Luang Prabang-Nong Khiaw-Muang Ngoi-Muang Khua-Phongsali -Oudomxay-Luang Namtha-Ban Nam Khouy -Vientiane
Natura Cultura Popoli
Volo di linea per Luang Prabang.
Partenza dall’Italia o da altre città europee/internazionali (da verificare).
Arrivo nella tranquilla e affascinante città, che sembra immersa in una dimensione senza tempo, dove i piccoli dettagli e l’atmosfera stupiscono più dei luoghi.
Dopo la sistemazione in hotel, il resto della giornata è a disposizione per iniziare a conoscere la città in autonomia. Un consiglio: iniziare da un aperitivo al tramonto sul Mekong o da una cena tipica per scoprire l’ottima cucina laotiana.
Luang Prabang è un vero e proprio gioiello dell’UNESCO, situato nella confluenza tra i fiumi Mekong e Khan, immersa nelle verdi colline tipiche del Laos settentrionale.
Va scoperta con lentezza, cercando di cogliere ogni dettaglio, ascoltando i suoni e i silenzi, cogliendo i profumi di riso e dei fiori, una meta in grado di offrire emozioni uniche, difficili da dimenticare.
La giornata è dedicata alla visita della città: si inizia dal Museo del Palazzo Reale, con le sue interessanti collezioni d’arte e artigianato, e si prosegue con il bellissimo Wat Xieng Thong, “tempio della città d’oro”.
Splendidi anche il tempio di Wat Mai e lo stupa di Wat Visoun, e dopo averli visitati, sosta all’interessante Arts and Ethnology Center, utile introduzione al mosaico etnico del paese e alle sue tradizioni.
Il pomeriggio è dedicato all’escursione nei villaggi di Ban Xangkhong e Ban Xienglek, rinomati per l’ottimo artigianato e la tradizione tessile.
Al termine, rientro a Luang Prabang dove, in funzione del tempo speso durante l’escursione pomeridiana, sarà possibile salire sulla sommità del Mount Phousi, per scoprire il famoso stupa dorato e ammirare un bellissimo tramonto sulla città e sul lento corso del Mekong.
Nel tardo pomeriggio, rientro in hotel per la cena libera, in albergo o in uno dei tanti ottimi ristoranti della città.
L'interessante Wat Xieng Thong fu costruito nel 1500 costruito dal re Setthathirath, con il tetto spiovente più spettacolare della città; è uno dei templi buddisti più affascinanti del paese, con la sua particolare forma del tetto che rappresenta un modello per la classica architettura laotiana.
Il meraviglioso Wat Mai, rinomato per le preziose decorazioni, rientra tra gli edifici religiosi più maestosi ed è anche uno dei monasteri più fotografati, in stile architettonico tipico del paese, con un tetto a cinque livelli.
È il luogo che ospita il capo spirituale buddhista del Laos.
Un altro tempio imperdibile è il Wat Visoun, il più antico e con il più grande stupa della città, dove è custodita una collezione di antiche statue dorate del Buddha.
Ci si mette in cammino verso il porto per imbarcarsi e si inizia a respirare l’atmosfera dei villaggi tradizionali con una incantevole crociera sul Mekong, tra paesaggi spettacolari avvolti nella tranquillità delle colline.
La prima sosta è reso il villaggio di Ban Muang Keo, a 5 minuti di cammino da Pak Ou, dove si visitano le famose grotte buddiste, contenenti migliaia di statue del Buddha di diverse dimensioni e fattura, un luogo particolarmente suggestivo e carico di energia.
Al termine della visita, si parte in auto alla volta di Nong Khiaw.
Arrivo nel pomeriggio, sistemazione in hotel e resto della giornata a disposizione.
Pak Ou è un luogo particolarmente affascinante e carico di atmosfera magica, anche se negli ultimi anni molto frequentato dai turisti per via della sua vicinanza con la città.
Le grotte buddhiste si trovano lungo il corso del Mekong in corrispondenza della confluenza con il fiume Nam Ou, infatti si raggiungono in barca navigando il fiume, e sono famose per più di 5000 miniature del Buddha raccolte al loro interno.
Trasferimento in barca lungo il fiume Nam Ou fino al piccolo villaggio di Muang Ngoi, dal quale si inizierà un trekking di circa 2 ore verso il villaggio di Ban Houay Boor, abitato dai gruppi etnici Khmu e T’ai Deng.
Dopo una sosta per il pranzo presso una delle case locali, si prosegue a piedi per raggiungere i villaggi di Ban Na e Ban Houasiene (abitati dai T’ai Deng) dove si pernotterà in una delle case locali.
Prima della cena si partecipa alla tradizionale Cerimonia “Baci” (una delle più sentite in tutto il paese) seguita da musiche locali.
Cena e pernottamento in homestay.
Gli Khmu sono il principale gruppo etnico del Laos settentrionale, originario di queste regioni montuose anticamente di culto animista con profonde e ancestrali tradizioni.
La mattinata è dedicata a un trekking lungo bellissimi paesaggi costellati di risaie, di foreste e di montagne, fino a raggiungere il villaggio di Muang Ngoi.
Lungo il percorso si sosta presso una caverna dalle stravaganti formazioni rocciose, dove è anche possibile fare un bagno rinfrescante nelle acque dei piccoli laghetti che si trovano all’interno della grotta.
Raggiunta Muang Ngoi, sei sale su una la barca locale per il trasferimento verso Muang Khua.
Arrivo, sistemazione presso il semplice albergo e resto della giornata a disposizione per il relax o per una passeggiata nel villaggio.
A Muang Khua si trova un ponte sospeso (traballante ma sicuro), da cui si può ammirare una splendida vista sul fume e sulle montagne.
Questo tipo di viaggio, per quanto aperto a tutti, richiede uno spirito di adattamento per la parte relativa al trekking: nei villaggi delle etnie locali, infatti, non c’è acqua corrente, nono ci sono i bagni (si usa la foresta) e l’unica doccia disponibile è quella pubblica, usata dall’intero villaggio.
Al mattino si parte in auto verso la remota regione di Phongsali, un area dove si concentra la maggior parte delle minoranze etniche laotiane.
Arrivo al punto di partenza di un trekking dove si pranzerà (pic-nic) prima di iniziare un trekking di circa 3 ore, per raggiungere un bellissimo villaggio dell’etnia Mouchi, lontano dai classici percorsi turistici per un’immersione totalizzante nelle tradizioni e nella cultura locale.
Il resto della giornata sarà quindi a disposizione per vivere l’atmosfera autentica del villaggio o per provare uno dei massaggi tradizionali Mouchi (il massaggio prevede il pagamento diretto in loco).
Dopo la cena, preparata dai locali, si pernotterà presso una delle abitazioni del villaggio.
L’area di Phongsali è considerata la casa delle minoranze etniche. Qui sono ancora diffuse antiche credenze animiste e molte abitazioni hanno il tetto di paglia.
Ogni angolo di questo paesaggio è davvero un’occasione per uno scatto fotografico straordinario.
I Mouchi sono un sottogruppo dell’etnia Akha, provenienti dalla vicina Cina, un’etnia che ancora mantiene inalterate la propria cultura e le tradizioni animiste che ancora si inseriscono profondamente nel tessuto sociale e negli stili di vita.
Si riparte con un nuovo trekking (circa 3 ore) tra stupendi scenari naturalistici e tipiche campagne rurali, fino a raggiungere il villaggio dell’etnia Akha Eupa, fuori dei classici circuiti turistici.
Qui si avrà modo di apprendere altri piccoli dettagli sugli stili di vita e le tradizioni di questi popoli, che sembrano sospesi in una dimensione senza tempo.
Dopo un semplice pranzo preparato dai locali, si incontrerà il veicolo per il trasferimento verso Phongsali.
Arrivo, sistemazione presso l’albergo e resto del pomeriggio a libero per una passeggiata nel villaggio.
Gli alberghi disponibili in questa regione remota del paese cono molto basilari: simili a guesthouse con camere molto semplici e acqua calda disponibile solamente durante le ore serali.
La prima parte della giornata sarà dedicata ad un trekking alla scoperta delle campagne rurali caratterizzate dalle antichissime piantagioni di Tè (alcune datano 400 anni di storia) e dai piccoli insediamenti locali dove tutta la comunità è attivamente coinvolta nel lavoro dei campi.
Un’area che difficilmente vede la presenza di turisti ma nonostante questo garantisce un accoglienza calorosa dei locali per un’esperienza unica.
Al termine si rientrerà a Phongsaly per visitare questa piccola e tranquilla città.
Durante la visita si scoprirà anche il piccolo, ma interessante Museo delle Minoranze Etniche, utile strumento per districarsi nella comprensione del complesso mosaico etnografico della regione.
Al termine, una sosta presso la piccola scuola dedicata alle Arti Tradizionali, dove ancora vengono insegnate alle nuove generazioni le antiche danze locali.
Nel tardo pomeriggio si raggiungerà la cima della Phoufa Hill, per un bellissimo tramonto sulla città e sulle piantagioni della regione.
Phongsali è una delle poche città non devastata dai drammatici bombardamenti americani e che ancora mantiene un’atmosfera affascinante che sembra sospesa tra il Laos e la vicina Cina: il centro della città è ancora caratterizzato dalla tipica architettura in legno dello Yunnan Meridionale (difficile da osservare persino in Cina) e molti dei suoi abitanti appartengono al gruppo etnico Hor, proveniente proprio dallo Yunnan che ancora parla dialetti locali cinesi.
La Città Vecchia è formata da tre pittoreschi isolati, separati da vicoli in pietra grezza e da una strada piena di curve.
Dalla Phoufa Hill si gode di un magnifico panorama della città, che ripaga della fatica per scalare gli oltre 4000 gradini!
Inizio del trasferimento verso Oudomxay.
Lungo il percorso si effettueranno diverse soste per visitare altri villaggi locali come Ban Khon, abitato dal gruppo Thai Lue e caratterizzato dallo stile particolare delle abitazioni con i tetti in tegole, utilizzati per mantenere fresche le case durante i caldi mesi estivi (probabile retaggio del passato coloniale francese).
Visita al villaggio di Bountai con il tradizionale mercato locale e al Forte Francese, oramai in rovina, e il caratteristico e piacevole Lan Noi, anche questo abitato dalle minoranze etniche.
Arrivo a Oudomxay nel tardo pomeriggio, sistemazione in hotel e resto della serata a disposizione per la cena libera e il pernottamento.
Oudomxay è una cittadina moderna, un crocevia tra due paesi (Laos e Cina), dove si svolgono numerosi scambi commerciali. È un buon punto di partenza per raggiungere alcune zone del Laos più autentico nei dintorni.
Inizio del trasferimento verso Luang Namtha.
Lungo il percorso, visita al piccolo villaggio di Namdeng Nua, abitato dall’etnia Lanten, famosa per la tessitura artigianale dei tessuti in cotone e per la produzione della carta di bambù, che richiede un processo di lavorazione complesso e molto articolati.
A seguire si prosegue fino a Luang Namtha, sistemazione presso l’hotel e qualche ora a disposizione per il pranzo libero.
Il pomeriggio è dedicato a un’escursione in barca lungo il Namtha River per scoprire altri interessanti villaggi tribali: Ban Mai e Ban Sope Tod (abitati dall’etnia Black Thai) e Ban Sopsim, del gruppo etnico Mhmu.
La navigazione, oltre a permettere la visita di questi villaggi lontani dai classici percorsi turistici, consente anche di immergersi nella piacevole atmosfera delle campagne laotiane, disseminate di foreste e aree coltivate.
Rientro a Luang Namtha nel tardo pomeriggio per la cena libera e pernottamento.
Trasferimento in auto fino al villaggio di Ban Prang (etnia Khmu), e incontro con la guida locale che accompagna i partecipanti in un emozionante trekking per raggiungere l’area protetta di Nam Ha.
Dopo una breve visita del villaggio per approfondire ancora le tradizioni e gli stili di vita che sembrano essere fermi da secoli, inizia il percorso tra le risaie, lo stesso sentiero utilizzato dai locali ogni giorno per raggiungere i propri appezzamenti di terra.
Raggiunta la riserva, si prosegue nella foresta dove la guida spiegherà molti dettagli sulla vegetazione e sullo stretto legame che la lega agli abitanti, come le piante medicinali e la raccolta dei prodotti della terra.
Nel pomeriggio si raggiunge il piccolo villaggio di Ban Nam Khouy (gruppo etnico Lahu), situato lungo le pendici di una collina dalla quale si ammirano meravigliosi panorami sull’area protetta.
Cena con gli abitanti del villaggio e pernottamento in homestay.
Dopo la prima colazione al villaggio di fronte ai bellissimi panorami, inizio del percorso di rientro a Ban Prang, dove si trova il veicolo per il trasferimento fino in aeroporto in coincidenza con il volo per Vientiane.
All’arrivo, trasferimento e sistemazione in hotel nel centro città e resto della giornata a disposizione per visitare in autonomia la capitale.
A Vientiane, la capitale del Laos che conta circa 800 mila abitanti, è facile sintonizzarsi con il ritmo lento e meditativo del fiume Mekong e godersi le bellezze della città: palazzi coloniali scrostati, monaci con abiti arancioni, templi buddisti… ma anche le comodità di una città moderna, dallo stile francese, con ristoranti, localini e un'ottima cucina (peraltro molto economica) che va dal giapponese all’Indocinese, dall’indiana alla vegetariana.
La giornata sarà a disposizione per visitare in autonomia la piacevole città.
Nel pomeriggio, trasferimento in aeroporto in coincidenza con il volo per il rientro.
La geografia del Laos, un paese senza sbocchi sul mare, ricopre una grande importanza nel modellare il suo clima, che è tropicale in gran parte delle zone di pianura e subtropicale al nord e nelle zone montane.
I monsoni giocano un ruolo chiave: quello invernale porta bel tempo (da novembre a febbraio), mentre quello estivo piogge da maggio alla metà di ottobre, per quanto non arrivi sempre in modo preciso e anche l’intensità delle precipitazioni può variare.
L’alta stagione (che coincide con la stagione secca) va quindi da novembre a marzo, e rappresenta il periodo migliore per visitare il paese, quando le temperature sono gradevoli, a parte le zone di montagna, in cui ancora fa freddo. Ovviamente, tra natale e capodanno si registra un’alta affluenza di turisti, per questo si raccomanda di prenotare in anticipo.
Luglio e agosto coincidono con la pioggia fitta e un tasso di umidità abbastanza alto, è il momento in cui i paesaggi assumono un verde brillante magnifico.
Da aprile a giugno e da settembre a metà ottobre, invece, il clima è il più caldo dell’anno, raggiungendo anche i 40°, per questo il numero dei turisti si riduce.
Per viaggi in cui si prevedono navigazioni sui fiumi, meglio andare tra novembre e gennaio, quando i livelli di acqua rendono facile il passaggio lungo il corso principale del Laos, il fiume Mekong, lo stesso vale se si vuole visitare l’Altopiano di Bolaven (durante la stagione delle piogge le acque, sia dei fiumi, che delle cascate e piscine naturali, sono torbide).
Il tempo in Laos a gennaio prevede un clima fresco nelle città e freddo in montagna, asciutto in tutto il paese, con temperature piacevoli, anche se può diventare piuttosto freddo al nord. I livelli dei fiumi dovrebbero essere alti, rendendo questo un buon momento per esplorare i corsi d'acqua del paese (che sono anche limpidi durante la stagione secca).
Gli eventi principali a gennaio in Laos sono il Capodanno internazionale e - a metà mese - il Bun Khun Khao, festa annuale del raccolto durante il quale si ringraziano gli spiriti della terra.
Febbraio in Laos presenta un clima asciutto e fresco in tutto il paese, con temperature che aumentano leggermente e il nord sempre più freddo. I livelli del fiume dovrebbero essere ancora buoni ( anche se negli ultimi anni le dighe dei cinesi hanno avuto un impatto sui livelli dell'acqua).
Tra gli eventi di febbraio, ci sono il Capodanno Cinese e il Tet Vietnamita (cadono spesso in questo mese), e il Makha Busa, la festa del plenilunio che commemora un discorso del Buddha, molto sentita a Vientiane. Si assiste a canti e a parate di adoratori che portano candele nei templi locali.
Sempre a febbraio si svolge il Festival Wat Phou (in Champasak): i buddisti partecipano a questo festival di tre giorni da tutta la regione, con processioni, recital, ma anche gare e balli in barca per tutti.
La stagione secca continua durante il mese di marzo, con temperature in aumento in tutto il paese fino a superare i 30 ° C in alcuni punti; gli altopiani rimangono invece ancora freschi. Viaggiare nelle regioni centrali e meridionali può essere un po' disagevole, meglio dirigersi verso l'Altopiano di Bolaven, dove l'altitudine più elevata offre sollievo dal clima caldo. I livelli dei fiumi si abbassano in questo periodo dell'anno, rendendo difficile il viaggio fluviale nel nord e alquanto sgradevole, a causa della foschia.
Tra le ricorrenze del mese di marzo, c' è il Bun Koun Khao, una festa agricola celebrata nei villaggi rurali e templi locali al momento del raccolto - una grande opportunità per osservare abitudini e tradizioni rurali.
Altro evento del mese, il Bun Pha Wet (a fine marzo): si svolge per tre giorni e tre notti, questo è un festival religioso che celebra la penultima incarnazione del Buddha, con la storia recitata nei templi di tutto il paese.
Aprile è il mese più caldo dell’anno, anche se c'è una leggera probabilità di pioggia verso la fine del mese. I livelli dei fiumi raggiungono al minimo annuale, quindi meglio evitare i viaggi fluviali. Le temperature raggiungono i 36 ° C nelle zone meridionali, quindi viaggiare potrebbe essere disagevole.
Durante il mese di aprile si svolge il Bun Pi Mai, il Capodanno laotiano. Il nuovo anno Lao prevede celebrazioni in tutto il paese per diversi giorni. La gente viene cosparsa di acqua profumata per strada come un rituale di purificazione.La prima metà del mese di maggio può regalare ancora momenti di clima secco, anche se la pioggia farà la sua comparsa prima della fine del mese. I livelli dei fiumi sono bassi. Il clima è caldo e umido un po' dappertutto.
Gli eventi di maggio sono il Bun Bang Fai/Festa dei Razzi, un festival che segna il sesto mese del calendario lunare, usato come invito alla pioggia e alla celebrazione della fertilità. I fuochi d'artificio fatti in casa vengono lanciati dalla gente del posto e inseriti nelle competizioni.
Sempre a maggio, si svolge il Visakha Busa (sesta luna piena del calendario lunare): le processioni a lume di candela possono essere osservate nei templi, quando viene commemorata la nascita, l'illuminazione e la morte del Buddha.A giugno iniziano le precipitazioni nella maggior parte del paese, a eccezione del nord dove le piogge sono meno fitte. Brevi rovesci e sole al sud. Le temperature oscillano intorno ai 30° C.
A luglio, la stagione delle piogge è ora in pieno svolgimento e le temperature continuano a raggiungere una media di circa 30° C. Man mano che aumenta l’umidità, la vegetazione assume un colore verde intenso, soprattutto nella parte centrale del paese.
Tra gli eventi previsti a luglio, c'è il Bun Khao Phanza, la festa del plenilunio, che celebra l’inizio del ritiro delle piogge.Ad agosto le piogge raggiungono il loro picco, quando le precipitazioni diventano più lunghe e più intense, e solo una piccola parte del paeselli salva. I livelli del fiume iniziano a salire, in tempo per l'avvicinarsi della stagione secca, e i bei paesaggi del Laos verdissimi e lussureggianti ritornano. Durante questo periodo, viaggiare in aree remote può essere un po' difficile, soprattutto a causa del fango. Le temperature scendono fino ai 20 ° C in tutto il paese.
L'evento che si svolge ad agosto è il Haw Khao Padap Din, la festa del plenilunio in cui si rende omaggio ai defunti.A settembre, le piogge continuano a raggiungere il picco in tutto il paese e viaggiare in aree remote può essere ancora problematico. Tuttavia, verso la fine del mese, il sole comincerà a fare la sua comparsa, e combinato con le cascate e il paesaggi, contribuisce a rendere questo uno dei periodi più interessanti da visitare per chi cerca uno straordinario scenario naturale.
A settembre, si svolge un evento molto sentito, il Boun Khao Padabdin: in occasione di questa ricorrenza per commemorare i morti, i locali fanno offerte di cibo ai monaci e ai parenti defunti.
Durante i mese di ottobre, il tempo più secco ritorna, ma piogge sparse possono comunque essere ancora presenti in alcune zone. Nel complesso, le temperature sono più fresche in questo periodo dell'anno, abbassandosi verso i 20 ° C. Questo è un ottimo momento per viaggiare, in quanto la folla di turisti non è ancora arrivata, ma ci si può godere ancora il bel tempo e i freschi paesaggi verdi creati dalla stagione delle piogge.
Gli eventi che hanno luogo nel mese di ottobre sono il Boun Awk Phansa (dieci giorni prima della luna piena di ottobre), quando alla fine della stagione delle piogge, i monaci riprendono i pellegrinaggi e ricevono in dono vestiti e ciotole. Sul fiume Mekong vengono liberate barchette con candele accese e incenso.
A questo, si aggiunge il Naga Rocket Festival (che interessa la provincia di Bolikhamxay): si svolge l'ultima notte della Quaresima buddista del Laos, con candele che illuminano il punto in cui il fiume Nam Ngum e il fiume Mekong si incontrano.A novembre, le condizioni di siccità sono visibili in tutto il paese, e questa è l'alta stagione soprattutto per i viaggi fluviali, con i livelli dei fiumi più alti. Le temperature sono molto confortevoli, intorno ai 20 ° C, e la flora e la fauna sono abbondanti. I prezzi tornano a essere più alti della media.
A novembre si svolge a Vientiane la Fiera di Luang: un festival religioso di tre giorni in cui decine di migliaia di monaci e pellegrini si riuniscono al That Luang o Grande Stupa, l'importante simbolo del Laos, con candele di cera per pregare.Dicembre offre una prospettiva simile a novembre, con condizioni climatiche asciutte e calde e condizioni ideali per la navigazione fluviale. Verso la fine del mese, le temperature possono scendere notevolmente nelle regioni settentrionali del paese.
In Laos non si celebra il natale, ma l’afflusso di turisti è comunque elevato. Tra gli eventi di dicembre figura il Luang Prabang festival: in programma i primi del mese, prevede proiezioni in tante sale, con sottotitoli in inglese.
Località | Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic |
Vientiane | 28-15 3 | 31-17 11 | 34-21 31 | 35-23 87 | 34-23 231 | 32-25 267 | 32-25 241 | 32-25 323 | 31-23 265 | 30-22 76 | 29-18 11 | 28-15 1 |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Luang Prabang | 26-12 13 | 30-13 14 | 31-16 31 | 32-19 109 | 32-22 154 | 32-23 246 | 30--22 231 | 30-21 287 | 30-21 178 | 29-20 118 | 27-16 37 | 25-13 10 |
Northern Laos | 24-10 21 | 27-11 17 | 30-13 31 | 31-17 87 | 31-20 163 | 30-21 211 | 30-21 265 | 28-21 299 | 29-20 169 | 28-17 108 | 26-14 51 | 23-11 19 |
Oudomxay | 23-10 21 | 26-11 21 | 29-13 33 | 30-17 101 | 30-19 171 | 29-21 242 | 28-22 279 | 28-21 313 | 28-19 181 | 27.19 111 | 24-14 48 | 22-11 18 |
Southern Laos - Pakse | 30-16 1 | 32-10 4 | 33-23 19 | 34-25 72 | 32-24 212 | 30-23 401 | 29-23 368 | 29-23 502 | 29-22 286 | 30-23 113 | 29-22 31 | 29-18 2 |
Central Plateau | 28-14 1 | 30-17 8 | 33-21 28 | 34-24 81 | 33-23 174 | 31-23 284 | 31-23 239 | 30-24 341 | 30-23 244 | 30-21 87 | 28-19 5 | 27-14 1 |
Passaporto/Visto:
per entrare in Laos è richiesto il passaporto la cui validità residua deve essere di 6 mesi.
Il visto d’ingresso è necessario e si può richiedere presso le Rappresentanze diplomatico-consolari laotiane. I cittadini italiani possono ottenere il visto turistico per il Laos anche in aeroporto (Vientiane, Luang Prabang, Prakxe) o presso il Thai-Lao Friendship Bridge e gli altri varchi di frontiera internazionali. I documenti necessari per il rilascio del visto sono: il passaporto, due foto tessera e il modulo di richiesta del visto.
Il costo è di circa 35 dollari americani, ha una validità di 30 giorni e può essere rinnovato dal Dipartimento dell’Immigrazione locale.
Fuso orario:
in linea di massima, nei mesi da novembre a marzo, quando in Italia è in vigore l’ora solare, il fuso orario del Laos è +6 ore (cioè quando in Italia sono le 12:00, in Laos sono le 18:00); da aprile a ottobre, quando invece è in vigore l’ora legale, il fuso orario è +5 ore (cioè quando in Italia sono le 12:00, in Laos sono le 17:00).
Vaccinazioni e precauzioni sanitarie:
per andare in Laos non è richiesta alcuna vaccinazione obbligatoria, a parte il caso in cui si entri arrivando da un paese a rischio trasmissione febbre gialla.
In generale, valgono le consuete raccomandazioni di carattere igienico-sanitarie: bere solamente acqua imbottigliata o bevande in bottiglie sigillate e senza ghiaccio, e consumare cibi cotti evitando gli alimenti crudi.
Valuta:
la valuta ufficiale è il Kip Laotian o Lao Kip (LAK). Al cambio attuale 1 euro corrisponde a 8.605 lak.
In Laos vengono anche tranquillamente accettati i bath thailandesi e i dollari americani.
In tutto il Paese gli unici sportelli ATM affidabili internazionali sono ANZ Bank e BCEL Bank. Le principali carte di credito sono accettate nei grandi alberghi e nelle più importanti strutture turistiche.
Abbigliamento consigliato:
si consiglia un abbigliamento informale, casual/sportivo: vestiti di cotone e scarpe comode sono l’ideale.
Di norma in Laos non è necessario un abbigliamento pesante o invernale, basta portare un giacchetto per le sere più fresche.
In ogni caso è sempre utile includere nel bagaglio dei pantaloni lunghi, richiesti per entrare in alcuni templi.
Elettricità:
la corrente elettrica è di 220 Volt, sono frequenti gli sbalzi di tensione e temporanei black-out. È sempre consigliato portare un adattatore universale.
Telefono:
il prefisso internazionale è 00856.
Per utilizzare il cellulare consigliamo di rivolgersi al proprio gestore per sapere se è attivo il servizio di roaming internazionale e i relativi costi.
In alternativa si può acquistare una sim in loco semplicemente recandosi in un negozio di telefonia. Il prezzo è sempre molto basso e le tariffe più vantaggiose rispetto a quelle del roaming.
La copertura della rete è buona nelle città e nelle principali località turistiche, meno nei villaggi e nelle più remote zone montuose.
Gli internet point sono abbastanza diffusi nel Paese soprattutto nelle città più turistiche.
Lingua:
la lingua ufficiale è il Lao, sono diffusi anche il francese, l’inglese, il cinese e il vietnamita, oltre ai dialetti locali.
Comportamenti raccomandati:
come tutto il Sud-Est asiatico anche il Laos è un Paese ospitale, amichevole e popolato da gente tranquilla. La tradizionale forma di saluto è il “nop” che si fa unendo le mani in un gesto di preghiera con un leggero inchino della testa, ed è accompagnato dalla parola “sebai dee” (si pronuncia sabadìi).
Non è consentito toccare la testa delle persone né appoggiare i piedi sui mobili o puntarli verso cose o persone.
Bisogna togliersi le scarpe prima di entrare in casa di qualcuno. Lo stesso vale quando si entra in un tempio o in un altro luogo religioso dove comunque bisogna vestire in maniera adeguata.
In alcuni templi alle donne con pantaloncini o gonna corta prima di entrare viene richiesto di indossare una gonna laotiana oppure un altro indumento coprente. Le gonne laotiane sono generalmente fornite sul posto oppure disponibili per l’affitto.
È consuetudine lasciare una piccola offerta all’ingresso dei templi. C’è sempre una cassa per le donazioni vicino all’entrata (inchinarsi nel metterci i soldi) oppure si può lasciare l’offerta a terra vicino all’immagine centrale.
Se si vuole parlare a un monaco, si deve cercare di tenere la testa leggermente più bassa della sua e ricordare che le donne non devono mai toccare un monaco.
Religione:
il Paese è a maggioranza buddhista, ma sono presenti anche comunità cristiane, animiste e confuciane.
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A Vientiane, la capitale del Laos che conta circa 800 mila abitanti, conviene sintonizzarsi con il ritmo lento e meditativo del fiume Mekong che la cinge da un lato, e godersi le bellezze della città, tra palazzi coloniali scrostati e l’arancione degli abiti dei monaci, che includono molti templi buddisti, ma anche le comodità di una città moderna, dallo stile francese, con ristoranti, localini, hotel e un'ottima cucina (peraltro molto economica) che va dal giapponese all’Indocinese, dall’indiana alla veggie.
Il centro, quasi tutto pedonale, invita a rilassarsi, magari leggendo un libro in un ex edificio francese, oggi trasformato in un localizzo davanti al fiume, disconnettendo con il resto.
Simbolo della città è il Pha That Luang, il grande stupa dorato, importantissimo monumento religioso eretto nel 1566 e alto 45 metri.
Nelle vicinanze del grande stupa dorato si trova il Grande Buddha dormiente, magnifico e grandioso, dove spesso pregano i fedeli. Ogni livello della costruzione presenta uno stile differente.
Tra i templi più importanti della città, ci sono il Wat Si Saket (il più antico tra quelli rimasti intatti; risale al 1819 e venne fatto costruire dal re del Laos), con più di diecimila immagini del Buddha, e l’Haw Pha Kaew, costruito dal re nel XVI secolo e attualmente trasformato in Museo Nazionale di Arte Sacra.
Il Buddhismo in Laos, pur essendo la religione ufficiale, convive con il culto degli spiriti (animismo), venerati e rispettati da gran parte della popolazione (buddhismo Theravada).
Wat Sri Muang è un altro tempio molto venerato, famoso per la leggenda che narra dello spirito di una giovane incinta che si sacrificò per proteggere la città, e le donne che sperano di avere un bambino si recano spesso qui a pregare, davanti alla statua a lei dedicata.
Fu fondata nel IX secolo d.C. sotto l’impero Khmer, per sfruttare la fertilità delle pianure alluvionali, e successivamente cadde spesso in mani straniere, vietnamite o siamesi. Visse il suo momento d’oro intorno al XVI secolo, periodo in cui vennero costruiti molti Wat e la città divenne un centro religioso buddhista di una certo rilievo.
Dopo altri secoli di invasioni, a fine 1800 passò in mani francesi e negli Anni ’60 iniziarono una serie di colpi di stato, che si conclusero nel 1975, con l’ascesa di Pathet Lao, che iniziò la collettivizzazione delle terre. A partire dagli Anni ’90, Vientiane è stata finanziata dai cinesi per iniziare una fase ammodernamento, tuttora in atto.
Non si può lasciare Vientiane senza un salto al centro multimediale del Cope, dedicato alle mine inesplose che ancora minacciano il paese e alla produzione di arti artificiali, e al mercato notturno sul fiume, vera “Piazza” in cui si raccoglie chiunque sia in città, turisti e residenti.
A 25 km dalla città si raggiunge l’incantevole Buddha Park, pieno di sculture buddhiste e induiste, progettato nel 1958 da uno sciamano e maestro yogi.
Il piatto più tipico di tutto il paese sono in noodles, cucinati in mille modi diversi, il più tipico è con carne di manzo o di maiale.