Makassar - Toraja - Northern Sulawesi
Natura Popoli
Partenza con volo di linea con scali per l'Indonesia
Arrivo all'aeroporto di Makassar nel Sulawesi Meridionale, accoglienza in aeroporto e trasferimento in hotel. Resto della giornata libera per rilassarsi dopo il volo intercontinentale o per una passeggiata in autonomia nella città. Cena in hotel. [per raggiungere il Sulawesi è necessario un doppio scalo, a seconda degli operativi voli potrebbe essere necessaria una notte intermedia a Jakarta o Bali - Nel caso di un arrivo la mattina presto a Makassar, è possibile anticipare il lungo trasferimento verso Toraja al giorno di arrivo].
Presto al mattino, inizio del lungo trasferimento in auto verso la terra die Toraja. La prima parte del percorso si svolge lungo la costa occidentale del Sulawesi fino alla piccola cittadina portuale di Pare-Pare dove si pranzerà in un ristorante locale. Al termine si prosegue entrando nella regione montuosa del Sulawesi centrale, punteggiata da piccoli villaggi tradizionali dell'etnia Bugis con le tradizionali abitazioni su palafitta. Arrivo nel tardo pomeriggio nella piccola cittadina di Rantepao, principale centro amministrativo del Regno dei Toraja dle Nord, punto d'accesso per visitare la regione, una della più interessanti dell'Indonesia sotto il profilo delle minoranze etniche. All'arrivo, sistemazione in hotel per la cena e il pernottamento.
Prima della due giornate dedicata alla scoperta dei Toraja, famosi per le abitazioni tradizionali a forma di nave e per i particolari riti funebri: il villaggio di Lemo con le tipiche tombe scavate lungo pareti verticali con le sculture in legno all’ingresso che ricordano gli antenati sepolti (Tau-Tau); il piccolo villaggio di Suaya con le Tombe Reali della dinastia Sangalla, simili come caratteristiche ma esclusivamente dedicate ai membri della famiglia reale [oggi in decadenza, rispetto ad altri siti è peggio conservato ma sono previsti lavori di recupero]; il villaggio di Cambiar con le caratteristiche tombe scavate in un enorme albero nelle quali in passato venivano sepolti i corpi dei bambini. Dopo il pranzo in un ristorante locale, il pomeriggio sarà dedicato alla scoperta di altri importanti siti come il villaggio di Londra dove le tombe rupestri sono state ricavate all’interno di una enorme caverna naturale ed il villaggio di Ketu Kesu, famoso, oltre che per le tombe rupestri, anche per essere uno dei principali centri per la lavorazione artigianale del legno. Nel pomeriggio rientro a Rantepao per la cena e il pernottamento.
I Toraja sono un gruppo etnico che abita le regioni montuose del Sulawesi Meridionale, la maggior parte sono oggi cristiani o musulmani ma ancora larga parte della popolazione conserva riti animisti con un profondo culto degli antenati chiamato Aluk To Dolo (appunto:”la via degli antenati). I Toraja sono famosi per i particolari e complessi riti funebri che talvolta durano anche qualche settimana. Il corpo del defunto viene come prima cosa conservato nell’abitazione per alcuni giorni dopo un primo funerale in modo da poter richiamare parenti ed appartenenti allo stesso clan da regioni anche lontane e per accumulare la somma di denaro necessaria per organizzare il secondo funerale, una funzione molto importante che talvolta coinvolge centinaia di persone per diversi giorni. Durante queste funzioni vengono offerti doni e sacrifici animali agli antenati ed alle divinità ancestrali in onore del defunto e vengono effettuate danze tradizionali [madabong] dove si ripresenta il ciclo della vita e in parte la storia personale del defunto. I Toraja, nei loro riti animisti, credono che il defunto possa portare i propri averi con se, per questo molto spesso i corpi vengono sepolti con molti oggetti di valore. Una usanza che nei secoli ha portato, visto l’aumentare dei saccheggi delle tombe, a creare un particolare metodo di sepoltura tombe scavate nella roccia ed arroccate su pareti verticali difficilmente accessibili. Molte di queste sepolture ha una parte più esterna che si affaccia all’esterno a formare una specie di “ballatoio” dove vengono esposti i Tau Tau, sculture in legno, spesso a grandezza naturale, che rappresentano il defunto e i suoi antenati. Grazie alla preparazione delle guide locali sarà possibile approfondire queste antichissime ed affascinanti tradizioni che si possono ritrovare simili in pochi altri posti al mondo come ad esempio la regione di Banaue nelle Filippine. Ma i Toraja sono anche famosi per le loro abitazioni tradizionali [tongokan]. grandi edifici in legno dalla particolare forma del tetto che ricorda la prua di una nave.
Queste abitazioni erano un tempo ad appannaggio delle famiglie e dei clan più importanti i cui discendenti avevano il diritto esclusivo di costruzione e non potevano in alcun modo essere vendute o comprate. Queste grandi abitazioni, simili come concetto alle longhouse del vicino Borneo, simboleggiano da sempre l’importanza e l’unione delle famiglie e dei clan. Le case sono costruite interamente in legno con complicate tecniche di incastro e senza fare uso di chiodi. Le case sono decorate con incisioni in legno e corna di bufalo il cui numero indica il rango del clan. Nelle vicinanze delle case si trovano sempre altre piccole strutture adibite a magazzini per il riso costruiti su palafitte sorrette da pali di legno levigato così da impedire ai ratti di arrampicarsi. L’artigianato e l’intaglio del legno sono le principali attività artigianali dei Toraja, decorazioni che seguono complesse simbologie con motivi geometrici o soggetti di animali e piante, ciascuno dei quali mantiene un profondo significato.
Seconda giornata dedicata alla scoperta di questa interessante regione e degli affascinanti Toraja: il villaggio di Palawa con le sue abitazioni tradizionali, tra le più belle della regione riccamente decorate con incisioni in legno e corna di bufalo; il villaggio di Sa’ dan To’Barana, famoso per la produzione artigianale dei tessuti in cotone caratterizzati da colori sgargianti e raffinati disegni geometrici. a seguire, si raggiungerà Batutumonga, un villaggio dal quale si osservano bellissimi panorami sulla regno ee sulle tipiche risaie a terrazzamenti. Dopo il pranzo in un ristorante locale, il pomeriggio sarà invece dedicato alla scoperta di Lo Ko’ Mata, un villaggio immerso nelle risaie dove si trovano altri interessanti siti funerari. A seguire si effettuerà una breve escursione a piedi tra i villaggi di Pana e Tikala durante la quale si potranno osservare altri interessanti siti entrando al contempo in contatto con le tradizioni e gli stili di vita più autentici dei Toraja. al termine, nel pomeriggio, rientro a Rantepao e resto della giornata libera prima della cena in hotel.
Presto al mattino, dopo la prima colazione in hotel, inizio del trasferimento di ritorno a Makassar. Pranzo in ristorante locale lungo il percorso. All'arrivo, sistemazione in hotel e resto della giornata libera. Cena in hotel.
Presto la mattino, trasferimento in aeroporto in coincidenza con il volo per Gorontalo, piccola città portuale situata sul golfo di Tomini, molto conosciuto tra gli appassionati di Natura ed immersioni, caratterizzato da molte riserve naturali ed alcuni dei diving spot più famosi al mondo e ricchi di biodiversità. Arrivo, incontro con lo staff locale e trasfeirmento in ghotel. Resto della giornata libera per una passeggiata in autonomia per la città o per il relax in hotel.
Presto al mattino, inizio del trasferimento verso la Nantu Forest Nature Reserve, una delle riserve naturali più affascinanti dell’Indonesia, ancora lontana dal turismo di massa e caratterizzata da ampi tratti di foresta primaria e da una biodiversità unica nel paese.
Dopo circa 5 ore tra strada asfaltata e pista immersi tra foreste e piantagioni [la regione è famosa per la produzione di Mais che viene principalmente esportato in South Korea], si raggiunge il piccolo villaggio di Sari Tani, punto di accesso per la riserva. Sistemazione presso la semplice e molto spartana guesthouse, l’unica opzione possibile per visitare il parco e pranzo. Al termine, incontro con i ranger della riserva per un briefing introduttivo sull’area, sulle specie presenti e sulle regole di comportamento. A seguire, un breve trasferimento in fuoristrada per raggiungere il fiume Nandi che segna il confine della riserva dove si trova il checkpoint dei ranger che regolano i pochissimi ingressi nel parco. Superato il punto d’ingresso si effettuerà una prima escursione alla scoperta di questa interessante area protetta, molto lontana dai classici circuiti turistici, una riserva principalmente dedicata alle attività di conservazione tanto che è accessibile solo a piedi non essendo presenti strade al suo interno. Durante la passeggiata nella natura selvaggia i ranger ci guideranno alla ricerca delle specie animali e vegetali endemiche presenti tra cui i famosi babirussa [grossi maiali selvatici caratterizzati da lunghissime zanne], i cinopitechi [una grossa scimmia chiamata anche Macaco dalla Cresta del Sulawesi]. l’anca di pianura [una sorta di piccolo bufalo selvatico anche questo endemico del Sulawesi] e moltissime specie di uccelli tra cui i famosi hornbill del Sulawesi. Come scopriremo meglio il giorno seguente, le escursioni nella riserva sono, pur essendo un territorio prevalentemente pianeggiante, abbastanza impegnative per le condizioni del terreno e della foresta, sempre umide e spesso su terreno scivoloso per il fango. Piccoli disagi, comunque facilmente superabili e ampiamente ricompensati dalla bellezza di queste foreste così selvagge. Al termine, prima del tramonto, rientro al villaggio per la cena e il pernottamento.
La Foresta di Nantu, con i suoi circa 600kmq suddivisi circa al 50% tra zone a protezione integrale e zone buffer più esterne, è sicuramente uno dei progetti di conservazione ambientali più interessanti dell’Indonesia. Nata sul lavoro della naturalista Lynn Clayton che da anni si occupava della protezione del babirussa [un maiale selvatico di grosse dimensioni con lunghe zanne, endemico del Sulawesi], nel 1997 viene istituita l’area protetta, divenuta riserva nel 2002 con la creazione della YANI Foundation che continua a gestire tutti i progetti di conservazione coinvolgendo anche le comunità locali che vivono nell’area.
La Nandu Forest è in larga parte ricoperta da una bellissima foresta tropicale ed in molte aree parliamo di foresta primaria con tante specie endemiche sia vegetali sia animali. Il Sulawesi in generale, per la sua storia evolutiva, è una delle aree con maggiore biodiversità dell’Asia: circa il 62% delle specie di mammiferi ed il 35% delle specie aviarie è endemica e si trova solo sulla grande isola. Sotto il profilo evolutivo, in modo simile all’isola di Papua il Sulawesi è un’area di transizione zoologica tra l’Oceania e l’Asia. Questa riserva, relativamente di nuova costituzione, è un passo fondamentale per la conservazione del patrimonio naturale del Sulawesi e del pianeta, questo perché molte altre aree della grande isola (cosi come nei vicini Sumatra e Kalimantan) sono sotto assedio da parte di compagnie minerarie e coltivazioni intensive che stanno devastando gli ecosistemi con una conseguente drammatica perdita della biodiversità.
La Nandu Reserve sta gestendo principalmente progetti di conservazione cercando di coinvolgere anche le comunità locali che, come dimostrano molti progetti di successo in Africa, sono una pedina fondamentale per la riuscita. Da alcuni anni però, la riserva si sta aprendo al turismo anche se molto di nicchia, in quanto l’enorme area coperta non offre ne strade (ci si muove esclusivamente a piedi o in alcune zone e periodi dell’anno specifici in barca lungo i fiumi) ne un’ampia scelta di sistemazioni alberghiere [è presente solo una guesthouse molto spartana nel villaggio di Sira Tani. Ma proprio per queste caratteristiche, selvagge e un po’ pionieristiche, che la Nantu Reserve è un luogo affascinante in grado di soddisfare gli appassionati di viaggi naturalistici e i fotografi. Non si incontrano i grandi animali tipici di altri parchi asiatici (pensiamo alle Tigri Indiane) o la quantità di specie dei parchi africani ma l’esperienza di camminare in una foresta primaria, se pur faticoso e sfidante, è difficile da dimenticare. Un viaggio nella Nantu Forest Reserve è un’esperienza non per tutti, bisogna avere passione e spirito di adattamento ma le emozioni sono garantite!
Molto presto al mattino, dopo una prima rapida colazione, si ritornerà al checkpoint per l’ingresso della riserva per dedicare la giornata alla scoperta del parco: accompagnati dai ranger del parco, a piedi tra enormi alberi, piccoli e grandi animali e specie vegetali endemiche. Si seguirà il corso del fiume per cercare gli animali che solitamente si avvicinano alle risorse d’acqua prima di raggiungere un luogo particolare dove il terreno è ricco di sali minerali e richiama solitamente molti esemplari di mammiferi e uccelli come i babirussa, i Macaco dalla Cresta del Sulawesi. l’anca di pianura e tantissime specie di uccelli tipiche di queste aree. Pranzo al sacco in corso d’escursione. Pranzo picnic in corso d’escursione. Nel pomeriggio, rientro a Sari Tani per la cena e il pernottamento.
Presto al mattino, ancora un’escursione a piedi nella riserva prima di rientrare alla guesthouse per il pranzo. A seguire, a malincuore lasceremo il parco e la sua natura selvaggia per rientrare in auto a Gorontalo. Sistemazione in hotel e resto della serata libera. Cena in hotel.
Dopo la prima colazione in hotel, breve trasferimento in auto verso i villaggi di Huwangobutu o Botubarani, i due principali siti dove, nella stagione è possibile osservare e nuotare con i bellissimi ed enormi squali balena. La scelta del sito dipende dagli avvistamenti dei giorni precedenti, in generale tutti e due i siti richiamano diversi esemplari di squalo balena per via della presenza di alcune fabbriche di gamberetti che durante la stagione della pesca scaricano in mare gli scarti della lavorazione (teste e gusci dei gamberetti), un richiamo irresistibile per i giganti del mare. Si uscirà a bordo di imbarcazioni tradizionali per raggiungere i luoghi d’incontro, solitamente a poche centinaia di metri dalla riva. Una volta richiamati i grandi pesci pasturando con gamberetti l’arsa si potrà nuotare con loro a patto di mantenere delle rigide regole di comportamento, non tanto per la sicurezza [questi enormi ma miti animali sono praticamente innoqui] ma piuttosto per non infastidire gli animali. Un’esperienza unica, un sogno di una vita che è possibile in pochi luoghi al mondo come il Mozambico, le Filippine e la Baja California. Gli squali balena sono animali migratori che compiono spesso anche lunghi percorsi nel corso dell’anno. A Gorontalo, così come in altri luoghi, sembra però che alcuni esemplari stiano divenendo più stanziali. La stagione migliore per osservarli a Gorontalo è durante il periodo di picco della pesca al gamberetto nei mesi da Marzo a Maggio [principalmente Aprile quando gli incontri sono praticamente assicurati] ma è comunque possibile osservarli da Dicembre a Maggio [meglio comunque evitare i periodi di Gennaio e Febbraio che, per via del monsone, sono meno probabili]. Gli appassionati di immersioni potranno anche immergersi con i respiratori rivolgendosi ad uno dei diving shop certificati [con i nostri partner locali stiamo selezionando solo i diving center che hanno adottato regole di comportamento idonee per gli avvistamenti - Immersioni opzionali, non incluse nella quota].
Al termine dell’emozionante nuotata, rientro al veicolo per raggiungere il Hungayono Sanctuary Breeding Place, un’area all’interno del vasto Nani Wartabone National Park cresta per la conservazione del Male, un grande uccello endemico del Sulawesi. Dopo un briefing con i ranger e i naturalisti sul Maleo e sui progetti di conservazione, si proseguirà verso il cuore del Nani Wartabone National Park. Questa ultima parte del percorso utilizzerà motociclette guidate da locali visto che non esistono vere e proprie strade all’interno del parco. Raggiunto l’ingresso del parco si proseguirà a piedi fino al checkpoint dei ranger ed ottenuti i permessi per l’ingresso si spenderà il resto della giornata esplorando il parco e le tante specie animali e vegetali presenti. Pranzo piccoli-sic in corso d’escursione. Nel pomeriggio si raggiungerà il campiste, resto della giornata libera per esplorare le aree introno al campo o per il relax nella natura selvaggia. Cena al campo.
Il Bogani Nani Wartabone National Park, con i suoi 2700kmq di estensione è secondo la nostra esperienza una delle riserve naturali più interessanti del Sulawesi e certamente è quella con la più alta biodiversità assieme alla vicina ma meno conosciuta ed accessibile Nantu Forest Reserve dove abbiamo passato le giornate precedenti. A differenza di questa, che è quasi del tutto pianeggiante, il Nani Wartabone si sviluppa su aree molto spesso collinari rendendo le escursioni a piedi leggermente più impegnative.
Sotto il profilo della biodiversità, il parco ospita 24 specie di mammiferi tra cui il macaco neo dalla vresta, il i babirusa, le ano di pianura e montagna, la civetta delle palme del Sulawesi, pipistrelli arboricoli giganti e il particolare tarsiope spettro; 125 specie di uccelli tra cui hornbill e il maleo precedentemente citato e 13 specie di rettili e anfibi.
Il Nani Wartabone, come la maggior parte dei parchi che si sviluppano su enormi estensioni di foresta tropicale, offre un accesso quasi esclusivamente a piedi tra piccoli sentieri e piste poco battute, ma è proprio questo il suo fascino: immergersi nella natura selvaggia senza barriere, vivere i suoni della foresta con l’emozione di scoprire sempre qualcosa di nuovo ad ogni passo.
Presto al mattino, la prima parte della giornata sarà dedicata ad una seconda escursione per osservare le specie presenti nel parco, visitando anche un secondo sito di deposizione delle uova dei Maleo dove, se saremo fortunati, potremo anche osservare i piccoli appena nati volare via. Al termine, dopo un pranzo picnic, si riprenderà il cammino per rientrare all'ingresso dle parco dove troveremo il veicolo ad attenderci per il trasferimento a Gorontalo. Sistemazione in hotel e resto della serata libera. Cena in hotel.
Dopo la prima colazione in hotel, trasferimento in aeroporto in coincidenza con il volo di rientro alla civiltà. Il volo dal Northern Sulawesi richiede almeno due scali per il ritorno in Italia, a seconda degli orari dei voli potrebbe essere necessaria una notte a Jakarta o Bali.
L’Indonesia è un arcipelago di isole attraversate dall’Equatore, con un’estensione molto vasta dove il clima cambia da equatoriale e sub-equatoriale nella parte centro-settentrionale, a clima tropicale nelle isole meridionali. Risulta dunque molto difficile individuare un periodo ideale comune, anche se in generale, è meglio andare durante la stagione secca, che va da maggio a ottobre, dove luglio e agosto rappresentano i mesi con il maggior afflusso di turisti.
Maggio, giugno e settembre offrono quindi la possibilità di visitare il Paese durante la bella stagione, ma senza troppa ressa, con temperature che oscillano tra i 22 e i 34 gradi C°.
Il clima equatoriale e sub-equatoriale interessa le seguenti aree geografiche: Sumatra, Kalimantan e Papua Occidentale, Sulawesi Occidentale e Maluku, mentre la zona tropicale è quella che interessa Giava, Bali, Sulawesi e Timor Est, con una stagione umida e una secca, in cui si registra una notevole diminuzione delle piogge, particolarmente abbondanti da dicembre a febbraio. Periodo consigliato è pertanto quello che va da luglio a settembre.
Le precipitazioni fortunatamente non raggiungono mai intensità cicloniche, vista la lontananza dagli influssi monsonici più violenti, mentre nelle zone montuose, prevalentemente vulcaniche, le piogge raddoppiano di intensità, qui la stagione umida è presente praticamente tutto l’anno e non lascia spazio a grandi tregue.
Nel mese di gennaio, il clima cambia a seconda della città e delle regioni del paese.
Il clima a Sumatra, Bali, Flores, Java, Lombok, Sumba, Isola di Komodo, Timor, Papua, Sulawesi, Sumbawa e Isola Roti è abbastanza buono. Prevalentemente è un periodo indicato per andare alla scoperta del patrimonio culturale, meno per godersi la vita da spiaggia. Nel mese di gennaio, infatti, le piogge sono diffuse in tutta l'Indonesia.
Tra gli eventi di gennaio in Indonesia, c’è il Capodanno cinese, celebrato in molti paese del Sud-Est asiatico, e il Gerebeg, a Java (Yogyakarta), con costumi tradizionali e carri che sfilano per la città.
Nella parte orientale dell’Indonesia, febbraio segna l’inizio della stagione secca, momento ideale per praticare lo snorkelling o dedicarsi alle immersioni. Il sole è tornato anche nel nord di Sumatra, dove le piogge sono minime.
Tuttavia, il resto del Paese rimane sotto la pioggia. Verso la fine del mese, le precipitazioni iniziano a diminuire e le temperature oscillano intorno ai 30 C°.
Tra gli eventi di febbraio in Indonesia, c’è la Pasola, che si svolge a Nusa Tenggara, con combattimenti simulati a cavallo, che a volte degenerano e, in occasione del capodanno cinese, si tengono danze tradizionali con “dragoni e leoni”.
Marzo è un mese interessante per visitare l’Indonesia: l’afflusso dei turisti è basso, c’è una grande disponibilità alberghiera e i costi sono contenuti. La stagione delle piogge a Java, a Bali e a Nusa Tenggara è terminata.
Tra le festività e i festival di marzo, c’è il Capodanno lunare balinese (Nyepi), una celebrazione indù per celebrare il capodanno Saka; è un giorno festivo in tutto il paese durante il quale le persone digiunano, trascorrendo la giornata in silenzio e meditando.
Ad aprile il sole ritorna nella maggior parte dell'Indonesia, con Sumatra che prevede ancora un po' di pioggia nei pomeriggi.
Inizia il flusso dei turisti, quindi prenotare in anticipo inizia a essere fondamentale, soprattutto a partire da fine mese.
A maggio si assiste a un progressivo miglioramento del clima, per questo aumenta il flusso turistico ed è importante prenotare con anticipo.
A Bali e a Lombok fa il tempo per l'anno e gli amanti della spiaggia si riversano nell'area, sfruttando al massimo il clima piacevole che la stagione offre.
Questo è anche un buon momento per avvistare gli orangutan, mentre escono per giocare nelle foreste, ed è anche un buon periodo dal punto di vista dei prezzi, che si mantengono ancora bassi.
L'inizio di giugno è probabilmente il miglior periodo per viaggiare in Indonesia. Il clima è soleggiato, la fauna selvatica è al suo apice, rendendo le escursioni nelle foreste estremamente gratificanti. In alta stagione è fondamentale prenotare con largo anticipo.
Questa è l'alta stagione e tutta l'Indonesia ha un clima fresco e secco. Il sole è quasi sempre splendente e per questo le località balneari si affollano. In alta stagione è fondamentale prenotare con largo anticipo.
A luglio si svolge l’Idul Fitri/Lebaran, una grande festa nazionale di due giorni celebrata alla fine del Ramadan come la rottura del digiuno. Le famiglie si riuniscono e godono una festa.
L'alta stagione continua e agosto vedrà ancora più visitatori di luglio sia a causa del clima ideale che permette di godersi qualsiasi esperienza, sia della fauna selvatica che scorrazza per i parchi nazionali. In alta stagione è fondamentale prenotare con largo anticipo.
Il 17 agosto si svolge l’Independence Day, un giorno festivo per celebrare l'anniversario dell'indipendenza dell'Indonesia. Ovunque una festa continua, con la bandiera indonesiana che vola in alto in tutto il paese.
Settembre ha le condizioni meteorologiche favorevoli di agosto, ma senza le folle e i prezzi di alta stagione, rendendo questo un tempo fantastico per visitare l’Indonesia.
A settembre si svolge il Muharram 1, il Capodanno islamico (data variabile, potrebbe anche cadere in ottobre)): è celebrato in tutta l'Indonesia con sfilate, sagre e preghiere, rendendo questo un eccitante - ma impegnativo - momento di visita.
A ottobre si entra nella bassa stagione, con poco sole e piogge che iniziano a essere sempre più frequenti. Il Nord di Sumatra, in particolare, vive uno dei mesi più umidi, che può influenzare la viabilità delle strade.
A seconda della data, che è variabile, potrebbe cadere in ottobre il Muharram 1, il Capodanno islamico (data variabile): è celebrato in tutta l'Indonesia con sfilate, sagre e preghiere, rendendo questo un eccitante - ma impegnativo - momento di visita.
A novembre in Indonesia inizia la stagione umida e riprendono le piogge. Le temperature si mantengono mediamente intorno ai 30 C° nella maggior parte delle aree, ma le piogge indicano che le condizioni della strada possono essere scarse e l'umidità soffocante.
Il clima in Indonesia in dicembre varia da tollerabile a pessimo a seconda delle regioni e delle città. È probabile che si verifichino forti precipitazioni e alti livelli di umidità in tutto il paese. D’altra parte, con i prezzi di Natale proprio dietro l'angolo, la prima metà del mese potrebbe essere il momento ideale per trovare prezzi bassi e poca folla (purché ci sia la disponibilità ad accettare le condizioni meteorologiche, non sempre favorevoli).
Località | Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic |
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