Delhi - Paro - Thimphu - Punakha - Gangtey - Bumthang - Wangdiphodrang
Natura Viaggi Di Nozze Cultura
Partenza con volo di linea con scalo per il Bhutan.
Arrivo a Delhi la prima mattina e attesa del volo per il Bhutan.
Arrivo a Paro nel primo pomeriggio, incontro con lo staff locale e trasferimento a Thimphu.
Sistemazione in hotel e resto della giornata libera per rilassarsi dopo il viaggio o per una passeggiata in autonomia per iniziare a scoprire la città.
Cena in hotel.
Thimphu (2300 m), capitale del Bhutan e centro amministrativo/politico del paese, nonostante sia il principale centro commerciale, mantiene comunque inalterati il suo fascino e l’atmosfera carica di tradizioni millenarie. Peraltro, è l’unica capitale al mondo a non avere neanche un semaforo!
Rispetto agli altri centri abitati del paese (difficili definirli città secondo i nostri canoni) che sembrano ancora immersi in una dimensione antica, Thimphu inizia a mostrare un certo sviluppo moderno ma, fortunatamente, uno sviluppo compatibile con stili architettonici tradizionali e con una grande attenzione alla qualità della vita.
Se una passeggiata lungo le sue strade e nei piccoli mercati tradizionali, sempre coloratissimi e carichi di profumi, è il modo miglior per iniziare a scoprire il paese e la sua meravigliosa gente, la città offe anche un’ottima introduzione alla cultura e alle tradizioni, con alcuni interessanti siti come il frequentatissimo Tempio di Changangkha Lhakhang (XII secolo) o il Memorial Chorten, un tempio moderno fatto edificare per commemorare il terzo Re Jigme Dorji Wangchuk, considerato come il padre fondatore del moderno Bhutan.
Intera giornata dedicata alla scoperta di Thimphu, una visita che può iniziare dal monastero fortificato (Dzong) di Changangkha Lhakhang e dal Memoriale di Thimphu, un grande Chorten (come vengono anche chiamati gli Stupa in tibetano) fatto edificare in memoria del terzo Re del Bhutan.
Interessanti il Museo dei Tessuti, perfetta panoramica sulle famose produzioni tessili del paese, e il piccolo ma affascinante Heritage Folk Museum per un'introduzione agli stili di vita e alle tradizioni del Bhutan.
Vale la pena anche fare una alto ad altri due monasteri: il Trashichho Dzong e la Zilukha Nunnery, che ospita una piccola comunità di Nun, le monache buddiste.
Durante la giornata si avrà anche modo di effettuare una passeggiata tra i colorati e interessanti mercati della città e di recarsi al National Institute of Traditional Medicine.
Il Changangkha Lhakhang è un classico monastero/tempio fortificato (Dzong) risalente al XII secolo, fondato dal Lama Phajo Drukgom Shigpo proveniente dal vicino Tibet.
Interessanti le pregevoli pitture murali e la grande statua centrale con la raffigurazione di Chenrezig (chiamato anche Avalokitesvara, il Buddha della Compassione), con 11 teste in posizione di meditazione.
Il complesso comprende anche una scuola monastica e una importante biblioteca di antichi testi sacri.
Il Tempio è molto frequentato dai fedeli che vi si recano, oltre che per le funzioni giornaliere o per pregare e meditare, anche per portare i bambini appena nati per la benedizione rituale e per interpretare i monaci sui nomi da dare ai futuri nati.
Per chi lo desidera, è spesso possibile consultare un astrologo che, sulla base della data di nascita e consultando dei testi sacri, è in grado di dare consigli indicando al contempo quale tipologia di Bandiera delle Preghiere offre la migliore protezione personale (chiamate in Tibetano Lungo-Ta).
Consigliamo di recarsi al Tempio molto presto al mattino, sia per evitare il maggior afflusso di turisti, sia per partecipare alle funzioni religiose.
Il Museo dei Tessuti di Thimphu è sicuramente un’altra tappa da non perdere, un luogo dove spendere alcune ore per iniziare a comprendere le antiche tecniche di tessitura che nel paese sono state elevate al rango di Arte.
Il museo è diviso in differenti sezioni: dai costumi rituali utilizzati durante le feste religiose dai danzatori a una sezione interamente dedicata alle tecniche e ai materiali tradizionali utilizzati.
Molto interessante anche la sezione che include numerosi abiti, tessuti e ornamenti provenienti dalla collezione reale.
Il museo è gestito dalla Royal Textile Academy del Bhutan e al suo interno offre anche un coffe shop e un piccolo negozio dove è possibile osservare alcuni artigiani a lavoro e acquistare tessuti e abiti tradizionali di ottima e controllata fattura.
Il Folk Heritage Museum è un’altra delle tappe da non perdere durante le visite di Thimphu; creato nel 2001 in un antica casa tradizionale del XIX secolo, il museo offre un’ottima introduzione alle tradizioni e agli stili di vita del Bhutan, con diverse collezioni di manufatti e attrezzi tradizionali.
Sono presenti anche diverse dimostrazioni e attività interattive che ruotano nel corso dell’anno cercando di seguire le stagionalità della vita locale. Un interessante approfondimento per immergersi a pieno nelle affascinanti tradizioni bhutanese, anche se parliamo sempre di attività create appositamente per scopi turistici.
Il Trashichho Dzong è un imponente monastero fortificato, da secoli sede delle autorità religiose e del governo del Bhutan con al suo interno la sala del Trono e gli uffici del Re.
La struttura originale risale al XVII secolo, ma l’intero complesso è stato ricostruito quasi interamente a seguito di pesanti danneggiamenti per lo spaventoso terremoto che colpì il paese nel 1897.
Le uniche strutture ancora parzialmente originali sono l’imponente Torre Centrale e il Tempio principale (Gonkhang). Il Trashichho Dzong è anche la sede delle funzioni religiose della Famiglia Reale, oltre a essere una delle sedi dove ogni anno si svolge il famoso e affascinante Festival di Thimphu.
Il National Institute of Traditional Medicine è un centro medico e di ricerca dove vengono preservate le antiche medicine tradizionali, un complesso sistema di cura che unisce l’uso di sostanze naturali con l’interpretazione dei testi sacri del buddismo, l’alimentazione e i dati astrali secondo il complesso calendario astrologico Tibetano.
Il centro ospita anche un corso di studi equiparato alla Laurea e un piccolo ma interessante museo dove approfondire l’affascinante argomento.
Presto al mattino, inizio del trasferimento verso Punakha superando il Passo Dochula (3.050 m).
Nelle vicinanze del passo si effettua una bellissima escursione nella natura tra le foreste incontaminate di rododendri -meravigliose durante il periodo di fioritura, che va da aprile a giugno - per raggiungere l'affascinante e poco frequentato dai turisti Monastero di Lungchutse.
Al termine, dopo una sosta per il pranzo presso un coffee shop lungo la strada, si prosegue verso Punakha.
All'arrivo, sistemazione presso l'hotel e visita del famoso Punakha Dzong, complesso monastico costruito alla confluenza di due fiumi, antica residenza reale e ancora oggi residenza ufficiale invernale dei principali Lama e notabili del Bhutan.
Al termine, rientro in hotel per la cena e per il pernottamento.
Il Punakha Dzong, conosciuto anche come il Palazzo della Grande Felicità e Beatitudine, è il centro religioso e amministrativo del distretto di Punakha.
Con i suoi circa 12.000 mq di superficie, è uno degli Dzong più imponenti della regione, interamente costruito secondo i canoni classici dell’architettura bhutanese con legno, pietra e terra compattata.
Risalente al XVII secolo (la struttura ha subito numerose ricostruzioni e restauri a causa di incendi e alluvioni), questo affascinante Dzong ospita alcune delle reliquie più sacre per la Scuola di Buddhismo Tibetano Drupka Kagyu (la principale del Bhutan), come un'interessante statua del misterioso Rangjung Khaserpani e una delle pochissime mummie presenti nel paese, che la leggenda attribuisce a Shabdrung Ngawang Namgyal - il Lama considerato padre fondatore del Bhutan - o a una delle sue successive reincarnazioni.
Proprio per la sua importanza religiosa, questo Dzong è stato utilizzato molto in passato come luogo per importanti incontri con le poche delegazioni straniere che hanno visitato il paese nei secoli scorsi, quando il Bhutan era ancora in larga parte inaccessibile agli stranieri.
La sua quota non elevata e il clima non troppo rigido hanno reso questo monastero un luogo ideale come residenza invernale per molti importanti Lama e Monaci, sia in passato che in tempi recenti.
Presto al mattino, prima di iniziare il trasferimento verso Gangtey, inizia una facile e piacevole escursione, fuori dai classici circuiti turistici, tra le campagne rurali punteggiate da piccoli villaggi e risaie (circa 1 ora e mezza a piedi), per raggiungere il Chimi Lhankhang, il venerato tempio della “fertilità".
Al termine, trasferimento verso Gangtey.
Dopo la sistemazione in hotel e il pranzo, il resto della giornata è dedicato alla scoperta della regione: la Valle di Phobjikha, con il centro informativo della Riserva Naturale che durante i mesi invernali ospita migliaia di esemplari di Gru dal Collo Nero, i bellissimi animali a rischio estinzione, e il Monastero di Gangtey, il principale centro del Bhutan per la Scuola Nyingmapa del buddismo tibetano.
Situato a pochi chilometri da Punakha, il Chimi Lhakhang si raggiunge con circa un’ora e mezza di piacevole passeggiata tra risaie a terrazzamenti, campagne rurali e piccoli villaggi.
Questo piccolo ma interessante monastero è meta di pellegrinaggio per le coppie in cerca di una benedizione per avere bambini: le donne ricevono una benedizione dal Lama con un bastone sacro di forma fallica e, una volta ricevuta la grazia rimanendo in cinta, ritornano al tempio per scegliere in modo rituale il nome del nascituro scegliendo uno dei piccoli bastoni di bambù posti sull’altare del tempio che riportano differenti nomi in funzione del complesso calendario astrologico tibetano.
Il tempio contiene anche una bellissima collezione di antichi oggetti sacri e numerose interessanti pitture murali.
La Valle di Phobjikha, a pochi chilometri da Gangtey, è una riserva naturale famosa per la presenza di qualche centinaia di esemplari delle bellissime Gru dal Collo Nero che durante i mesi invernali, da fine ottobre a febbraio, migrano in queste zone più temperate dal vicino altipiano tibetano.
Questi meravigliosi uccelli sono spesso inseriti nelle tradizioni e nel folklore del Bhutan essendo considerati messaggeri sacri di pace e di prosperità tanto da essere spesso dipinti sui muri delle abitazioni e dei monasteri.
La riserva include anche un centro informativo e una postazione di osservazione dove attraverso potenti cannocchiali è possibile ammirare questi splendidi animali.
Il Monastero di Gangtey (XVII secolo) è la sede principale della Scuola Nyingmapa in Bhutan, la più antica delle quattro famose scuole di Buddismo Tibetano (le altre sono Kagyu, Sakya e Gelug), che segue le prime traduzioni degli antichi scritti Buddhisti dal sanscrito al tibetano antico.
Il monastero è composto da un grande tempio centrale circondato dal monastero e da altri cinque templi più piccoli. All’interno sono presenti interessanti pitture murali e statue, perfetta introduzione alla complessa simbologia della Scuola Nyingmapa.
Ospita solitamente un centinaio di monaci residenti che trascorrono interi anni in questo luogo per imparare le scritture, gli insegnamenti solo verbali e le profonde tecniche di meditazione dell’affascinante Buddhismo Tantrico.
Giornata di trasferimento verso le remote e poco conosciute regione del Bhutan Orientale.
Lungo il percorso, che supera il Passo di Pele La, dal quale è possibile ammirare bellissimi panorami (con il cielo sereno è anche possibile ammirare la mole del Chomolhari, una delle montagne sacre per il Buddismo Tibetano), si effettuano alcune soste per visitare piccoli villaggi e alcuni degli onnipresenti Stupa.
La prima sosta per il pranzo in ristorante locale è prevista a Trongsa, da qui si prosegue fino al piccolo villaggio di Zugney, famoso per la produzione dei colorati tessuti in lana tipici del Bhutan, dove si visiteranno alcuni piccoli laboratori artigianali.
Al termine si prosegue verso Bumthang attraversando il Passo di Youtongala, porta di accesso alla bellissima valle.
Sistemazione in hotel e resto della serata libera per una passeggiata nel villaggio prima della cena in albergo.
Intera giornata dedicata alla scoperta di questa regione, lontana dai classici circuiti turistici e da molti considerata un gioiello nascosto, cuore culturale e spirituale del paese con tanti siti sacri, monasteri e piccoli villaggi ricchi di tradizioni.
La regione si compone di 4 differenti valli con il principale centro abitato (Jakar) nella Chokhor Vally.
Tra i monumenti e i luoghi previsti nella visita:
- il Tempio di Jambay Lhakhang (VII secolo), uno dei tre templi (gli altri due sono a Lhasa e Paro) fondati dal Re Tibetano Songtsen Gompo, primo imperatore del Tibet e promotore del Buddismo Tibetano in tutto l’arco himalayano;
- il Kurley Lhakhang Complex, uno dei siti più sacri del Bhutan, con tre interessanti templi, uno interamente dedicato al Guru Rimpoche;
- il Jakar Dzong, uno dei più imponenti Dzong (=monasteri fortificati) del paese il cui nome significa “Fortezza dell’Uccello Bianco”;
- il Kharchu Dratshang, istituto monastico famoso per gli studi sul Buddismo Tibetano fondato da Ningmapa Rimpoche Namkhai Nigpo che la leggenda descrive come discendente diretto di uno dei più stretti seguaci del Guru Ringpoche;
- il Wangdichholing Palace, costruito nel XIX secolo e utilizzato come residenza estiva da diversi regnanti, l’unico palazzo reale nel paese a non essere costruito come fortificazione.
Al termine delle visite, nel tardo pomeriggio, rientro in hotel per la cena e per il pernottamento.
Il Jambay Lhakhang è uno dei templi fatti edificare in un solo giorno in Tibet e Bhutan dal settimo Re Songtsen Gompo come protezione dai demoni che secondo la leggenda impedivano la diffusione del Buddhismo lungo l'arco Himalayano. Molti dei templi descritti negli antichi libri sono oramai andati distrutti nei secoli, dei 13 ancora esistenti quello di Bumthang è uno dei più famosi e venerati, assieme a quelli di Kichu a Paro e di Jokhang a Lhasa.
Il Kurjey Lhakhang è uno dei luoghi più sacri del Bhutan, fondato nel XVII secolo sul luogo dove la tradizione buddista descrive il Guru Rinpoche abbia passato tre mesi in meditazione in una caverna, lasciando la sua impronta su una roccia sulla quale è stato poi edificato uno dei templi del complesso (Guru Lhakhang). Il monastero, situato in una radura bordta da foresta, è circondato da 108 stupa e comprende tre differenti tempi.
Un luogo sicuramente magico per la particolare atmosfera carica di spiritualità e pace.
Jakar Dzong è un interessante monastero fortificato che risale al XVII secolo ed è stato per molti anni una delle principali strutture difensive del Tibet orientale, contro le frequenti scorribande degli eserciti tibetani.
Mantiene la classica architettura che coniuga simbolismi religiosi con esigenze militari. Interessante la sua imponente torre centrale e il caratteristico passaggio nascosto che consentiva, durante gli assedi, di raggiungere una fonte d’acqua ai suoi abitanti.
Presto al mattino, inizio del trasferimento di ritorno a Wangdi Phodrang.
Lungo il percorso sono previste diverse soste presso piccoli villaggi e monasteri, come il Trongsa Dzong, l’enorme monastero fortificato costruito su differenti livelli, per secoli utilizzato come sede dai regnanti del Bhutan per la sua posizione strategica, punto di snodo tra il Bhutan Occidentale e Orientale.
Il complesso include anche la Watch Tower, un possente edificio fortificato, oggi convertito in interessante museo, dove è possibile scoprire la storia dello Dzong e ammirare alcune gallerie derivanti dalle collezioni reali, con preziosi tessuti e abiti, manufatti e oggetti di culto.
Pranzo in ristorante locale.
Arrivo a Wangdi Phodrang nel pomeriggio, sistemazione in hotel e resto della giornata libera per una passeggiata nel piccolo villaggio.
Il Trongsa Dzong, uno degli dzong più grandi e imponenti del paese, sorge arroccato lungo le gole del Fiume Mangde Chu, a dominare la valle.
Costruito sulla struttura di un antico tempio nel XVII secolo, presenta differenti livelli e aree interne, con cortili e stretti passaggi che permettono di raggiungere il cuore del complesso secondo i classici stili architettonici, nel tentativo di coniugare le attività e la vita dello Dzong con capacità difensive in caso di attacchi delle bande di predoni provenienti dal vicino Tibet.
Per la sua posizione strategica a collegare le regioni occidentali con quelle orientali del paese, questo Dzong è stato per secoli la sede di uno dei più importanti e potenti capi locali, fino a quando, con l’unificazione del paese, Ugen Wangchuk è stato eletto, nel 1907, primo Re del Bhutan.
Per diversi anni, il regno è stato ancora governato da queste regioni, fino a che la capitale e la corte fu spostata a Thimphu.
Presto al mattino, inizio del trasferimento di ritorno verso Paro.
Arrivo nella tarda mattinata, sistemazione in hotel e pranzo.
Nel pomeriggio, visita al Ta Dzong, l’antico complesso monastico fortificato (XVII secolo), edificato a protezione della valle e oggi riconvertito in Museo Nazionale, che contiene alcune pregiate collezioni di thangka (i tipici dipinti su tessuto a carattere sacro), di abiti tradizionali e artigianato locale.
Il Rinpung Dzong è uno dei più importanti monasteri del paese, la cui struttura rappresenta per molti il canone dell'architettura bhutanese con un intricato labirinto di corridoi che sfociano sul tipico cortile, cuore dello Dzong. Al suo interno si possono ammirare numerose e interessanti pitture murali rappresentanti la vita del Buddha e altri soggetti appartenenti alla complessa simbologia Buddista.
Nel tardo pomeriggio, rientro in hotel per la cena e il pernottamento.
Il Museo Nazionale del Bhutan è stato istituito nel 1968 all’interno del complesso dell’antico Ta Dzong.
Possiede più di 3.000 oggetti, molti dei quali esposti nelle varie gallerie tematiche, strutturate in modo molto professionale per gli standard del subcontinente indiano.
Davvero interessante l'area dedicata alla Storia Naturale, per comprendere la natura e i complessi ecosistemi del Bhutan che spaziano dalle regioni tropicali meridionali alle aree d’alta montagna, tipiche dell’Himalaya; si possono ammirare anche collezioni di manufatti artigianali, abiti, gioielli, antichi armamenti e alcuni esempi di preziose Thangka.
Due sale sono dedicate all’Arte Sacra Buddhista con alcune sculture e manufatti sacri di eccellente fattura. Il museo offre anche un piccolo negozio dove è possibile acquistare ottimo artigianato locale.
Il Rinpung Dzong rappresenta per molti il supremo esempio di architettura bhutanese (XVII secolo), con un intricato labirinto di corridoi che sfociano sul tipico cortile interno, riccamente decorato da pitture murali rappresentanti la vita del Buddha e da numerosi altri soggetti appartenenti alla complessa simbologia Buddhista.
Appartenente alla Scuola Drukpa del Buddhismo Tibetano, è un classico monastero fortificato, fatto costruire come barriera difensiva contro le frequenti incursioni di predoni ed eserciti dei regni tibetani.
Il complesso, che ospita i Lama più importanti del paese, è la sede del famoso e molto frequentato Festival Di Paro (Tshechu) che si svolge ogni anno il secondo mese del calendario lunare tibetano (solitamente in marzo o aprile secondo il calendario Gregoriano) con funzioni religiose e le tradizionali danze e maschere, a rappresentare la complessa simbologia del Buddhismo tibetano.
La prima parte della giornata è dedicata a un'escursione a piedi per visitare il Monastero di Taktshang, sicuramente il più famoso del paese e conosciuto anche come “Tiger Nest”, arroccato lungo le pendici di una montagna, uno dei templi più sacri e venerati del Bhutan.
Una volta raggiunto il bellissimo monastero, al termine della visita si rientra e a circa metà percorso sosta presso un piccolo coffee shop situato in un punto panoramico per il pranzo.
A seguire, visita al Tempio di Kyichu Lhakhang, importante testimonianza storica essendo, secondo la tradizione, uno dei 108 monasteri fondati dal Re Tibetano Songsten Gampo lungo tutto l’arco himalayano e che ha segnato l’ingresso ufficiale del Buddismo tibetano nel Regno del Buthan.
Nel pomeriggio, rientro in hotel e resto della serata libera per una passeggiata nella piacevole cittadina. Cena in hotel.
Il Monastero di Taktshang sorge arroccato lungo le pendici di una montagna in una posizione unica che offre panorami incredibili e un’atmosfera difficile da descrivere. La leggenda racconta che il Guru Rinpoche - il maestro che per primo portò il Buddismo, venerato come il secondo Buddha, dopo Siddarta - raggiunse questo luogo a dorso di una tigre prima di un periodo in meditazione nel luogo dove in seguito fu edificato il monastero.
Venne parzialmente distrutto da un incendio alla fine del secolo scorso, ma è ora completamente ricostruito grazie a un attento e meticoloso restauro che lo ha riportato al suo splendore originale.
Presto al mattino, ultimo saluto a questo meraviglioso paese e alla sua gente, e volo di rientro a Delhi.
Arrivati nella capitale Indiana, incontro con lo staff locale e trasferimento in hotel.
Il pomeriggio è dedicato alla scoperta di Old Delhi, l'affascinante e caotico cuore pulsante della città con il Jama Masjid (la Moschea del Venerdì), il Khari Baoli Bazaar (a piedi e in risciò) e lo Spice Market, uno dei più grandi mercati delle spezie al mondo.
La giornata si conclude con una breve sosta presso il Forte Rosso (visitabile solo dall'esterno) e del Raj Ghat, il sito crematorio utilizzato per le personalità indiane, dove è anche stato cremato il corpo del Mahatma Gandhi.
Al termine, rientro in hotel per la cena e per il pernottamento.
Delhi, una delle capitali più antiche al mondo, accoglie il viaggiatore con il suo fascino fatto di una commistione unica di antico e moderno, di secoli di storia e sviluppo moderno accelerato. Una città affascinante, con il suo mix di tradizioni secolari e il volto contemporaneo del paese.
Jama Masjid (la Moschea del Venerdì), situata nel cuore di Old Delhi, è la più grande moschea del paese, punto focale dei musulmani dell’India, fatta costruire in arenaria rossa e marmo bianco dall’imperatore Mughal Shaha Jahan nel 1656. Durante gli eventi religiosi può accogliere più di 25.000 persone nel suo enorme cortile, dal quale si ha un colpo d'occhio unico sul caotico centro antico della città.
Il Khari Baoli Bazaar, il più grande bazaar della città, è suddiviso in specifiche aree a seconda delle merci vendute: i negozi di tessuti, le gioiellerie Jainiste, le wedding card, gli abiti e le decorazioni per i matrimoni e molto altro; uno spaccato unico della città che affascina il visitatore, immergendolo in una dimensione senza tempo.
Lo Spice Market è il più grande mercato delle spezie del paese dove ogni giorno vengono scambiate tonnellate di ogni tipo di spezie in un mix di colori, profumi e tradizioni senza uguali.
Lasciate le strade principali - dove si trovano i negozi di spezie - si entra negli stretti vicoli più nascosti dove avvengono le contrattazioni che seguono regole antichissime e dove è possibile, grazie all'esperienza delle guide locali, scoprire il magico mondo delle spezie che da secoli ha reso famosa l'India.
Dopo la prima colazione in hotel, trasferimento in aeroporto in coincidenza con il volo intercontinentale.
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