Thimphu - Punakha - Gangtey - Paro - Jomolhari - Kathmandu
Avventura
Partenza con volo di linea con scalo per il Bhutan.
Arrivo a Delhi al mattino presto e attesa del volo per il Bhutan.
Arrivo a Paro nel primo pomeriggio, incontro con lo staff locale e trasferimento a Thimphu.
Sistemazione in hotel e resto della giornata libera per rilassarsi dopo il viaggio o per una passeggiata in autonomia iniziando a scoprire la città.
Cena in hotel.
Thimphu, situata a 2.300 m, è l’attuale capitale del Bhutan e centro amministrativo/politico del paese.
Una città interessante, che unisce le antiche e ben conservate tradizioni del paese con un limitato sviluppo moderno. È inoltre l’unica capitale al mondo costruita interamente senza semafori stradali.
Nonostante sia il principale centro commerciale del Bhutan, questa affascinante città mantiene comunque inalterato il suo fascino e l’atmosfera carica di tradizioni millenarie.
Rispetto agli altri centri abitati del paese che sembrano ancora immersi in una dimensione antica, Thimphu inizia a mostrare un certo sviluppo moderno ma, fortunatamente, uno sviluppo sostenibile e compatibile con stili architettonici tradizionali e una grande attenzione alla qualità della vita.
Se una passeggiata lungo le sue strade e nei piccoli mercati tradizionali, sempre coloratissimi e carichi di profumi, è il modo miglior per iniziare a scoprire il paese e la sua meravigliosa gente, la città offe anche un’ottima introduzione alla cultura ed alle tradizioni con alcuni interessanti siti come il frequentatissimo Tempio di Changangkha Lhakhang (XII secolo).
Imperdibili il Memorial Chorten - risalente al 1974, dove sono conservate interessanti pitture murali e statue, per iniziare a scoprire la complessa simbologia del Buddismo Tibetano - o la Zilukha Nunnery, ospitata all’interno del Monastero di Drubthob, con circa 60 monache buddiste residenti (chiamate Nun).
Il Trashichho Dzong è il fulcro della profonda religiosità e spiritualità del paese, oltre a essere la sede ufficiale del Re con la sala del trono e del governo locale.
Thimphu offre anche due interessanti musei: l’Heritage Museum, una sorta di museo delle arti e tradizioni, perfetta introduzione al paese, e il Museo dei Tessuti, a testimoniare la profonda tradizione tessile del paese e la sua storia con alcune interessantissime collezioni.
A completare il panorama, l’Ospedale di Medicina Tradizionale, dove è possibile iniziare a scoprire l’antichissima Medicina Tibetana.
Prima giornata dedicata alla scoperta di questo affascinante paese con la visita di Thimpu, attuale capitale e principale centro abitato del paese.
La visita della città include il Monastero fortificato (Dzong) di Changangkha Lhakhang, il Memoriale di Thimphu, un grande Chorten - come vengono anche chiamati gli Stupa in tibetano - fatto edificare in memoria del terzo Re del Bhutan, inclusi due interessanti musei (il Museo dei Tessuti, perfetta panoramica sulle famose produzioni tessili del paese e il piccolo ma affascinante Heritage Folk Museum per una introduzione agli stili di vita e alle tradizioni del Bhutan.
Tra le altre attrattive figurano il Trashichho Dzong e la Zilukha Nunnery, un monastero che ospita una piccola comunità di Nun, le monache buddiste.
Durante la giornata si attraverseranno anche i colorati e interessanti mercati della città.
Il Changangkha Lhakhang è un classico monastero/tempio fortificato (Dzong) risalente al XII secolo, fondato dal Lama Phajo Drukgom Shigpo proveniente dal vicino Tibet.
Interessanti le pregevoli pitture murali e la grande statua centrale con la raffigurazione di Chenrezig (chiamato anche Avalokitesvara, il Buddha della Compassione) raffigurata con 11 teste in posizione di meditazione.
Il complesso comprende anche una scuola monastica e una importante biblioteca di antichi testi sacri.
Il tempio è molto frequentato dai fedeli che vi si recano, oltre che per le funzioni giornaliere o per pregare e meditare, anche per portare i bambini appena nati per la benedizione rituale e per interpretare i monaci sui nomi da dare ai futuri nati.
Per chi lo desidera, è spesso possibile consultare un astrologo che, sulla base della data di nascita e consultando dei testi sacri, è in grado di dare consigli indicando al contempo quale tipologia di Bandiera delle Preghiere offre la migliore protezione personale (chiamate in Tibetano Lungo-Ta).
Consigliamo di recarsi al tempio molto presto al mattino, sia per evitare il maggior afflusso di turisti, sia per partecipare alle funzioni religiose.
Il Museo dei Tessuti di Thimphu è un luogo dove trascorrere alcune ore per iniziare a comprendere le antiche tecniche di tessitura che nel paese sono state elevate al rango di Arte.
È diviso in differenti sezioni: dai costumi rituali utilizzati durante le feste religiose dai danzatori a una sezione interamente dedicata alle tecniche e ai materiali tradizionali utilizzati.
Molto interessante anche la sezione che include numerosi abiti, tessuti e ornamenti provenienti dalla collezione reale.
Il museo è gestito dalla Royal Textile Academy del Bhutan e al suo interno offre anche un coffee shop e un piccolo negozio dove è possibile osservare alcuni artigiani a lavoro e acquistare tessuti e abiti tradizionali di ottima e controllata fattura.
Il Folk Heritage Museum venne creato nel 2001 in un antica casa tradizionale (XIX secolo) e offre un’ottima introduzione alle tradizioni e agli stili di vita del Bhutan con diverse collezioni di manufatti e attrezzi tradizionali.
Include anche diverse dimostrazioni e attività interattive che ruotano nel corso dell’anno cercando di seguire le stagionalità della vita locale. Un interessante approfondimento per immergersi a pieno nelle affascinanti tradizioni bhutanese anche se parliamo sempre di attività create appositamente per scopi turistici.
Il Trashichho Dzong, è un imponente monastero fortificato, da secoli sede delle autorità religiose e del governo del Bhutan con al suo interno la Sala del Trono e gli uffici del Re. La struttura originale risale al XVII secolo, ma l’intero complesso è stato ricostruito quasi interamente a seguito di pesanti danneggiamenti per lo spaventoso terremoto che colpì il paese nel 1897.
Le uniche strutture ancora parzialmente originali sono l’imponente Torre Centrale e il Tempio principale (Gonkhang). Il Trashichho Dzong è anche la sede delle funzioni religiose della Famiglia Reale, oltre a essere una delle sedi dove ogni anno si svolge il famoso e affascinante Festival di Thimphu.
Il National Institute of Traditional Medicine è un centro medico e di ricerca dove vengono preservate le antiche medicine tradizionali, un complesso sistema di cura che unisce l’uso di sostanze naturali con l’interpretazione dei testi sacri del buddismo, l’alimentazione e i dati astrali secondo il complesso calendario astrologico Tibetano.
Il centro ospita anche un corso di studi equiparato alla Laurea e un piccolo museo dove approfondire l’affascinante argomento.
Presto al mattino, inizio del trasferimento verso Punakha, superando il Passo Dochula (3.050 m), un valico montuoso innevato sull'Himalaya.
Nelle vicinanze del passo è prevista una bellissima escursione tra le foreste incontaminate di pini e di rododendri, meravigliose durante il periodo di fioritura che va da aprile a giugno, per raggiungere a piedi l'affascinante Monastero di Lungchutse, poco frequentato dal turismo.
Ripartenza e sosta per il pranzo presso un coffee shop lungo la strada, per poi proseguire verso Punakha.
All'arrivo, sistemazione presso l'hotel e resto della giornata libera per una passeggiata in autonomia nella città e presso i suoi mercati, prima della cena e del pernottamento.
Punakha è famosa per il suo splendido Dzong, uno dei più maestosi del paese, per un suggestivo ponte sospeso pedonale fatto di legno, lungo quasi 250 metri, che passa sopra i fiumi Mo Chhu e Pho Chhu. Inoltre, è nota per le coltivazione del riso, grazie alla sua posizione strategica, che gode di condizioni climatiche favorevoli.
Giornata dedicata alla scoperta di Punakha con il Punakha Dzong, chiamato anche "Palazzo della Grande Felicità", l'imponente monastero, residenza invernale delle massime autorità religiose del paese.
Al termine, con una breve escursione a piedi (circa 1 ora e mezza a piedi) si raggiunge l'affascinante monastero di Chimi Lhakhang, anche chiamato "Tempio della Fertilità".
A seguire, breve trasferimento in auto per raggiungere il villaggio di Nezergang dal quale inizia una bella passeggiata tra foreste e campagne rurali, fuori dai circuiti turistici, fino al Khamsum Yuelley Namgay Chorten, un interessante Stupa voluto dalla famiglia reale e caratterizzato da una struttura architettonica molto elaborata con numerosi pitture murali dedicate alla storia del Guru Rimpoche.
Nel tardo pomeriggio, rientro in hotel per la cena e il pernottamento.
Il Punakha Dzong è il centro religioso (sede invernale del Dratshang Lhentshog, cioè la Comunità Monastica Centrale del Bhutan, la più alta autorità religiosa buddista del Bhutan) e amministrativo del distretto di Punakha.
È il secondo Dzong più imponenti della regione, con 12.000 mq di superficie, interamente costruito secondo i canoni classici dell’architettura bhutanese con legno, pietra e terra compattata. Risale al XVII secolo anche se a causa di alluvioni, terremoti e incendi fu più volte ricostruito.
Qui sono conservati i resti attribuiti a Shabdrung Ngawang Namgyal, l’unificatore del Bhutan, e una reliquia/statua sacra del misterioso Ranjung Karsapani. La storia narra che fu un’immagine auto-creata di Avalokiteswara, miracolosamente emersa dalle vertebre di Tsangpa Gyarey, il fondatore della Scuola Drukpa.
Proprio per la sua importanza religiosa, questo Dzong è stato utilizzato molto in passato come luogo per importanti incontri con le poche delegazioni straniere che hanno visitato il paese nei secoli scorsi, quando il Bhutan era ancora in larga parte inaccessibile agli stranieri o per celebrare eventi straordinari, come nel 1907, quando fu scelto come luogo per l’incoronazione del primo re del Bhutan.
La sua quota non elevata e il clima non troppo rigido hanno reso questo monastero un luogo ideale come residenza invernale per molti importanti Lama e Monaci, sia in passato che in tempi recenti.
Il Chimi Lhakhang si raggiunge con circa un’ora e mezza da Punakha di piacevole passeggiata tra risaie a terrazzamenti, campagne rurali e piccoli villaggi.
Questo piccolo monastero è meta di pellegrinaggio per le coppie in cerca di una benedizione per avere bambini. Ebbe infatti il merito di introdurre nel paese la pratica di dipingere falli e posizionare statue dalla forma fallica sui tetti, per scacciare gli spiriti maligni.
Il tempio contiene anche una bellissima collezione di antichi oggetti sacri e numerose interessanti pitture murali.
Trasferimento verso Gangtey attraversando splendide foreste, campagne rurali e piccoli villaggi.
Arrivo in mattinata e sistemazione in hotel.
A seguire, inizia la scoperta della Valle di Phobjikha, con il centro informativo della riserva Naturale che ospita durante i mesi invernali migliaia di esemplari di Gru dal Collo Nero.
Nel pomeriggio, visita al Monastero di Gangtey, il principale centro del Bhutan per la Scuola Nyingmapa del buddismo Tibetano.
La Valle di Phobjikha, a pochi chilometri da Gangtey, è una riserva naturale famosa per la presenza di qualche centinaia di esemplari delle bellissime Gru dal Collo Nero che durante i mesi invernali, da fine ottobre a febbraio, migrano in queste zone più temperate dal vicino altipiano tibetano.
Questi meravigliosi uccelli sono spesso inseriti nelle tradizioni e nel folklore del Bhutan essendo considerati messaggeri sacri di pace e di prosperità, tanto da essere spesso dipinti sui muri delle abitazioni e dei monasteri.
La riserva include anche un centro informativo e una postazione di osservazione dove attraverso potenti cannocchiali è possibile ammirare questi splendidi animali.
Il Monastero di Gangtey (XVII secolo) è la sede principale della Scuola Nyingmapa in Bhutan, la più antica delle quattro famose scuole di Buddismo Tibetano (le altre sono Kagyu, Sakya e Gelug), che segue le prime traduzioni degli antichi scritti Buddhisti dal sanscrito al tibetano antico.
Il monastero è composto da un grande tempio centrale circondato dal monastero e da altri cinque templi più piccoli. All’interno sono presenti interessanti pitture murali e statue, perfetta introduzione alla complessa simbologia della Scuola Nyingmapa.
Ospita solitamente un centinaio di monaci residenti che trascorrono interi anni in questo luogo per imparare le scritture, gli insegnamenti solo verbali e le profonde tecniche di meditazione dell’affascinante Buddhismo Tantrico.
Presto al mattino, inizio del lungo trasferimento di ritorno a Paro, attraversando nuovamente il Passo Dochula.
Durante il percorso soni previste alcune soste per visitare piccoli villaggi, realtà rurali e per il pranzo in ristorante locale.
Arrivo a Paro nel pomeriggio, sistemazione in hotel e resto della giornata libera per iniziare i preparativi per le seguenti giornate di trekking.
Cena in hotel.
Molto presto al mattino, trasferimento al villaggio di Shana, punto di partenza del trekking, dove si incontra lo staff locale che ci accompagnerà nei prossimi giorni con la guida, il cuoco, gli aiutanti e le persone addette ai cavalli che trasporteranno materiale e bagagli.
Durante le giornate di cammino difatti ciascun partecipante dovrà portare con sé solo un piccolo zaino con il materiale necessario per il giorno, tutti gli altri bagagli e le attrezzature saranno invece trasportate dai cavalli da un campo all'altro.
La prima tappa di cammino inizia dall'entrata del Jigme Dorji National Park e segue il corso del Fiume Paro tra belle foreste di querce, pini e ginepri.
Pranzo pic-nic lungo il percorso.
Arrivo a Thongdozam nel pomeriggio, il punto dove si posiziona il campo per la notte, che trascorreremo immersi nei boschi di conifere.
Resto della giornata libera per il relax o per una passeggiata nei dintorni del campo, iniziando a scoprire la natura e le specie animali presenti.
Cena e pernottamento al campo.
Il Parco Nazionale di Jigme Dorji, con i suoi 4.350 kmq di estensione, è una delle riserve naturali più estese del Bhutan.
Di certo qui si concentra la maggiore biodiversità dell’Himalaya Orientale, grazie al complesso mosaico di ecosistemi che vanno dalle foreste tropicali delle aree meridionali fino agli ambienti glaciali di alta montagna, che raggiungono i 7.000 m di quota lungo il confine con il vicino Tibet.
Questa incredibile varietà è caratterizzata da tantissime specie botaniche come il Papavero Blu Himalayano, le Stelle Alpine, migliaia di orchidee di ogni tipo e rododendri, che durante il periodo delle forniture offrono ai visitatori un’esperienza di viaggio incredibile.
Ma il parco è anche l’habitat di molte specie animali tra cui i meravigliosi Leopardi delle Nevi, gli Orsi Bruni, il Bharal (chiamato anche pecora blu dell’Himalaya), il grande Takin (l’animale simbolo del Bhutan), il Panda Rosso e la Tigre del Bengala (quest’ultima vive prevalentemente nelle foreste delle regioni più calde ma, negli ultimi anni ne sono stati osservati esemplari anche a quote elevate vicine ai 4.000 m).
Il parco è anche la sede dei Jomolhari Snow Leopard project, un progetto mirato alla conservazione e al ripopolamento di questi meravigliosi animali che tenta di coinvolgere attivamente le piccole comunità locali.
Seconda giornata di trekking per immergersi nel cuore del Jigme Dorji National Park seguendo ancora il corso del Fiume Paro.
Nel corso del cammino la valle inizia ad aprirsi con le foreste che lasciano spazio a spazi aperti di pascolo e classici ecosistemi d'alta quota circondati dalle grandi montagne.
Durante il percorso di incontrano alcuni piccoli insediamenti di allevatori di yak dove è possibile fermarsi per scoprire le loro tradizioni e stili di vita.
Arrivo a Jangothang nel pomeriggio, il campo base utilizzato dalle poche spedizioni alpinistiche che hanno negli anni scalato questa meravigliosa montagna.
Resto della giornata libera per il relax.
Intera giornata dedicata alla scoperta del campo base di Chomolhari, secondo molti uno dei più belli dell'Himalaya - al cospetto delle imponenti montagne del Chumolhari e del Jichu Deake - immerso tra pascoli d'alta quota punteggiati da piccoli laghi e insediamenti di allevatori di yak.
Le attività della giornata vengono decise in loco assieme alla guida e in base ai propri interessi: si possono raggiungere le morene terminali dell'enorme ghiacciaio del Chumolhari o salire a specifici punti panoramici dai quali ammirare bellissimi panorami sulle cime.
Gli appassionati di fotografia naturalistica possono esplorare la regione alla ricerca delle specie presenti, tra cui gli schivi leopardi che stanno lentamente ripopolando queste aree, anche grazie a numerosi progetti di conservazione.
I leopardi sono molto difficili da osservare in natura a meno di programmi disegnati per questo scopo, ma la fortuna è spesso imprevedibile... In alternativa è possibile visitare alcuni piccoli insediamenti di allevatori di yak, per comprendere meglio le loro tradizioni e stili di vita.
Il Monte Chomolhari è alto ben 7.314 m, il cui nome significa Montagna della Dea.
Tappa abbastanza impegnativa che inizia costeggiando alcuni piccoli laghi glaciali prima di risalire il Passo di Bonte La (4.380 m) da quale si possono ammirare meravigliosi panorami sulla regione e sulle enormi montagne.
Dal passo il percorso prosegue in discesa attraversando vaste zone di pascolo dove è frequente osservare piccoli gruppi di Blu Sheep e altri animali.
Pranzo al sacco lungo il percorso.
Nel pomeriggio si raggiunge il campo situato nei pressi del piccolo insediamento di Soi Yaksa a una quota di 3.800 m.
Resto della giornata libera per rilassarsi dopo il cammino o per una passeggiata nel piccolo villaggio.
Cena al campo.
La tappa odierna inizia con una lieve salita fino a raggiungere la cresta orientale della Valle di Soi Yaksa dalla quale si ammirano bellissimi panorami.
Il percorso prosegue attraversando il Passo di Takhung La (4.520 m), prima di scendere nella Valle di Thongbushong con i suoi pascoli che richiamano numerosi insediamenti seminomadi di allevatori di Yak. Caratteristiche le loro tipiche tende in lana di Yak e i piccoli alpeggi in pietra.
Sistemazione del campo (4.180 m) e resto della giornata libera per esplorare la zona.
Ultima tappa del trekking con la quale si salutano queste splendide valli remote.
Il percorso inizia con una ripida salita al Passo di Thombhu La dal quale si ha un colpo d'occhio sulla Valle di Paro, e prosegue poi in discesa, tra foreste di pini e rododendri fino a un piccolo checkpoint militare, dove ci aspetta il veicolo per il trasferimento a Paro.
Sistemazione in hotel e resto della giornata libera per riposarsi dopo le giornate di trekking o per una passeggiata in città.
Cena in hotel.
La prima parte della giornata è dedicata a un'escursione a piedi per visitare il Monastero di Taktshang, sicuramente il più famoso del paese e conosciuto anche come “Tiger Nest”, arroccato lungo le pendici di una montagna, uno dei templi più sacri e venerati del Bhutan.
Una volta raggiunto il bellissimo monastero, al termine della visita, si rientra e a circa metà percorso sosta presso un piccolo coffee shop per il pranzo, situato in un punto panoramico.
Al seguire,, visita del Tempio di Kyichu Lhakhang.
Nel pomeriggio, rientro in hotel e resto della serata libera per una passeggiata nella piacevole cittadina.
Cena in hotel.
Il Monastero di Taktshang sorge arroccato lungo le pendici di una montagna in una posizione unica che offre panorami incredibili e un’atmosfera difficile da descrivere.
La leggenda racconta che il Guru Rinpoche - il maestro che per primo portò il Buddismo, venerato come il secondo Buddha, dopo Siddarta - raggiunse questo luogo a dorso di una tigre prima di un periodo in meditazione nel luogo dove in seguito fu edificato il monastero (Taksang significa appunto “Nido della tigre).
Venne parzialmente distrutto da un incendio alla fine del secolo scorso, ma è ora completamente ricostruito grazie a un attento e meticoloso restauro che lo ha riportato al suo splendore originale.
Il Tempio di Kyichu Lhakhang è un'importante testimonianza storica essendo, secondo la tradizione, uno dei 108 monasteri fondati dal Re Tibetano Songsten Gampo lungo tutto l’arco himalayano e che ha segnato l’ingresso ufficiale del Buddismo tibetano nel Regno del Buthan.
Nelle prime ore del mattino, trasferimento in aeroporto in coincidenza con il volo per Kathmandu.
Arrivo nella bellissima capitale nepalese, incontro con lo staff locale e trasferimento in hotel.
Il pomeriggio è dedicato a una prima visita di questa affascinante città:
- il famoso tempio buddista di Swayambhunath, conosciuto anche come il tempio delle scimmie, arroccato su una collina dalla quale, nelle giornate di cielo limpido, si può avere un bel colpo d’occhio sui primi contrafforti himalayani;
- il tempio indù di Pashupatinath, lungo sponde del fiume sacro Bagmati, uno dei luoghi di culto più importanti dedicati al Dio Shiva in Nepal.
Presso il tempio è facile incontrare i Sadhu, gli uomini sacri che hanno dedicato la propria esistenza al Dio attraverso una vita di povertà e ascetismo.
Al termine, passeggiata nella zona di Durban Square, vero centro medievale della città, con le decine di templi, palazzi e la casa della Kumari, la Dea Bambina che secondo la tradizione è l’incarnazione della Dea Durga.
Nel tardo pomeriggio, rientro in hotel prima della cena libera in uno degli ottimi ristoranti della città.
Kathmandu, chiamata anche la Città della Luce o Città dei Templi, è una vera e propria città museo, grazie alle centinaia di antichi templi e palazzi, molti dei quali dichiarati patrimonio UNESCO. Ma c’è altro che rende Kathmandu una meta unica: la sua atmosfera magica, carica di tradizioni, cultura e persone!
La capitale nepalese rimane una delle più affascinanti città dell’Asia, a patto di sapersi “lasciar andare”, immergendosi nella sua atmosfera e nelle sue emozioni, nonostante sia cambiata molto negli ultimi decenni, divenendo una grande metropoli da tre milioni di abitanti (quasi cinque se si considerano i sobborghi e i tanti villaggi vicini) e perdendo molta di quell’atmosfera particolare che ha attratto migliaia di viaggiatori hippy negli anni '60 e '70.
Durban Square e le strade limitrofe sono il cuore medievale della città, un luogo che (se non fosse per il traffico) sembra immerso in una dimensione senza tempo: la piazza, il cui nome significa in Nepali “corte reale” , ha un'impressionante concentrazione di antichi templi e palazzi in classico stile Newari costruiti in mattoni rossi e legno - come il Tempio Taleju che ospita le divinità della famiglia reale e l’affascinante Palazzo della Kumari, un antico palazzo (XVIII secolo) con bellissime finestre in legno decorato, residenza della dea vivente, o Kumari, incarnazione di Taleju Bhavani e una delle manifestazione della Dea Durga.
Kathmandu e la sua valle racchiudono anche alcuni interessantissimi templi indù tra i più venerati al modo, in grado di richiamare migliaia di pellegrini ogni giorno: lungo le rive del fiume Bagmati incontriamo il Pashuputinath, dedicato al Dio Shiva, con i Ghat e i siti crematori e Gokarna Mahadev (XVI secolo), anche questo dedicato al Dio Shiva, con il bel tetto a tre livelli e numerose statue.
Pur essendo una città prevalentemente induista, sono tante le testimonianze buddhiste come il Tempio di Swayambunath, un antico tempio arroccato su una collina dalla quale si ammirano bei panorami sulla città e sui primi contrafforti himlayani che la circondano; si raggiunge a piedi con una ripida scalinata frequentata da moltissime scimmie e l’enorme Stupa di Bodhnat, uno dei più grandi al mondo, cuore della nutrita comunità tibetana che risiede in Nepal.
Ma Kathmandu è anche la porta d’ingresso per gli appassionati di trekking prima di muoversi nel cuore delle grandi montagne; il quartiere centrale di Thamel, con i tanti negozi, ristoranti e locali frequentati da trekker di tutto il mondo è sicuramente un altro luogo da non perdere!
Questa giornata è completamente dedicata alla visita delle due città medievali di Patan e Bhaktapur e ai loro splendidi palazzi in classico stile Newari. Qui si trovano anche alcuni dei più interessanti templi della valle, molti dei quali dal caratteristico stile architettonico Shikhara.
Il piccolo e interessante museo di Patan raccoglie una bellissima collezione di sculture e pitture, sia buddiste sia induiste.
Dopo il pranzo libero in uno dei tanti ottimi ristoranti, si rientra a Kathmandu per visitare il grande complesso Buddista di Bouddhanath, composto dall’enorme Stupa e da diversi templi, un punto di riferimento indiscusso per la grande comunità tibetana del Nepal.
Nel pomeriggio si ritorna in hotel e il resto della giornata è libera, per una passeggiata in autonomia nel caratteristico quartiere di Thamel e per qualche acquisto prima della partenza.
Cena presso un ottimo ristorante tradizionale con canti e musiche locali per scoprire la cucina nepalese.
Patan, con i suoi oltre 250 mila abitanti, è la seconda città della Valle di Kathmandu anche se oramai è un tutt’uno con la grande metropoli.
Il suo centro medievale è meraviglioso (non per niente il suo nome antico Lalitpur significa “città della bellezza”) con tantissimi palazzi in classico stile Newari, decine di templi (da non perdere il Tempio d’Oro con il tetto interamente ricoperto di lamine d’oro), laboratori artigiani (interessantissimo quello dove si producono le famose campane tibetane) e un piccolo ma interessante museo, dove si possono ammirare bellissime sculture e pitture antiche a carattere religioso.
Un pranzo o un aperitivo al tramonto su uno dei tanti bar e ristoranti sui tetti dei palazzi che circondano Durban Square (omonima di quella di Kathmandu) è un’esperienza da non perdere!
Bhaktapur, capitale del Regno dal XIV al XVI secolo, è l’altra affascinante città della valle, anche questa caratterizzata da bellissimi templi e palazzi con splendide decorazioni a punteggiare un dedalo di stradine che conservano l’aspetto di un tipico villaggio medievale, dove si respira un’atmosfera antica tra laboratori artigianali e tradizioni millenarie.
Passeggiare con lentezza tra le sue strade acciottolate è una continua scoperta: angolo dopo angolo si svelano templi, cortili nascosti, piccole piazze, antichi pozzi e monasteri, un paradiso per gli appassionati di fotografia!
Trasferimento in aeroporto in coincidenza con il volo intercontinentale.
Località | Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic |
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