiungere il villaggio di Chencha, abitato dell’etnia Dorze.
Al termine, breve sosta presso l’area centrale del villaggio dove si svolge un movimentato mercato, prima di raggiungere Arba Minch.
Sistemazione in albergo per la cena e il pernottamento.
Attraversare i paesaggi rurali tipici dell’Etiopia meridionale, punteggiati da piccoli villaggi, è un’emozione irripetibile.
Le strade sono spesso affollate di persone e si può vivere con i locali un contatto autentico e spontaneo.
Questa scoperta sarà ancora più intensa durante l’incontro con l’etnia Dorze.
È famosa per gli ottimi lavori di tessitura (i loro abiti in cotone sono tra i migliori di tutta l’Etiopia) e le tipiche abitazioni dalle strane forme, che ricordano la silhouette di un elefante, ricoperte da foglie di falso banano.
Il falso banano è una delle coltivazioni principali di questa gente che ne utilizza ogni sua parte: le grandi foglie sono usate per le capanne mentre le radici sono lavorate per produrre una sorta di pane che si mangia con il tipico - e ottimo - miele selvatico.
La giornata inizia con una escursione in barca sul Lago Chamo, il terzo lago più grande d’Etiopia per estensione, dove è facile avvistare ippopotami e coccodrilli, oltre a una grande varietà di uccelli.
Si prosegue in direzione Jinka (tempo stimato 7 ore in auto, escluse eventuali soste e il pranzo), il villaggio situato al margine sud-orientale del paese a 1.490 metri di altitudine, nelle vicinanze dei confini con il Kenya e il South Sudan.
Lungo il percorso, visita al villaggi Tsemay e Ari, per incontrare altri importanti gruppi etnici, con pranzo pic-nic durante l’escursione.
A seconda del giorno della settimana, si potranno visitare anche i mercati tribali di Key Afer, Aldubba e Kako.
Arrivo a Jinka nel tardo pomeriggio, cena e pernottamento in hotel/lodge.
La Bassa Valle dell’Omo è un remoto angolo di vera Africa dove vivono da tempo immemorabile diversi popoli indigeni, fedeli alle tradizioni e ai rituali tribali più antichi.
Qui è ancora possibile entrare a contatto con usi e costumi rimasti immutati, nonostante il crescente turismo, visitando villaggi incredibilmente interessanti, come quello degli Tsemay, composto da circa cinquemila persone.
Questa popolazione vive ancora di agricoltura e allevamento lungo le sponde del fiume Weyto e parla una lingua cuscitica.
La loro società è strutturata su un sistema di anzianità che porta le persone a raggiungere un grado superiore ogni 10 anni.
Gli Ari sono una popolazione che occupa un territorio molto esteso nel quale si allevano grandi mandrie e dove si produce un tipico miele selvatico, insieme a molti prodotti artigianali.
La prima parte della giornata sarà dedicata alla scoperta di un villaggio Mursi all’interno del Mago National Park.
Al termine, rientro a Jinka per il pranzo e partenza per Turmi (925 m). Il tempo di percorrenza previsto è di circa 6/7 ore, escludendo eventuali soste.
Arrivati a Turmi, visita a un villaggio Hamer.
Cena e pernottamento al lodge.
L’incontro con i Mursi è certamente uno dei momenti più significativi del viaggio: le donne Mursi, usano mettere piattelli circolari di argilla nelle labbra, una tradizione oggi prevalentemente estetica, ma che in passato sembra fosse praticata per proteggere le donne dei villaggi dalle scorrerie dei mercanti di schiavi.
Gli uomini invece, prevalentemente guerrieri e cacciatori, presentano sulla pelle scarificazioni rituali che indicano il numero di animali selvatici uccisi o dei nemici uccisi in battaglia.
Gli Hamer sono una popolazione di circa 45.000 individui che vive di agricoltura e allevamento e sono famosi per le decorazioni corporee.
Durante i mesi di febbraio, marzo e aprile, effettuano la cerimonia del salto del toro che simboleggia il passaggio dei ragazzi più giovani dalla pubertà all’età adulta.
La cerimonia del Salto del Toro è un evento particolarmente affascinante, nonostante sia cruda e cruenta, e rappresenta un’occasione unica per scoprire le profonde tradizioni e le origini di questa gente fiera e orgogliosa.
Tuttavia, non è possibile pianificare la visita con anticipo, in quanto le date vengono scelte con poco preavviso (è una cerimonia autentica, non ad appannaggio dei turisti). Bisognerà quindi essere fortunati…
Partenza presto al mattino, verso Omorate, ai confini con il vicino Kenya, in circa 8 ore di auto, escluse le soste, le visite e il pranzo.
L’area si trova in una sorta di terra di confine che necessita di controlli doganali a parte delle autorità Etiopi: è la regione dei Galeb, conosciuti anche come Dessanech.
Pranzo pic-nic in corso d’escursione.
Nel pomeriggio, si rientra a Turmi per incontrare l’altro importante gruppo entico, i Karo, che vive in un villaggio arroccato su un’altura che domina il fiume Omo.
Nel pomeriggio, rientro a Turmi per la cena e il pernottamento.
I Dessanech (o Galeb) vivono in uno stato seminomade lungo il corso del fiume Omo tra l’Etiopia e le sponde del vicino lago Turkana, in Kenya.
Interessante scoprire attraverso la guida le loro tradizioni e il loro status giuridico, che ne consente il passaggio tra i due paesi senza alcun documento.
I Dessanech, oggi prevalentemente pastori, sono in origine un popolo di guerrieri, e durante le danze tradizionali indossano un copricapo che ricorda la criniera dei leoni.
I Karo sono una popolazione nilotica, i cui componenti vantano una corporatura imponente e atletica.
Tanto gli uomini quanto le donne dedicano molta cura nell’acconciarsi i capelli, e ricoprono il corpo con particolari disegni e geometrie, praticando ancora la scarificazione rituale.
A seconda del giorno di visita, si potranno visitare alcuni mercati tribali, come quelli di Turmi e Dimeka (è da tener presente che la pianificazione della giornata dipende molto dal tempo speso per le soste).
Nelle prime ore del mattino si riparte da Turmi per il viaggio di rientro ad Arba Minch (6 ore circa in auto, senza considerare eventuali soste e il pranzo).
La prima parte del percorso è sterrato e attraversa una zona particolarmente affascinante tra le montagne, che negli ultimi anni si sta cercando di convertire in riserva naturale.
Raggiunta la grande piana del lago Chew Bahir, visita a un villaggio Arbore.
Pranzo pic-nic.
Si prosegue in direzione nord, con una sosta a Gamole per scoprire un altro importante gruppo etnico: i Konso.
La visita a uno dei villaggi arroccati sulle pendici delle colline sarà accompagnata da una guida locale, che approfondirà le loro tradizioni e la loro antichissima cultura.
Arrivo ad Arba Minch nel tardo pomeriggio.
Cena e il pernottamento in hotel.
La Valle dell’Omo è un paesaggio sorprendente, con sfumature di verde sempre nuove che fanno da contrasto al rosso fuoco della terra. Qui vive ancora una cultura tribale rimasta intatta, che rende l’incontro con le popolazioni locali tribali un momento affascinante, ricco di emozioni e di sorprese.
Gli Arbore sono una tribù prevalentemente dedita alla pastorizia; vivono in tukul (edificio a pianta circolare) costruiti con steli di papiro, utilizzando una sapiente tecnica per mantenere freschi gli ambienti interni.
Caratteristici sono i loro gioielli, costruiti con perline e alluminio e particolari e interessanti le loro collane, che vengono avvolte intorno al collo in vari fili.
I Konso sono una popolazione di agricoltori stanziali, abili tessitori, vasai e ottimi artigiani. Sono famosi per i lavori di terrazzamento e per i villaggi fortificati con imponenti palizzate in legno, testimonianza del loro antico passato non sempre tranquillo e pacifico.
Inoltre, hanno tradizioni particolari, come quella di ereggere in onore dei loro defunti totem in legno che possono raggiungere anche un metro e mezzo di altezza.
Nella mattinata, partenza verso Yirgalem (5 ore circa in auto, soste escluse).
Pranzo lungo la strada.
All’arrivo a Yirgalem (1780 m), si può effettuare un piccolo trekking nella foresta che circonda il lodge, alla ricerca delle numerose specie di uccelli che la popolano, visitando anche un piccolo villaggio di coltivatori di caffè.
Prima di cena, si posso osservare le iene, che attirate dal cibo loro offerto, escono timidamente dalla foresta.
Cena e pernottamento al lodge.
Al mattino, partenza per Hawassa, uno dei laghi della Rift Valley, per visitare il mercato del pesce che si tiene alle prime ore del giorno.
Si prosegue per Addis Abeba (6 ore circa in auto, senza tenere conto di eventuali soste).
Pranzo lungo la strada.
Una volta arrivati nella capitale, tempo a disposizione per gli ultimi acquisti.
Camere in day use per il relax prima di cena (una camera ogni 3 pax).
Cena in un ristorante tipico con canti e balli tradizionali e trasferimento in aeroporto per il volo internazionale.
In generale, non esiste un periodo migliore per andare in Etiopia, infatti può essere visitata tutto l’anno, grazie a un clima caratterizzato da temperature medie intorno ai 20°-25 C, con serate piacevolmente più fresche. Trovandosi appena a nord dell'Equatore, infatti,ci sono piccole variazioni di temperatura tra un mese e l'altro, sebbene tra giugno e settembre le piogge siano intense e frequenti.
Tuttavia, chi soffre molto il caldo farebbe bene a evitare i mesi estivi nelle regioni orientali e occidentali, inoltre in questo periodo, le piogge possono essere abbondanti in tutto il paese (la stagione delle piogge è detta Kiremt).
Il clima varia principalmente con l'altitudine, mantenendosi fresco in alta quota e torrido nelle pianure.
La capitale Addis Abeba, i principali luoghi lungo il circuito settentrionale e Harar beneficiano del gradevole clima degli altipiani.
Ad altitudini più elevate, come le Montagne di Bale o i Monti Semien, le temperature sono sensibilmente più fredde, tali da richiedere abiti pesanti, soprattutto per la sera.
Nella Valle dell'Omo il clima è tropicale con temperature più elevate mentre, nelle regioni orientali, in città come Dire Dawa, le temperature possono diventare molto calde in ogni periodo dell'anno.
Un discorso a parte merita la depressione della Dancalia, che si distingue per il caldo estremo ed opprimente soprattutto da febbraio a novembre.
La stagione in cui l'Etiopia è maggiormente visitata è in occasione delle ricorrenze religiose, come il Meskel nell'ultima settimana di settembre o il Timkat a metà gennaio; entrambe le festività sono molto apprezzate dai viaggiatori di tutto il mondo, malgrado all'incredibile affluenza di fedeli si aggiungano folle di turisti.
Gennaio è un ottimo mese per visitare il Paese, con temperature piacevoli, cieli blu e scarse precipitazioni in tutte le regioni.
La celebrazione religiosa più sacra dell'Etiopia, il Timkat, ovvero l'Epifania copta che commemora il battesimo di Cristo nel fiume Giordano, si svolge il 19 gennaio e, sebbene sia affollata di turisti e nota per i grandi raduni, i riti religiosi e le interminabili processioni, è un evento straordinario da assistere in prima persona.
Essendo Lalibela il luogo di preghiera e di pellegrinaggio più importante dell'Etiopia, di conseguenza anche il Timkat in questa città è particolarmente sentito e richiama un numero esorbitante di fedeli. Altri ottimi luoghi per unirsi alle celebrazioni del Timkat sono Gondar, Axum ed Addis Abeba.
A gennaio in Etiopia si celebra anche il Natale copto, chiamato Lidet ma noto anche come Genna, da un gioco tradizionale praticato dai giovani in tale occasione.
La festività si svolge il 7 gennaio (il 29 dicembre per il calendario etiope), è un susseguirsi di processioni, rituali, danze, veglie notturne.
Gennaio, come dicembre, sono i due mesi consigliati per visitare la Dancalia, la cui depressione, situata vicino ai confini di Eritrea e Gibuti, a 120 metri sotto il livello del mare, costituisce uno dei luoghi più inospitali del pianeta, con temperature che, in altri mesi dell'anno, possono raggiungere i 50°C.
In gennaio il caldo è meno infernale, consentendo di visitare sia il Dallol, con i suoi magnifici paesaggi e le pozze multicolori che il vulcano attivo Erta Ale, con la sua infernale lava gorgogliante.
Gennaio è anche un ottimo mese per visitare la Valle dell'Omo e i laghi della Rift Valley etiope, essendo un mese con clima tropicale secco.
Gennaio, come dicembre e novembre, è uno dei mesi più freddi in Etiopia, quindi se si intende visitare le zone montuose, Bale Mountains o Semien, occorre considerare che le temperature minime possono essere prossime ai 0°C.
Febbraio è un ottimo mese, da un punto di vista climatico, per visitare l'Etiopia: è considerato l'ultimo mese invernale, la stagione è ancora secca, con giornate limpide e soleggiate in tutto il Paese, con clima mite nelle ore diurne e temperature notturne che possono raggiungere i 5-7°C, soprattutto sugli altipiani.
Nelle zone montuose del Bale e Semien, le temperature sono meno rigide dei mesi precedenti, con minime intorno ai 3-4°C e massime tra i 17-20°C e con meno precipitazioni dei mesi successivi a febbraio, rendendo questo mese il periodo migliore per il trekking e l'osservazione della fauna selvatica.
Febbraio è un ottimo mese per visitare la Valle dell'Omo e, come a Marzo, in questo periodo si tengono le tradizionali celebrazioni del Salto del Toro della tribù Hamer.
Marzo segna la fine dell'alta stagione: le aree settentrionali del circuito storico come Lalibela, Gondar e Axum iniziano a diventare più calde ma le giornate sono ancora relativamente asciutte e gradevoli, quindi è ancora consigliabile visitare tali regioni.
Nelle zone montuose e nei parchi nazionali, marzo è un ottimo mese per ammirare la fauna selvatica ed è considerato il mese migliore per cercare il lupo etiope sull'altopiano di Sanetti, nella catena del Bale Mountains.
Nella Valle dell'Omo iniziano le prime piogge, ma le strade sono tendenzialmente ancora praticabili. In questo mese, come in febbraio, si tengono le tradizionali celebrazioni del Salto del Toro della tribù Hamer.
Aprile è ancora un buon periodo per visitare le regioni settentrionali, prima delle piogge più intense e del caldo crescente che si presenteranno nei mesi successivi. Inoltre, in questo mese cade la Pasqua copta, la domenica di Fasika, generalmente una settimana dopo quella cattolica.
Si può assistere alle celebrazioni del Fasika in tutte le città del nord, oltre che ad Addis Abeba.
Lalibela è senza dubbio il luogo più suggestivo, dove nella notte migliaia di fedeli, avvolti dai candidi vestiti bianchi, affollano i cortili delle chiese pregando in un susseguirsi di litanie ipnotiche e colpi di tamburo, circondati dalla miriade di lumini che adornano le chiese più sacre dell'Etiopia.
La stagione delle piogge inizia prima nelle regioni meridionali: già in aprile inizia a essere sconsigliato il viaggio nelle regioni intorno alla Valle dell'Omo e nel sud-ovest dell'Etiopia, in quanto le piogge tendono a rendere le strade sconnesse e fangose.
Le piogge iniziate ad aprile nella Valle dell'Omo si intensificano al punto da rendere gravemente impraticabili le strade, sempre più fangose, soprattutto nel mese di maggio, mentre in giugno in tale regione le piogge tendono a esaurirsi.
In maggio e giugno le piogge si estendono verso est, interessando i laghi della Rift Valley e il Parco Nazionale delle Montagne di Bale.
Inizia a piovere anche nelle regioni del centro-nord e in quelle inserite nel circuito della rotta storica, sebbene le piogge non siano così copiose da pregiudicare le visite di tali località.
Maggio e giugno sono i mesi più caldi dell'anno, con temperature massime che possono raggiungere i 30°C ad Axum e Bahir Dar e i 25°C a Lalibela, mentre l'escursione termica tra il giorno e la notte è sempre di circa 15 gradi, come in tutti i periodi dell'anno.
Luglio e agosto sono i mesi in assoluto più piovosi sia nelle regioni centrali e settentrionali, inserite nel circuito della rotta storica, sia nelle regioni montane dei Monti Semien e delle Montagne di Bale.
L'intensità e la costanza delle piogge rendono scarsa la visibilità e danneggiano le strade, quindi si sconsiglia di viaggiare in queste regioni in tale periodo dell'anno.
Invece, nella Valle dell'Omo, luglio e agosto sono un ottimo periodo per visitare le etnie del sud, grazie al clima caldo e secco.
In particolare agosto è considerato uno dei mesi migliori per fare escursioni in tali regioni, alla stessa stregua di settembre, dicembre e gennaio.
La stagione delle piogge termina verso la metà di settembre e, dopo le lunghe piogge, il paesaggio dell'Etiopia diventa verde, lussureggiante, coperto da tappeti di fiori.
Settembre è un ottimo mese per ammirare la flora endemica nei Monti Semien.
Alla fine del mese le piogge si attenuano del tutto e la festa religiosa del Meskel, il 26 settembre, oltre a commemorare la scoperta della Vera Croce, celebra la fine della stagione delle piogge e il benvenuto alla stagione dei raccolti con il suo sole splendente, fonte di vita e di luce.
I due giorni di festeggiamento del Meskel sono, dopo il Timkat, una ricorrenza molto importante e molto scenografica, con grandi falò ornati da margherite meskel. Addis Abeba, Gondar e Aksum sono ottime località per partecipare a tale evento.
Settembre è un ottimo mese per visitare le regioni meridionali intorno alla valle dell'Omo .
L'11 settembre si festeggia il capodanno etiope e per l'occasione in tutto il paese prevede celebrazioni e rituali.
Ottobre è un ottimo periodo per visitare gli altipiani centrali e il circuito settentrionale della rotta storica, con paesaggi fioriti e lussureggianti.
Il clima è molto piacevole ed è uno dei periodi migliori per apprezzare Bahir Dar, in quanto il Lago Tana e le Cascate del Nilo Azzurro sono in piena attività.
In ottobre la Valle dell'Omo è interessata da una piccola stagione delle piogge, comunque meno copiosa di quella che si manifesta in aprile e maggio.
Però dato che le strade possono divenire impraticabili, si sconsiglia il viaggio in questo periodo.
Novembre e dicembre sono mesi di stagione secca, le piogge sono pressoché assenti, con giornate limpide e soleggiate.
Sono ottimi mesi per visitare tutte le regioni del paese, le temperature sono piacevoli ma le minime possono scendere anche sotto i 5°C.
Riguardo alla Dancalia, dicembre, come gennaio, è senza dubbio il mese migliore per sopportare il clima estremo, l'alta umidità dei vapori che fuoriescono dalle pozze di zolfo del multicolore Dallol e il caldo prodotto dal magma incandescente del vulcano attivo Erta Ale.
Località | Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic |
Addis Abeba | 22-5 23 | 23-7 47 | 23-9 74 | 23-9 97 | 23-9 93 | 22-9 127 | 20-10 274 | 20-10 281 | 20-9 176 | 21-7 43 | 21-5 13 | 21-4 11 |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Tigrai | 25-9 1 | 26-10 5 | 27-12 13 | 28-13 23 | 28-14 39 | 28-14 54 | 24-13 184 | 24-13 179 | 25-12 54 | 25-11 10 | 25-10 20 | 24-9 3 |
Lalibela | 21-5 13 | 23-7 28 | 23-5 55 | 23-9 83 | 24-10 84 | 24-10 73 | 21-9 281 | 20-9 295 | 21-8 128 | 21-7 51 | 20-5 28 | 21-5 21 |
Monti Simien | 19-2 8 | 20-3 18 | 21-5 44 | 21-6 71 | 21-7 92 | 20-6 106 | 16-6 291 | 16-6 291 | 18-5 120 | 18-4 54 | 17-3 32 | 18-2 18 |
Bahir Dar | 27-8 3 | 28-9 3 | 30-12 9 | 30-13 25 | 29-14 84 | 27-14 178 | 24-14 439 | 24-14 386 | 25-13 199 | 27-12 90 | 27-10 23 | 27-12 8 |
Dire Dawa | 28-13 21 | 29-14 34 | 30-17 68 | 31-18 103 | 32-19 61 | 33-20 31 | 31-19 94 | 31-19 129 | 31-19 76 | 31-16 29 | 29-14 16 | 27-12 8 |
Etiopia Meridionale | 16-2 44 | 17-3 52 | 17-3 85 | 16-4 161 | 16-4 136 | 15-4 89 | 14-4 164 | 14-4 177 | 14-3 129 | 14-3 112 | 14-2 66 | 15-1 29 |
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