Kolkata - Thimphu – Punakha - Paro - Kathmandu
Natura Cultura
Partenza con volo di linea con scalo per Kolkata.
Arrivo a Kolkata, una volta espletate le procedure per l'immigation e la dogana, incontro con lo staff locale e trasferimento in hotel.
Resto della giornata libera per rilassarsi dopo il volo intercontinentale.
Cena e pernottamento in hotel.
Intera giornata dedicata alla scoperta di Kolkata, una delle città più interessanti dell'india: da antico villaggio del West Bengal a capitale dell'impero britannico, fino alla nascita dei moti indipendentisti.
Presto al mattino si visita il famoso mercato dei fiori lungo i Mullick Ghat nei pressi del Howrah Bridge, uno dei più grandi del paese, un'esplosione di colori e profumi con migliaia di commercianti che ogni mattina giungono dalle zone rurali del West Bengal.
A seguire, si raggiungono alcuni interessanti templi jainisti, prima di una passeggiata a piedi nel settore settentrionale della città (Kumartulli), famoso per la presenza di centinaia di artigiani che, con tecniche antichissime, producono statue di idoli e altri soggetti a sfondo religioso, molti dei quali sono realizzati principalmente per la grande festa dedicata alla Dea Durga, che si svolge ogni anno a Kolkata, nel nostro autunno.
Nel pomeriggio, si scopre il cuore della città con: il Victoria Memorial, costruito in onore della Regina Vittoria e ora riconvertito in museo con interessanti collezioni; il Marble Palace (XIX secolo), fatto edificare come residenza del Raja Rajendra Mullick che ospita un'interessante collezione che ben rappresenta la stravaganza e l'eccentricità del suo mecenate; la Casa di Madre Teresa e le strade che circondano l'Università, centro della rinascita culturale e dei primi movimenti indipendentisti nel secolo scorso , tra tutte la famosa College Street; imperdibile l'interessante mercato dei libri usati e la India Coffe House.
Al termine, rientro in hotel per un po' di relax prima della cena in uno degli ottimi ristoranti della città, per iniziare a scoprire l'interessante e rinomata cucina del West Bengal (tra le tante ricette, ottimi i dolci famosi in tutto il paese).
Nobile e squallida, caotica e raffinata, Kolkata (prima del 2001, Calcutta) rappresenta insieme a Delhi e Mumbai, una delle grandi e affascinanti metropoli indiane, divenuta dal secolo scorso centro culturale del paese.
Situata nel West Bengal, fu la capitale dell’India durante l’impero britannico, dal 1773 al 1911, come testimoniano i numerosi edifici in classico stile vittoriano.
Un affascinante mix di antico e moderno, tra orgoglio nazionale e retaggi coloniali, con strade caotiche, dove - soprattutto nella zona circostante la celebre università - si respira il suo passato rivoluzionario e la grande importanza artistico-culturale che la città detiene.
Qui si trova anche la Casa di Madre Teresa con la sua tomba.
Dopo la prima colazione in hotel, trasferimento in aeroporto in coincidenza con il volo per il Bhutan.
Arrivo al piccolo aeroporto di Paro, incontro con la guida e pranzo in ristorante locale, prima del trasferimento in auto Thimphu, la capitale del Bhutan e sede delle autorità religiose e amministrative (che in larga parte coincidono).
Sistemazione presso l’hotel prima di qualche ora libera a disposizione.
Nel tardo pomeriggio, passeggiata guidata nel centro della piccola città per iniziare a scoprire le tradizioni e la cultura del paese.
Cena in hotel.
Thimphu (2300 m), capitale del Bhutan e centro amministrativo/politico del paese, nonostante sia il principale centro commerciale, mantiene comunque inalterati il suo fascino e l’atmosfera carica di tradizioni millenarie. Peraltro, è l’unica capitale al mondo a non avere neanche un semaforo!
Rispetto agli altri centri abitati del paese (difficili definirli città secondo i nostri canoni) che sembrano ancora immersi in una dimensione antica, Thimphu inizia a mostrare un certo sviluppo moderno ma, fortunatamente, uno sviluppo compatibile con stili architettonici tradizionali e con una grande attenzione alla qualità della vita.
Se una passeggiata lungo le sue strade e nei piccoli mercati tradizionali, sempre coloratissimi e carichi di profumi, è il modo miglior per iniziare a scoprire il paese e la sua meravigliosa gente, la città offe anche un’ottima introduzione alla cultura e alle tradizioni, con alcuni interessanti siti come il frequentatissimo Tempio di Changangkha Lhakhang (XII secolo) o il Memorial Chorten, un tempio moderno fatto edificare per commemorare il terzo Re Jigme Dorji Wangchuk, considerato come il padre fondatore del moderno Bhutan.
A completare il panorama, l’Ospedale di Medicina Tradizionale dove è possibile iniziare a scoprire l’antichissima Medicina Tibetana.
Prima giornata dedicata al famoso e affascinante Festival di Thimphu.
Dopo la prima colazione, breve trasferimento al Trashicho Dzong dove ogni anno si svolge il famoso festival, per assistere alle celebrazioni tra danze, musiche e spiritualità.
Nel pomeriggio, rientro a Thimphu per visitare alcuni dei principali siti della città: il Museo del Folklore, il Memorial Chorten e il Monastero di Zilukha che ospita una piccola comunità di Nun (le monache buddhiste).
Il Festival di Thimphu, che si svolge all’interno del Trashicho Dzong, è uno dei più importanti e seguiti del paese, creato per commemorare il Guru Rimpoche che nell’VIII secolo introdusse il Buddismo nel paese durante il suo lungo viaggio che porterò alla diffusione del Buddismo lungo tutto l’arco himalayano.
Il festival richiama migliaia di fedeli da tutto il Bhutan che affollano il grande cortile dello Dzong per assistere alle celebrazioni religiose e alle danze rituali eseguite da danzatori professionisti provenienti dal Monastic Institute of Performing Art.
I danzatori indossano sgargianti costumi tradizionali e bellissime maschere rituali, che rappresentano la complessa simbologia del Buddhismo Tibetano nella perenne lotta tra Dei e Demoni. Mischiarsi tra i fedeli, assistere alle performance e alle funzioni religiose è sicuramente un’esperienza da ricordare.
Il Folk Heritage Museum venne creato nel 2001 in un antica casa tradizionale (XIX secolo) e offre un’ottima introduzione alle tradizioni e agli stili di vita del Bhutan, grazie a diverse collezioni di manufatti e di attrezzi tradizionali.
Il museo include anche diverse dimostrazioni e attività interattive che ruotano nel corso dell’anno cercando di seguire le stagionalità della vita locale.
Un interessante approfondimento per immergersi a pieno nelle affascinanti tradizioni bhutanesi, anche se si tratta sempre di attività create appositamente per scopi turistici.
Il Memorial Chorten è un tempio moderno fatto edificare per commemorare il terzo Re Jigme Dorji Wangchuk, considerato come il padre fondatore del moderno Bhutan.
Seconda giornata per assistere alle celebrazioni del festival, un'affascinante occasione per scoprire la cultura e le antiche tradizioni del Bhutan immersi tra la sua gente.
A seconda degli orari delle manifestazioni, il resto della giornata è dedicata alla visita di altri siti della città come il - a testimoniare la profonda tradizione tessile del paese e la sua storia con alcune interessantissime collezioni - e l'Istituto di Medicina Tradizionale Tibetana.
Nel pomeriggio, rientro in hotel per la cena e per il pernottamento.
Il Museo dei Tessuti di Thimphu è un luogo dove trascorrere alcune ore per iniziare a comprendere le antiche tecniche di tessitura che nel paese sono state elevate al rango di Arte.
Il museo è diviso in differenti sezioni: dai costumi rituali utilizzati durante le feste religiose dai danzatori a una sezione interamente dedicata alle tecniche e ai materiali tradizionali utilizzati.
Molto interessante anche la sezione che include numerosi abiti, tessuti e ornamenti provenienti dalla collezione reale.
Il museo è gestito dalla Royal Textile Academy del Bhutan e al suo interno offre anche un coffee shop e un piccolo negozio dove è possibile osservare alcuni artigiani a lavoro e acquistare tessuti o abiti tradizionali di ottima e controllata fattura.
Il National Institute of Traditional Medicine è un centro medico e di ricerca dove vengono preservate le antiche medicine tradizionali, un complesso sistema di cura che unisce l’uso di sostanze naturali con l’interpretazione dei testi sacri del buddismo, l’alimentazione e i dati astrali secondo il complesso calendario astrologico Tibetano.
Il centro ospita anche un corso di studi equiparato alla Laurea e un piccolo museo dove approfondire l’affascinante argomento.
Presto al mattino, inizio del trasferimento verso Punakha superando il Passo Dochula (3050 m), dove è prevista una breve passeggiata per visitare un complesso di Stupa nelle vicinanze.
Al termine, dopo una sosta per il pranzo presso un coffee shop lungo la strada, si prosegue verso Punakha.
All'arrivo, sistemazione presso l'hotel e visita del Chimi Lhakhang, il tempio dedicato alla Dea della Fertilità che si raggiunge con una piacevole escursione tra le campagne rurali, fuori dai classici circuiti turistici.
Al termine, rientro in hotel per la cena e per il pernottamento.
Situato a pochi chilometri da Punakha, il Chimi Lhakhang si raggiunge con circa un’ora e mezza di piacevole passeggiata tra risaie a terrazzamenti, campagne rurali e piccoli villaggi.
Questo piccolo monastero è venerato come tempio della “fertilità” e è meta di pellegrinaggio per le coppie che desiderano avere bambini: le donne ricevono una benedizione dal Lama con un bastone sacro di forma fallica e, una volta ricevuta la grazia rimanendo in cinta, ritornano al tempio per scegliere in modo rituale il nome del nascituro, scegliendo uno dei piccoli bastoni di bambù posti sull’altare del tempio che riportano differenti nomi in funzione del complesso calendario astrologico tibetano.
Il tempio contiene anche una bellissima collezione di antichi oggetti sacri e numerose interessanti pitture murali.
Intera giornata dedicata alla scoperta della zona, con l'imponente Punakha Dzong e una piacevole escursione a piedi per scoprire lo stupa di Khamsum, fatto edificare dalla familgia reale e dal quale si ammirano bellissimi panorami sulla valle.
Il Punakha Dzong è conosciuto anche come il Palazzo della Grande Felicità e Beatitudine, ed è il centro religioso e amministrativo del distretto di Punakha.
Con i suoi circa 12.000 mq di superficie, rappresenta uno degli Dzong più imponenti della regione, interamente costruito secondo i canoni classici dell’architettura bhutanese con legno, pietra e terra compattata.
Risalente al XVII secolo (la struttura ha subito numerose ricostruzioni e restauri), questo affascinante Dzong ospita alcune delle reliquie più sacre per la Scuola di Buddhismo Tibetano Drupka Kagyu (la principale del Bhutan), come un'interessante statua del misterioso Rangjung Khaserpani e una delle pochissime mummie presenti nel paese che la leggenda attribuisce a Shabdrung Ngawang Namgyal - il Lama considerato padre fondatore del Bhutano - o a una delle sue successive reincarnazioni.
Grazie alla sua importanza religiosa, questo Dzong è stato molto utilizzato in passato come luogo per importanti incontri con le poche delegazioni straniere che hanno visitato il paese, quando il Bhutan era ancora in larga parte inaccessibile agli stranieri.
La sua quota non elevata e il clima non troppo rigido hanno fatto sì che questo monastero sia stato - e sia tuttora - utilizzato come residenza invernale per molti importanti Lama e Monaci.
Lo stupa di Khamsun è stato costruito per portare nel mondo la pace ed eliminare gli ostacoli per il benessere del Paese.
È stato costruito con l'intenzione di portare la pace nel mondo ed eliminare gli ostacoli per il paese del Bhutan, il suo esterno è sotto forma di pagoda come lo stupa mentre l'interno consiste di quattro storie che contengono le immagini delle divinità.
PResto al mattino, inizio del trasferimento di ritorno a Paro.
Arrivo nella tarda mattinata a Paro, sistemazione in hotel e pranzo.
Il pomeriggio è dedicato alla visita della città con il Ta Dzong, oggi riconvertito in Museo Nazionale, e il Rinpung Dzong, uno dei più importanti monasteri del paese con una lunga e affascinante storia.
Nel tardo pomeriggio, rientro in hotel per la cena e per il pernottamento.
Il Museo Nazionale del Bhutan è stato istituito nel 1968 all’interno del complesso dell’antico Ta Dzong.
Possiede più di 3.000 oggetti, molti dei quali esposti nelle varie gallerie tematiche, strutturate in modo molto professionale per gli standard del subcontinente indiano.
Davvero interessante l'area dedicata alla Storia Naturale, per comprendere la natura e i complessi ecosistemi del Bhutan che spaziano dalle regioni tropicali meridionali alle aree d’alta montagna, tipiche dell’Himalaya; si possono ammirare anche collezioni di manufatti artigianali, abiti, gioielli, antichi armamenti e alcuni esempi di preziose Thangka.
Due sale sono dedicate all’Arte Sacra Buddhista con alcune sculture e manufatti sacri di eccellente fattura. Il museo offre anche un piccolo negozio dove è possibile acquistare ottimo artigianato locale.
Il Rinpung Dzong rappresenta per molti il supremo esempio di architettura bhutanese (XVII secolo), con un intricato labirinto di corridoi che sfociano sul tipico cortile interno, riccamente decorato da pitture murali rappresentanti la vita del Buddha e da numerosi altri soggetti appartenenti alla complessa simbologia Buddhista.
Appartenente alla Scuola Drukpa del Buddhismo Tibetano, è un classico monastero fortificato, fatto costruire come barriera difensiva contro le frequenti incursioni di predoni ed eserciti dei regni tibetani.
Il complesso, che ospita i Lama più importanti del paese, è la sede del famoso e molto frequentato Festival Di Paro (Tshechu) che si svolge ogni anno il secondo mese del calendario lunare tibetano (solitamente in marzo o aprile secondo il calendario Gregoriano) con funzioni religiose e le tradizionali danze e maschere, a rappresentare la complessa simbologia del Buddhismo tibetano.
Prima parte della giornata dedicata a un'escursione a piedi per visitare il Monastero di Taktshang, sicuramente il più famoso del paese e conosciuto anche come “Tiger Nest”, arroccato lungo le pendici di una montagna, uno dei templi più sacri e venerati del Bhutan.
Una volta raggiunto il bellissimo monastero, al termine della visita si rientra e a circa metà percorso sosta presso un piccolo coffee shop situato in un punto panoramico per il pranzo.
A seguire, visita al Tempio di Kyichu Lhakhang, importante testimonianza storica essendo, secondo la tradizione, uno dei 108 monasteri fondati dal Re Tibetano Songsten Gampo lungo tutto l’arco himalayano e che ha segnato l’ingresso ufficiale del Buddismo tibetano nel Regno del Buthan.
Nel pomeriggio, rientro in hotel e resto della serata libera per una passeggiata nella piacevole cittadina. Cena in hotel.
Il Monastero di Taktshang sorge arroccato lungo le pendici di una montagna in una posizione unica che offre panorami incredibili e un’atmosfera difficile da descrivere. La leggenda racconta che il Guru Rinpoche - il maestro che per primo portò il Buddismo, venerato come il secondo Buddha, dopo Siddarta - raggiunse questo luogo a dorso di una tigre prima di un periodo in meditazione nel luogo dove in seguito fu edificato il monastero.
Venne parzialmente distrutto da un incendio alla fine del secolo scorso, ma è ora completamente ricostruito grazie a un attento e meticoloso restauro che lo ha riportato al suo splendore originale.
Presto al mattino, dopo la prima colazione in hotel, trasferimento in aeroporto in coincidenza con il volo per Kathmandu.
Arrivo nella bellissima capitale nepalese, incontro con lo staff locale e trasferimento in hotel.
Il pomeriggio è dedicato a una prima visita di questa affascinante città:
- il famoso tempio buddista di Swayambhunath, conosciuto anche come il tempio delle scimmie, arroccato su una collina dalla quale, nelle giornate di cielo limpido, si può avere un bel colpo d’occhio sui primi contrafforti himalayani;
- il tempio indù di Pashupatinath, lungo sponde del fiume sacro Bagmati, uno dei luoghi di culto più importanti dedicati al Dio Shiva in Nepal.
Presso il tempio è facile incontrare i Sadhu, gli uomini sacri che hanno dedicato la propria esistenza al Dio attraverso una vita di povertà e ascetismo.
Al termine, passeggiata nella zona di Durban Square, vero centro medievale della città, con le decine di templi, palazzi e la casa della Kumari, la Dea Bambina che secondo la tradizione è l’incarnazione della Dea Durga.
Nel tardo pomeriggio, rientro in hotel prima della cena libera in uno degli ottimi ristoranti della città.
Kathmandu, chiamata anche la Città della Luce o Città dei Templi, è una vera e propria città museo, grazie alle centinaia di antichi templi e palazzi, molti dei quali dichiarati patrimonio UNESCO. Ma c’è altro che rende Kathmandu una meta unica: la sua atmosfera magica, carica di tradizioni, cultura e persone!
La capitale nepalese rimane una delle più affascinanti città dell’Asia, a patto di sapersi “lasciar andare”, immergendosi nella sua atmosfera e nelle sue emozioni, nonostante sia cambiata molto negli ultimi decenni, divenendo una grande metropoli da tre milioni di abitanti (quasi cinque se si considerano i sobborghi e i tanti villaggi vicini) e perdendo molta di quell’atmosfera particolare che ha attratto migliaia di viaggiatori hippy negli Anni '60 e '70 del secolo.
Durban Square e le strade limitrofe sono il cuore medievale della città, un luogo che (se non fosse per il traffico) sembra immerso in una dimensione senza tempo: la piazza, il cui nome significa in Nepali “corte reale” , ha un'impressionante concentrazione di antichi templi e palazzi in classico stile Newari costruiti in mattoni rossi e legno - come il Tempio Taleju che ospita le divinità della famiglia reale e l’affascinante Palazzo della Kumari, un antico palazzo (XVIII secolo) con bellissime finestre in legno decorato, residenza della dea vivente, o Kumari, incarnazione di Taleju Bhavani e una delle manifestazione della Dea Durga.
Kathmandu e la sua valle racchiudono anche alcuni interessantissimi templi indù tra i più venerati al modo, in grado di richiamare migliaia di pellegrini ogni giorno: lungo le rive del fiume Bagmati incontriamo il Pashuputinath, dedicato al Dio Shiva, con i Ghat e i siti crematori e Gokarna Mahadev (XVI secolo), anche questo dedicato al Dio Shiva, con il bel tetto a tre livelli e numerose statue.
Pur essendo una città prevalentemente induista, sono tante le testimonianze buddhiste come il Tempio di Swayambunath, un antico tempio arroccato su una collina dalla quale si ammirano bei panorami sulla città e sui primi contrafforti himlayani che la circondano; si raggiunge a piedi con una ripida scalinata frequentata da moltissime scimmie e l’enorme Stupa di Bodhnat, uno dei più grandi al mondo, cuore della nutrita comunità tibetana che risiede in Nepal.
Ma Kathmandu è anche la porta d’ingresso per gli appassionati di trekking prima di muoversi nel cuore delle grandi montagne; il quartiere centrale di Thamel, con i tanti negozi, ristoranti e locali frequentati da trekker di tutto il mondo è sicuramente un altro luogo da non perdere!
Intera giornata dedicata alla visita delle due città medievali di Patan e Bhaktapur, con i palazzi in classico stile Newari e alcuni dei più interessanti templi della valle, molti dei quali dal caratteristico stile architettonico Shikhara.
Il piccolo ma interessante museo di Patan raccoglie una bellissima collezione di sculture e pitture, sia buddiste sia induiste.
Al termine, dopo il pranzo libero in uno dei tanti ottimi ristoranti, rientro a Kathmandu per visitare il grande complesso Buddista di Bouddhanath, composto dall’enorme Stupa e da diversi templi, un punto di riferimento indiscusso per la grande comunità tibetana del Nepal.
Nel pomeriggio, rientro in hotel e resto della giornata libera per una passeggiata in autonomia nel caratteristico quartiere di Thamel e per qualche acquisto prima della partenza.
Cena presso un ottimo ristorante tradizionale con canti e musiche locali per scoprire la cucina nepalese.
Patan, con i suoi oltre 250 mila abitanti, è la seconda città della Valle di Kathmandu anche se oramai è un tutt’uno con la grande metropoli.
Il suo centro medievale è meraviglioso (non per niente il suo nome antico Lalitpur significa “città della bellezza”) con tantissimi palazzi in classico stile Newari, decine di templi (da non perdere il Tempio d’Oro con il tetto interamente ricoperto di lamine d’oro), laboratori artigiani (interessantissimo quello dove si producono le famose campane tibetane) e un piccolo ma interessante museo, dove si possono ammirare bellissime sculture e pitture antiche a carattere religioso.
Un pranzo o un aperitivo al tramonto su uno dei tanti bar e ristoranti sui tetti dei palazzi che circondano Durban Square (omonima di quella di Kathmandu) è un’esperienza da non perdere!
Bhaktapur, capitale del Regno dal XIV al XVI secolo, è l’altra affascinante città della valle, anche questa caratterizzata da bellissimi templi e palazzi con splendide decorazioni a punteggiare un dedalo di stradine che conservano l’aspetto di un tipico villaggio medievale, dove si respira un’atmosfera antica tra laboratori artigianali e tradizioni millenarie.
Passeggiare con lentezza tra le sue strade acciottolate è una continua scoperta: angolo dopo angolo si svelano templi, cortili nascosti, piccole piazze, antichi pozzi e monasteri, un paradiso per gli appassionati di fotografia!
Dopo la prima colazione in hotel, trasferimento in aeroporto in coincidenza con il volo intercontinentale.
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