Entebbe- Murchison Falls-Fort Portal-Queen Elizabeth National Park-Ishasha-Bwindi-Lago Bunyonyi-Mburo National Park
Safari Viaggi Di Nozze
Terminate in aeroporto le procedure per l’ingresso nel paese, incontro con la guida locale e trasferimento in hotel.
Resto della giornata libero per rilassarsi dopo il volo intercontinentale.
Cena libera e pernottamento.
Il verdissimo e popolato Uganda venne definito da Winston Churchill “la perla dell’Africa” per l’estrema bellezza dei suoi paesaggi naturali e la meravigliosa vita selvaggia che la popola, dove vivono anche Gorilla e Scimpanzé.
Il suo grande fascino risiede soprattutto in una particolarità: assieme ai vicini Rwanda e RCD sono gli unici paesi al mondo dove è possibile osservare in libertà i meravigliosi Gorilla di Montagna.
A parte i bellissimi Gorilla, l’Uganda offre molto altro: una biodiversità aviaria tra le più incredibile al mondo per gli appassionati di birdwatching, la presenza di molte specie di primati (oltre ai famosi gorilla e scimpanzé), molto più simile ai paesi dell’Africa Centrale rispetto all’Orientale.
Al mattino presto, inizio del trasferimento verso il Parco Nazionale delle Murchison Falls.
Appena lasciata la capitale, il percorso si trasforma completamente, consentendo una totale immersione nei classici scenari africani.
La prima sosta è presso la Riserva di Ziwa per iniziare a familiarizzare con la wilderness africana.
Dopo pranzo in ristorante nel lodge della riserva, si prosegue verso nord-ovest per raggiungere nel pomeriggio la cima delle famose Murchison Falls.
Si prevede una breve sosta per alcuni scatti fotografici per poi proseguire entrando nel cuore del parco, fino a raggiungere il lodge situato lungo il corso del grande fiume.
Sistemazione a lodge e resto della giornata libera.
Cena e pernottamento al lodge.
Dopo cena, come di consueto, raduno intorno al Boma (il tradizionale fuoco) sotto i meravigliosi cieli stellati africani.
Durante il viaggio le Murchison Falls è possibile osservare la vita tradizionale che si svolge in larga parte lungo le strade: bambini in accese uniformi a formare lunghe colonne per andare a scuola, uomini che spingono biciclette cariche all’inverosimile e donne che preparano meticolosamente le pile di frutta e verdura per allestire i loro mercatini: un’ottima occasione per “catturare” le meraviglie dell’Uganda con i primi “scatti.
La Riserva di Ziwa è stata creata per salvaguardare i rari rinoceronti bianchi, nel 1982 estinti a causa del bracconaggio, reintrodotti dopo la decimazione dovuta ai numerosi conflitti che nei decenni passati hanno portato il caos nel paese.
La cima delle Murchison Falls è un punto panoramico dal quale è possibile osservare il grande Nilo bianco che si getta in una strettissima gola di soli 7 m di larghezza, formando giochi d’acqua impressionanti.
Partendo in fuoristrada dal lodge, la prima parte della giornata è dedicata alla scoperta della sezione settentrionale del parco, la più interessante per i safari.
Al termine, nella tarda mattinata, rientro al lodge per il pranzo.
Il pomeriggio è dedicato a un’interessante escursione in barca lungo il Nilo, durante la quale è possibile osservare enormi coccodrilli, ippopotami e tantissime specie di uccelli, tra cui spesso il famoso e affascinante shoebill.
L’escursione termina appena prima delle cascate, in modo da poterle ammirare in tutta la loro imponenza da una differente prospettiva.
Chi lo desidera può anche effettuare un faticoso percorso di trekking a piedi lungo le scoscese rive che costeggiano le cascate, fino a raggiungere nuovamente il belvedere superiore (il percorso è abbastanza impegnativo e prevede una successione di scale e tratti scoscesi, resi ancor più difficili dalla presenza di numerose mosche tse-tse).
Al termine dell’escursione, rientro al lodge per la cena e il pernottamento.
Murchison Falls è il parco più esteso del paese, situato all’estremo nord dell’Uganda, sopra il Lago Alberto, al confine con il Sudan del Sud.
Fu istituito nel 1952 e si divide in due grandi aree separate dal corso del Nilo, che all’inizio del parco, verso est, dà origine alle spettacolari cascate di Murchison, che danno origine a uno scenario mozzafiato con paesaggi incantevoli.
Nei secoli passati questo parco, come si può osservare nelle stampe d’epoca, era uno dei più affascinanti di tutto il continente africano con centinaia di migliaia di animali a rappresentare praticamente tutte le specie tipiche dell’africa orientale.
A oggi il parco, dopo gli anni bui delle guerre civili che hanno decimato la popolazione animale, sta riprendendo una sua identità anche grazie agli sforzi del governo ugandese e delle tante ONG presenti, ritornando al suo antico splendore.
Si possono osservare, immersi tra paesaggi bellissimi, molte specie come elefanti, giraffe, gnu, bufali e molte specie di antilopi, oltre una sempre crescente popolazione di predatori come leoni, iene maculate e gli schivi leopardi.
Inizia al mattino il lungo trasferimento che, costeggiando le sponde del Lago Albert lungo la Rift Valley albertina, permette di raggiungere Hoima, la capitale dell’antico regno Bunyoro, uno dei tanti regni tribali che hanno caratterizzato nei secoli il paese.
L’ultima parte del trasferimento, che termina nella cittadina di Fort Portal, costeggia la catena montuosa del Rwenzori, conosciuta anche come “Montagne della Luna”, entrando nell’altro importante Regno tribale, quello del Tooro.
Pranzo in ristorante a Fort Portal.
Arrivo nel tardo pomeriggio nel Kibale National Park, sistemazione al lodge, cena e pernottamento.
La regione di Tooro presenta numerosi ecosistemi: la foresta pluviale di Kibale, la regione dei Laghi Craterici dove, immersi tra verdi colline e piantagioni di banani e vaniglia, sono incastonati diversi piccoli laghi di origine vulcanica.
Rwenzori è un massiccio montuoso avvolto dalle nebbie e dal mistero. Così, già nell’antichità, il geografo Tolomeo aveva descritto nella sua Geografia dell’Africa equatoriale le Montagne della Luna.
Nelle prime ore del mattino, si raggiungono gli uffici del parco per un breve briefing sulla riserva e sulle regole di comportamento durante l’escursione.
Una volta assegnate le guide e i ranger che scorteranno i piccoli gruppi all’interno della foresta, il resto della mattinata è dedicata alla ricerca e all’osservazione degli scimpanzé che da decenni sono salvaguardati nella riserva (per trovare gli animali, si seguono le loro urla…).
Una volta rintracciato il gruppo, si trascorre del tempo con loro (talvolta si avvicinano a distanze molto ravvicinate) per approfondire, grazie alle guide e ai ranger, la loro etologia, oltre che a scattare bellissime immagini.
Dopo circa 3 ore, si riprende il percorso per rientrare agli uffici del parco.
Il pomeriggio sarà invece dedicato alla scoperta della Riserva di Bigodi.
Cena e pernottamento al lodge
Kibale è una delle mete più conosciute in Uganda e rappresenta uno dei posti migliori dell’Africa per entrare in contatto con i Primati, grazie alla presenza di 13 specie diverse, tra cui guareza e cercopitechi di Brazza.
Da anni, infatti, vengono protette all’interno del parco circa 1000 esemplari, con molti dei quali è possibile avere un incontro anche molto ravvicinato durante le escursioni, mentre dondolano e saltano tra un ramo e l’altro della foresta (non tutte le famiglie sono state umanizzate).
Coerentemente con la concezione di turismo responsabile e con la filosofia di questo viaggio, oltre a collaborare con partner selezionati secondo criteri di ecosostenibilità, le escursioni proposte si appoggiano solo a strutture in grado di assicurare un ottimo standard dei servizi nel rispetto dell’ambiente e delle culture locali.
Bigodi è un vero e proprio paradiso per gli amanti del birdwatching: è costituita da un’area umida di foresta gestita dalla comunità locale nella quale è possibile osservare moltissime specie di uccelli e numerosi primati come il Cercopiteco dal Diadema, i Colobi Rossi e molte altre specie.
Nella prima mattinata, partenza per il Queen Elizabeth National Park, lungo un percorso particolarmente interessante, che attraversa la regione dei laghi craterici, caratterizzata da numerosi villaggi locali, piantagioni di banane e vaniglia.
Arrivo al lodge situato lungo i margini del parco e pranzo.
Nel primo pomeriggio, escursione in barca sul famoso Kazinga Channel, che termina all’imbocco del Lago Edward dove, a seconda dell’orario, è possibile incontrare le numerose barche dei pescatori che salpano al tramonto, per battute di pesca notturne nell’enorme specchio d’acqua.
A seguire, inizia il trasferimento - in larga parte su pista sterrata - per raggiungere Ishasha, il selvaggio settore meridionale del parco.
A seguire un safari in fuoristrada per iniziare a scoprire il secondo parco del paese per estensione!
Visitando il Queen Elizabeth National Park si possono avvistare iene, leoni, il raro leopardo, maiali giganti di foresta, ippopotami che rientrano verso i corsi d’acqua, le grosse mandrie di elefanti e bufali, i cobi ugandesi e le gru dalla testa coronata.
Kazinga Channel è il lungo tratto di fiume lungo 32 km che collega i due grandi laghi, un’occasione unica per osservare gli animali del parco che si recano lungo le sponde per abbeverarsi, un paradiso per gli appassionati di Bird Watching con più di 550 specie di uccelli censite, e dove avvistare anche coccodrilli e ippopotami.
La giornata inizia con la seconda uscita di safari in fuoristrada. per proseguire la scoperta di questa area del parco alla ricerca delle specie che non si sono osservate il giorno precedente.
Rientro per il pranzo al lodge, situato lungo uno dei due corsi d’acqua che attraversano questa regione così remota e selvaggia.
Il pomeriggio è dedicato all’esplorazione di questa regione, con la speranza di osservare i famosi Tree Lions.
Cena e pernottamento al lodge.
Ishasha è la regione dell’immenso parco meno popolata, dove ci si immerge nell’atmosfera più selvaggia e affascinante.
Ishasha è anche famoso per la presenza di alcune famiglie di leoni che, durante le ore più calde della giornata, hanno l’abitudine di arrampicarsi su enormi alberi di ficus (chiamati anche Leoni Arboricoli). -Un comportamento peculiare la cui origine è ancora dibattuta tra gli etologi e per la presenza di numerose specie più rare di antilopi e altri animali della savana.
Nelle prime ore del mattino si parte per una nuova uscita di safari in fuoristrada.
Al termine, trasferimento verso il Parco Nazionale della Foresta Impenetrabile di Bwindi.
Pranzo lungo il percorso.
Arrivo al lodge nel tardo pomeriggio per la cena e il pernottamento.
Bwindi è la famosa area che ospita circa la metà della popolazione mondiale di gorilla di montagna (circa 400 esemplari suddivisi in numerose famiglie).
Molto presto al mattino, trasferimento verso gli uffici del parco per un breve briefing da parte dei ranger del UWA (Uganda Wildlife Authority), nel quale viene descritta nel dettaglio la giornata e le principali regole di comportamento.
La scelta dell’area dove si osserveranno i gorilla avverrà la mattina stessa in funzione degli spostamenti delle varie famiglie nel parco e del numero e tipologia di visitatori nella giornata.
La durata dell’escursione è incalcolabile: dipende dagli spostamenti in quel giorno delle famiglie di gorilla e potrebbe diventare leggermente più faticosa se si dovesse penetrare maggiormente nella foresta, anche se l’emozione di trovarsi faccia a faccia con un gigantesco Gorilla di montagna saprà ricompensare lo sforzo per la loro ricerca.
Box lunch durante l’escursione (solitamente il pranzo viene effettuato dopo l’osservazione dei gorilla).
Dagli uffici del parco, suddivisi in gruppi, si raggiungono in breve tempo i margini dell’area a protezione integrale, dove si incontrano i tracker (ranger esperti grazie ai quali sarà possibile assistere allo spettacolo dei gorilla in totale sicurezza).
Nel pomeriggio rientro agli uffici del parco per un de-breifing, prima di fare ritorno al lodge per la cena e il pernottamento.
Bwindi è la meta più sognata, più esclusiva e più emozionante dell’Uganda. Solo qui, e in pochissimi altri paesi, come Ruanda e la Repubblica Democratica del Congo, è possibile avere un incontro ravvicinato con i pochissimi esemplari rimasti al mondo di Gorilla di montagna (al momento sono censiti in totale circa 1000 esemplari, suddivisi nei tre paesi).
Tra le montagne di Bwindi vivono circa 450 gorilla di montagna, suddivisi in famiglie, che rappresentano la più grande concentrazione al mondo di questi esemplari.
La particolarità è che sono stati umanizzati e quindi sono perfettamente abituati alla presenza dell’uomo.
A piccoli gruppi di visitatori viene assegnata una famiglia, in modo da non stressare troppo i gorilla.
Vale la pena svegliarsi all’alba per trascorrere un’ora (questo il tempo consentito) con questi animali, anche se le emozioni non si possono descrivere a parole, vanno vissute per poter comprendere come mai viene considerato una delle esperienze più incredibili in assoluto.
Durante la mattinata, è possibile effettuare un’escursione a piedi nella foresta di Echuya per incontrare una comunità di Pigmei Batwa che per secoli hanno abitato le foreste del parco.
In corso d’escursione si entra a contatto con le tradizioni, la cultura e gli antichi stili di vita di queste popolazioni.
A seguire, si raggiunge il Lago Bunyonyi, per sistemazione al lodge e pranzo.
Il pomeriggio è dedicato a un’escursione in barca sul lago per osservarne i bellissimi panorami con le tante isole e le tante speci di uccelli presenti, uno dei tanti paradisi per gli appassionati di birdwatching che il paese offre.
Rientro al lodge per cena e pernottamento.
Da diversi anni, a seguito della creazione del Parco di Bwindi, molti degli insediamenti all’interno delle foreste sono stati spostati ai suoi margini nel tentativo di coniugare gli sforzi per la conservazione dei gorilla di montagna con la salvaguardia delle tribù locali.
Purtroppo, come spesso accade, lo spostamento di queste comunità apre problematiche sociali da non sottovalutare. La foresta di Echuya è inserita proprio all’interno di un progetto di sviluppo sostenibile di queste popolazioni.
Il Lago Bunyonyi è una meraviglia naturalistica, situato a 1950 metri e profondo 900 metri. Rappresenta una sosta ideale all’insegna del relax.
La giornata inizia con un rilassante trasferimento verso il Parco Nazionale del Lago Mburo, situato a Ankole, la regione centrale del paese.
Dopo la sistemazione al lodge, safari fotografico nel parco.
Nel tardo pomeriggio rientro al lodge per la cena e il pernottamento.
Il parco Mburu si sviluppa intorno all’omonimo lago e si presenta come un paesaggio di savana, ma anche di foreste e di vari tipi di arbusti.
L’area non contiene molti predatori, a parte alcuni esemplari di leopardo, che rimangono di difficile avvistamento a causa del loro comportamento diffidente e riservato, ma gli incantevoli ambienti naturali e la nutrita popolazione di erbivori garantiscono un’esperienza piacevole e interessante.
Il parco è anche la gioia degli appassionati di birdwatching, che potranno scorgere ovunque - anche tra gli splendidi e caratteristici papiri - circa 300 specie diverse di uccelli.
Al mattino, rimane qualche ora libera al lodge, da dedicare a possibili safari a piedi opzionali nel parco, prima del viaggio di ritorno verso la capitale, durante il quale è prevista una sosta “di rito”: ci si ferma sulla linea dell’Equatore per uno scatto e qualche acquisto presso i numerosi negozi di souvenir.
Trasferimento in aeroporto per volo di rientro.
Più che una riserva, Ziwa nasce come “centro di salvaguardia e di ripopolamento”, in riferimento ai rinoceronti (nel 1982 estinti a causa del bracconaggio); un po’ zoo safari e un po’ parco nazionale, i suoi 70 km² sono gestiti dalla ONG Rhino Fund Uganda in collaborazione con la Uganda Wildlife Authority e Ziwa Ranchers.
È una tappa che viene inserita durante i trasferimenti da un posto all’altro del paese (come da o per Murchison Falls).
Raggiunta la Riserva di Ziwa si inizia a familiarizzare con la wilderness africana: un’introduzione di “livello” visto che il posto è famoso per la sua popolazione residente di rinoceronti bianchi – reintrodotti dopo la decimazione dovuta ai numerosi conflitti che nei decenni passati hanno portato il caos nel paese.È uno dei posti migliori al mondo per entrare in contatto con i Primati, con la presenza di 13 specie diverse, tra cui guareza e cercopitechi di Brazza. Si tratta di una riserva naturale protetta, posta all’interno della regione dei laghi craterici ed è formata principalmente da foresta pluviale, colline e praterie.
È una delle mete più conosciute in Uganda, perché da anni vengono protette all’interno del parco circa 100 esemplari di scimpanzé, con cui è possibile avere un incontro anche molto ravvicinato (addirittura a un metro) durante le escursioni, mentre dondolano e saltano tra un ramo e l’altro della foresta.
Coerentemente con la concezione di turismo responsabile e con la filosofia di questo viaggio, oltre a collaborare con partner selezionati secondo criteri di ecosostenibilità, le escursioni proposte si appoggiano solo a strutture in grado di assicurare un ottimo standard dei servizi nel rispetto dell’ambiente e delle culture locali.
Le gite sono accompagnate sempre da simpatici ranger (armati, per garantire una sicurezza totale) e una guida, molto utile anche per attraversare la foresta, che essendo una vera e propria giungla, pur non presentando grandi dislivelli, presenta una vegetazione fitta e poco ospitale.
Per trovare gli animali, si seguono le loro urla…
Sono disponibili sia escursioni di mezza giornata, durante la quale sarà possibile avvistare gli animali, o scegliere la giornata intera - fermandosi due notti - del progetto “umanizzazione”, per abituare gli scimpanzé alla presenza dell’uomo.
In ogni caso, l’incontro con gli scimpanzé rappresenta un’esperienza unica e divertente.
Questa è senza dubbio la meta più sognata, più esclusiva e più emozionante dell’Uganda. Solo qui, e in pochissimi altri paesi, come Ruanda e Congo, è possibile avere un incontro ravvicinato con i pochissimi esemplari rimasti al mondo di Gorilla di montagna.
Il parco si trova in una zona montana, a sud-est del paese e al confine con la Repubblica del Congo, ed è caratterizzato da una foresta equatoriale, fitta e impenetrabile quasi, molto selvaggia all’interno, tranne che nella zona esterna, dove si trovano diversi villaggi. In alcuni di questi sono stati spostati i Pigmei Batwa, cacciatori-raccoglitori, che qui hanno perso parte della loro autenticità, diventando un fenomeno turistico.
Tornando ai gorilla, tra queste montagne vivono circa 350 gorilla di montagna, suddivisi in famiglie, che rappresentano la più grande concentrazione al mondo di questi esemplari. La particolarità è che sono stati umanizzati e quindi sono perfettamente abituati alla presenza dell’uomo.
Coerentemente con la concezione di turismo responsabile e con la filosofia di questo viaggio, oltre a collaborare con partner selezionati secondo criteri di ecosostenibilità, le escursioni proposte si appoggiano solo a strutture in grado di assicurare un ottimo standard dei servizi nel rispetto dell’ambiente e delle culture locali.
A ogni gruppo di visitatori (max 12 persone) viene assegnata una famiglia, in modo da non stressare troppo i gorilla. Vale la pena svegliarsi all’alba per trascorrere un’ora (questo il tempo consentito) con questi animali, anche se le emozioni non si possono descrivere a parole, vanno vissute per poter comprendere come mai viene considerato una delle esperienze più incredibili in assoluto.
“Sbirciando tra il fogliame, riuscimmo a distinguere un curioso gruppo di gorilla neri come la pece, la testa pelosa, il volto che pareva una maschera di cuoio. Ci scrutavano a loro volta. Gli occhi scintillanti dardeggiavano nervosamente sotto le spesse sopracciglia, quasi cercassero di stabilire se avevano di fronte amici ben disposti o potenziali avversari. Fui all’istante colpita dalla magnificenza fisica dei giganteschi corpi nero-lucenti, in perfetta armonia con la verde tavolozza del fogliame della foresta… …Li lasciai con riluttanza ma senza alcun dubbio che, in qualche modo, sarei ritornata per imparare di più sui gorilla delle montagne nella nebbia.”.”
Dian Fossey, Gorillas in the mist.
Il Queen Elizabeth National Park si trova a metà strada tra i laghi craterici e Bwindi, uno dei luoghi in Uganda che si raggiunge per incontrare i gorilla, e include al proprio interno la foresta di Maramagambo e una porzione del Lago Edward. È una delle mete più amate da chi visita il paese.
Si possono avvistare iene, leoni, il raro leopardo, maiali giganti di foresta, ippopotami che rientrano verso i corsi d’acqua, le grosse mandrie di elefanti e bufali, i cobi ugandesi e le gru dalla testa coronata (entrambi simboli nazionali ugandesi).
Presenta due settori che si differenziano per il tipo di esperienza che offrono: in quello settentrionale è possibile partecipare a safari, ma la presenza di moltissimi villaggi, penalizza un po’ la sensazione di sentirsi sperduti nell’Africa incontaminata (a soli 5 km si trovano già i primi centri abitati). Più interessanti i safari in barca che si possono effettuare sul Canale Kazinga, lungo 32 km, per osservare coccodrilli, ippopotami e più di 500 specie di uccelli, tra cui le aquile pescatrici, con la caratteristica testa bianca. Per rendere l’escursione più autentica, si consigliano le piccole imbarcazioni.
Un safari boat è davvero un’ottima opportunità di osservazione dei numerosi animali che vanno ad abbeverarsi sulle rive di questo spettacolare e imponente corso d’acqua – oltre che un facile spot per le riprese della wildlife.
Altra parte affascinante è quella della profonda Gola di Kyambura, dove cambiano gli ecosistemi, la vegetazione tropicale è lussureggiante ed è possibile incontrare gli scimpanzé durante un avventuroso trekking: scortati da un ranger si scende nella gola per tentare di scovare gli esemplari che abitano questa foresta intricata. La camminata, non sempre agevole, mè ripagata dalla vista della vegetazione strepitosa di questa vera giungla!
Nelle vicinanze, sono presenti anche dei lodge molto carini.
Coerentemente con la concezione di turismo responsabile e con la filosofia di questo viaggio, oltre a collaborare con partner selezionati secondo criteri di ecosostenibilità, le escursioni proposte si appoggiano solo a strutture in grado di assicurare un ottimo standard dei servizi nel rispetto dell’ambiente e delle culture locali.
Diversa la situazione nel settore meridionale, a Ishasha, ai confini meridionali della riserva. È famoso per la presenza dei leoni arboricoli. Sono ormai una leggenda in Uganda: salgono fino ai rami più alti di imponenti acacie e ficus per sfuggire alla calura diurna e riposare per l’intera giornata alla frescura della brezza che soffia ad alcuni metri da terra. È tanto facile quanto emozionante avvicinarli per scattare delle immagini curiose, originali e altrove impossibili.
Qui i villaggi sono ben lontani dai safari, e davvero si avrà poco da invidiare alle escursioni offerte da Namibia o Botswana. Sono presenti 4/5 campi lodge, circondati dall’Africa vera, dove si incontrano tante specie animali: antilopi, giraffe, elefanti (non tantissimi).
Con soli 20 minuti di auto dalla foresta di Kibale, si può raggiungere un vero e proprio paradiso per gli amanti del birdwatching: la Paludi di Bigodi, un’affascinante area umida situata nella regione dei laghi craterici.
Viene gestita dalla popolazione locale: una volta raggiunto centro informativo, saranno fornite guide locali che accompagneranno tutto l’itinerario di trekking. L’escursione si svolge percorrendo passerelle che conducono a un mondo meraviglioso, popolato da centinaia di specie diverse di uccelli.
Affascinati dall’immersione in questa spettacolare biodiversità, è possibile anche incontrare i primati, come colobus rossa, il babbuino, la scimmia colobo bianco e nero, il mangabey e molte altre specie.
Solitamente, basta una mezza giornata per visitare la palude, ma per chi fosse interessato a visitare anche il villaggio locale, con la possibilità di essere accolti nelle case di alcune famiglie, si può sostare anche una notte, soprattutto se si è interessati alla fotografia naturalistica (la tentazione è di fotografare ogni angolo di questo paradiso).
Nel sud dell’Uganda si trova una meraviglia naturalistica, proprio a metà strada tra Bwindi e il Wakinga National Park: è il pittoresco Lago Bunyonyi, situato a 1950 metri e profondo 900 metri. Rappresenta una sosta ideale per trascorrere due giorni di relax alla fine del viaggio.
Ospita centinaia di specie diverse di uccelli, che rendono piacevole ed emozionante le attività di birdwatching e si possono anche visitare le popolazioni locali, organizzate in comunità che vivono di agricoltura e pastorizia, suddivisi nelle circa 30 isole del lago, spostandosi tramite canoe.
Si possono fare piacevoli di crociere con piccole imbarcazioni, accompagnati da guide locali che racconteranno le storie e le leggende di molte isolette, come quella di Punishment Island (si dice che una volta le ragazze incinta prima delle nozze venissero abbandonate qui).
In queste acque ci si può anche immergere, in quanto non è presente la filiamosi.
Questa località ha il grande pregio di regalare un impatto autentico con l’Africa Nera, ma manca l’intensità della vegetazione a cui ci si abitua visitando la maggior parte del territorio ugandese.
Gli alloggi sono comodi, anche se non sono disponibili strutture con uno standard elevato.
Rappresenta una tappa strategica per spezzare il viaggio verso Bwindi (che è il clou in Uganda per trekking dei gorilla) trovandosi proprio a metà strada tra questo parco e la capitale Kampala.
Il parco si sviluppa intorno all’omonimo lago e si presenta come un paesaggio di savana, ma anche di foreste e di vari tipi di arbusti. Si possono effettuare delle piacevoli escursioni in barca, per la gioia degli appassionati di birdwatching, che potranno scorgere ovunque, anche tra gli splendidi e caratteristici papiri, circa 300 specie diverse di uccelli. Per quanto riguarda la terraferma, è possibile avvistare giraffe e zebre; purtroppo i leoni sono scomparsi, a causa del conflitto tra le popolazioni locali, ma è presente una popolazione crescente di leopardi (circa una decina).
C’è anche la possibilità di partecipare a piacevoli safari a cavallo, anche se può capitare di incontrare mandrie di Shoka, mucche dalle enormi corna a cui non viene negato l’accesso.
I lodge migliori dove alloggiare sono situati nella zona collinare, come il lussuoso Mihingo lodge: una location strepitosa, soprattutto al termine di un viaggio, per rilassarsi una notte o due davanti a paesaggi mozzafiato.
L’Uganda risente di un clima principalmente tropicale sia per la sua posizione a cavallo tra l’Africa orientale e quella centrale, sia per la conformazione del territorio con numerosi rilievi e una grande estensione di foresta pluviale che crea particolari microclimi. Chi viaggia in Uganda deve perciò attendersi, a prescindere dalla stagione, qualche temporale specialmente nelle regioni centrali dei Laghi Craterici e quella meridionali di Bwindi.
Dalla nostra esperienza, l’Uganda è un paese visitabile durante tutto il corso dell’anno a patto che si metta in preventivo di qualche rovescio temporalesco.
Le stagioni climatiche sono quelle tipiche dell’Africa Orientale, con una stagione delle piogge che va da marzo a maggio e una stagione chiamata delle piccole piogge da ottobre alla prima parte di novembre. La maggior parte delle precipitazioni è comunque a caratteri di rovescio temporalesco, principalmente confinati alle ore pomeridiani e serali. Se la stagione secca (da giugno a settembre e da dicembre a febbraio) offre maggiore sicurezza di trovare un clima ottimale, questo ha i suoi risvolti negativi, soprattutto nei mesi di altissima stagione, vista la grande affluenza di viaggiatori e la capacità ricettiva comunque contenuta, è necessario prenotare con larghissimo anticipo per trovare disponibilità. Questo punto vale sia per i lodge e i campi, sia per i permessi per il Trekking ai Gorilla e Scimpanzé, che sono contingentati e vanno acquistati anche mesi in anticipo. Inoltre, i mesi di novembre e dicembre sono secondo la nostra esperienza molto interessanti, in quanto il meteo è comunque solitamente buono e i costi (compresi i costosi permessi per i gorilla) sono decisamente inferiori.
Se l’Uganda è visitabile in linea di massima tutto l’anno, questo chiaramente dipende molto dai luoghi che si intendono visitare e dalla tipologia di viaggio: gli appassionati di Bird Watching (l’Uganda è un vero paradiso) troveranno il periodo migliore al termine e durante la stagione delle piogge, questo per la presenza di molte specie migratorie; gli appassionati di fotografia troveranno nello stesso periodo un’opportunità eccezionale con incredibili contrasti cromatici e prospettive di luce uniche oltre che essere il periodo delle nascite per molte specie animali.
Differentemente, se si desidera fare un trekking nelle selvagge aree del Monte Rwenzori (o se si ha qualche problema di mobilità nel camminare), i mesi umidi sono da sconsigliare per lo stato dei sentieri spesso più impegnativi per il fango.
Gennaio e febbraio corrispondono alla stagione secca, uno dei periodi migliori per visitare l’Uganda. Le giornate sono calde e soleggiate ovunque sebbene possano sempre esservi degli acquazzoni pomeridiani, per lo più di breve durata, che hanno però il benefico effetto di rinfrescare l’aria. Del resto i mesi invernali sono anche quelli più caldi dell’anno, specie a nord, per via delle correnti secche provenienti da nord-est.
Per l’osservazione della fauna selvatica questo è un periodo particolarmente fortunato: la vegetazione meno folta e la limitata disponibilità di acqua, che costringe gli animali a radunarsi attorno ai pozzi perenni, rendono gli avvistamenti più facili e allo stesso tempo più numerosi.
In Uganda, gennaio e febbraio sono mesi ideali anche per i trekking sulle tracce dei giganteschi gorilla di montagna nel Parco Nazionale Impenetrabile di Bwindi o per praticare il birdwatching a bordo di una barca nel Parco Nazionale Kazinga Channel.
Il periodo compreso tra marzo e maggio cade nella stagione delle piogge che, sebbene non sia la più indicata per visitare l’Uganda, non dà quasi mai origine a precipitazioni tali da scoraggiare del tutto un viaggio nel Paese. I temporali, prevalentemente pomeridiani, sono comunque intensi e brevi, consentendo al cielo di tornare velocemente sereno e rendendo l’Uganda visitabile in ogni stagione.
In questi mesi, l’unico vero limite possono essere le strade che, in alcune regioni, diventano impraticabili e i famosi percorsi di trekking nel Rwenzoni o i “Gorilla Tracking” che possono risultare più disagevoli a causa del fango e dei frequenti scrosci.
Un viaggio in Uganda durante la stagione delle piogge regala, per gli amanti della fotografia, delle immagini meravigliose: parchi verdi e lussureggianti e cielo che, dopo ogni temporale, si colora di un blu intenso.
Da marzo poi, è periodo di bassa stagione in Uganda e i prezzi si abbassano non solo per le strutture alberghiere, ma anche per i permessi ai gorilla, che in genere sono piuttosto cari. Dunque questo potrebbe essere un buon periodo per organizzare una vacanza a costi contenuti, a patto di sopportare il disagio di qualche rovescio temporalesco.
In Uganda i mesi estivi rappresentano il secondo periodo secco dell’anno: il grosso delle precipitazioni è ormai alle spalle e le ore di sole nell’arco della giornata diventano via via predominanti. Questo vale soprattutto per le zone a sud, dalla capitale Kampala al Lago Vittoria, fino ai parchi meridionali come quello del Ruwenzori con le splendide Montagne della Luna. A nord invece le piogge possono essere ancora frequenti.
L’estate in Uganda è dunque la stagione dei safari e dei trekking per vedere i gorilla e gli scimpanzé senza il fastidio della pioggia, anche se l'habitat delle foreste pluviali è per definizione molto umido e non è possibile evitare completamente la possibilità di qualche rovescio pomeridiano.
Tra giugno e agosto, paradossalmente si registrano le temperature più basse dell’anno, con medie intorno ai 20°C di giorno e serate piuttosto fresche, per effetto dei venti freschi e asciutti che soffiano da Sud-Est rendendo.
Grazie al clima particolarmente piacevole, d’estate si raggiunge il picco della stagione turistica in Uganda ed è pertanto consigliata la prenotazione con largo anticipo.
Tra settembre e novembre in Uganda tornano le precipitazioni, però con una minore intensità rispetto a quelle del periodo compreso tra marzo e maggio, una sorta di stagione delle piccole piogge.
Questo è comunque un buon periodo per un viaggio in Uganda: le temperature, pur aumentando, restano gradevoli per via della bassa umidità, il sole non manca di fare la sua comparsa, specie di mattina, consentendo di esplorare l’intero Paese e, almeno fino a metà dicembre, la stagione è ancora bassa e questo significa meno turisti e prezzi contenuti.
Anche per l’osservazione della variegata fauna selvatica, le condizioni restano favorevoli poiché la vegetazione rimane bassa e gli animali continuano a concentrarsi attorno alle fonti d’acqua.
A dicembre si apre la stagione secca: le piogge diminuiscono a partire dal nord dell’Uganda e le temperature crescono via via che i venti di nord-est prendono il predominio su quelli di sud-est.
Un viaggio in questo periodo dell’anno offre la possibilità di apprezzare completamente tutte le bellezze del Paese: una crociera sul fiume fino alle meravigliose cascate Murchison o sul lago Mburo, l’incredibile esperienza dei Gorilla Tracking nel parco Bwindi, fino ai trekking nelle foreste e colline magnifiche del Ruwenzori.
Questo periodo dell’anno, prima delle festività natalizie, è abbastanza tranquillo: ci sono ancora pochi turisti e si può approfittare di qualche offerta da parte delle strutture alberghiere.
Località | Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic |
Kampala | 16 - 29 65 | 16 - 29 73 | 17 - 29 138 | 17 - 28 192 | 17 - 27 170 | 15 - 27 81 | 15 - 26 63 | 16 - 27 85 | 17- 27 93 | 16 - 29 129 | 16 - 28 160 | 16 - 28 98 |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Entebbe | 16 - 29 76 | 16 - 29 85 | 17 - 27 165 | 17 - 27 233 | 17 - 28 240 | 16 - 27 104 | 15 - 27 68 | 16 - 27 78 | 16 - 27 81 | 16 - 28 127 | 16 - 28 170 | 16 - 28 122 |
Murchison Falls | 19 -33 15 | 19 - 32 26 | 20 - 32 66 | 20 - 31 112 | 19 - 31 107 | 19 - 30 80 | 19 - 29 103 | 19 - 30 127 | 19 - 30 120 | 19 - 31 125 | 19 - 31 89 | 18 - 32 31 |
Fort Portal - Kibale | 14 - 27 40 | 14 - 27 57 | 15 - 26 125 | 15 - 26 170 | 15 - 25 122 | 14 - 25 78 | 14 - 26 70 | 15 - 25 112 | 14 - 25 153 | 14 - 25 180 | 14 - 25 144 | 15 - 26 63 |
Bwindi Impenetrrable National Park | 10 - 23 76 | 10 - 23 87 | 11 - 22 135 | 11 - 21 172 | 11 - 23 124 | 9 - 22 45 | 9 - 22 37 | 10 - 23 70 | 10 - 23 120 | 10 - 23 134 | 10 - 22 150 | 10 - 22 96 |
Lago Mburo National Park | 14 - 27 50 | 15 - 27 57 | 15 - 27 104 | 15 - 26 118 | 14 - 26 71 | 13 - 26 25 | 13 - 27 27 | 14 - 27 75 | 14 - 27 115 | 14 - 26 117 | 14 - 26 141 | 14 - 26 76 |
Jinja | 16 - 29 71 | 16 - 30 84 | 16 - 29 139 | 17 - 28 216 | 17 - 27 160 | 16 - 27 80 | 15 - 27 73 | 16 - 28 81 | 16 - 28 105 | 16 - 29 130 | 16 - 28 155 | 16 - 28 102 |
Mount Elgon National Park | 14 - 30 35 | 15 - 30 60 | 15 - 30 94 | 16 - 28 169 | 16 - 27 186 | 15 - 27 106 | 15 - 26 110 | 14 - 27 120 | 14 - 28 101 | 15 - 28 109 | 15 - 28 91 | 14 - 29 45 |
FORMALITÀ D’INGRESSO IN UGANDA
Attualmente ai cittadini italiani è richiesto il passaporto con una validità di almeno 6 mesi a partire dalla data di uscita dal Paese e con almeno due pagine libere.
È inoltre necessario il visto, che deve essere richiesto in anticipo all’Ambasciata dell’Uganda oppure attraverso un modulo da compilare on-line. In quest’ultimo caso, il visto vero e proprio verrà rilasciato all’arrivo in Uganda, presso l’aeroporto internazionale di Entebbe, dietro pagamento dei diritti consolari.
Per il rilascio del visto è richiesto il certificato di vaccinazione internazionale contro la Febbre Gialla (o eventuale esenzione). Tale vaccinazione ha validità per tutta la vita.
CLIMA
L’Uganda ha un clima principalmente tropicale sia per la sua posizione a cavallo dell’equatore tra l’Africa orientale e quella centrale, sia per la conformazione del territorio con numerosi rilievi e una grande estensione di foresta pluviale che crea particolari microclimi.
Chi viaggia in Uganda deve perciò attendersi, a prescindere dalla stagione, qualche temporale specialmente nelle regioni centrali dei Laghi Craterici e quella meridionali di Bwindi.
La stagione delle piogge che va da marzo a maggio, mentre una stagione chiamata delle “piccole piogge” va da ottobre alla prima parte di novembre.
La maggior parte delle precipitazioni è comunque a caratteri di rovescio temporalesco, principalmente confinati alle ore pomeridiani e serali.
Le temperature sono stabili e piacevoli tutto l’anno; durante il giorno, la temperatura media è compresa tra 23°C e 26 ° C, anche se in alcuni luoghi, per es. a Bwindi National Park, di notte potrebbe scendere fino a 10°C.
ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO
Si consiglia di portare un abbigliamento pratico e sportivo con indumenti di cotone o tessuti traspiranti per il giorno e capi più pesanti per la sera. È importante avere sempre con sé un capo impermeabile per proteggersi da eventuali acquazzoni.
Per tutti i safari ed escursioni si consigliano colori tenui e naturali. Per i safari di prima mattina sono consigliabili indumenti pesanti e giacca a vento.
Le scarpe devono essere molto comode e sono necessarie anche scarpe da trekking impermeabili con ottima suola antiscivolo.
Per proteggersi da eventuale fango, pioggia o insetti nella foresta, potrebbero tornare utili anche delle ghette impermeabili.
Prevedere occhiali da sole, cappello, foulard. Gli hotel e lodge hanno in genere una piccola piscina, per cui può risultare utile un costume da bagno.
Anche per le sere si consiglia un abbigliamento informale e sportivo.
Per tutto il viaggio evitare il mimetico militare, tassativamente vietato nella maggior parte dei paesi africani.
FUSO ORARIO
Durante i mesi invernali, il fuso orario dell’Uganda è +2 ore rispetto all’Italia (cioè quando in Italia sono le 12:00, in Uganda sono le 14:00). Di 3 ore è la differenza durante i mesi di ora legale.
VALUTA
La valuta in corso nel Paese è lo Scellino Ugandese (UGX). Al cambio attuale 1 EUR corrisponde a circa 4080 UGX. Questi valori sono soggetti a fluttuazioni anche molto sensibili.
Il pagamento con carta di credito è poco diffuso in Uganda e può comportare costi aggiuntivi molto elevati, anche del 5-10%. A parte i grandi alberghi nella capitale, anche i lodge e gli alberghi minori difficilmente accettano pagamenti in carta di credito e, tra le carte, la Visa ha maggiori probabilità di essere accettata rispetto alla MasterCard.
È possibile cambiare banconote non rovinate in Euro o Dollari americani emessi dopo il 2009, nelle banche di Entebbe o Kampala. È importante tenere copia delle ricevute di cambio.
Si consiglia quindi di portare contanti e cambiare un’opportuna quantità di Euro o Dollari americani a inizio viaggio, per poter provvedere al pagamento degli extra alberghieri e ad eventuali acquisti personali.
I pagamenti in Euro non sono accettati, mentre spesso è possibile pagare attività turistiche con i dollari. Ad esempio, le mance facoltative possono essere elargite in valuta locale o in dollari.
Riguardo ai Dollari, il tasso di cambio delle banconote di piccolo taglio è più sfavorevole rispetto alle banconote superiori ai 100$.
Anche i Bancomat (ATM) sono quasi inesistenti e presenti solo in città e in aeroporto.
VOLTAGGIO E PRESE
In Uganda, la tensione elettrica standard è 240 Volt. Le spine e le prese di corrente sono di tipo G, il classico tipo inglese, con i poli squadrati.
DISPOSIZIONI SANITARIE
Per entrare in Uganda è richiesto il certificato di vaccinazione contro la febbre gialla. Il periodo di validità della vaccinazione contro la febbre gialla è per tutta la vita.
Consigliamo di rivolgersi ad uno dei centri di Medicina del Viaggio presso le ASL di competenza per maggiori informazioni e affinché il medico possa valutare specifiche situazioni personali.
Anche riguardo ad un’eventuale profilassi antimalarica consigliamo, come al punto precedente, di contattare un centro di medicina del viaggio.
In ogni caso si consiglia di adottare, durante la permanenza nel Paese, le comuni misure preventive contro le punture di zanzara: l’uso di prodotti repellenti, chiaramente indicati contro le zanzare tropicali, soprattutto dal tramonto all’alba; indossare abiti lunghi la sera e nelle prime ore del mattino possibilmente di colore chiaro; evitare l’uso di profumi o deodoranti.
La situazione sanitaria è al di sotto degli standard europei. Consigliamo di portare con sé una piccola farmacia da viaggio: un antidiarroico, un antisettico/antibiotico intestinale, un antibiotico a largo spettro e un analgesico, oltre alle eventuali medicine di uso personale e alle creme solari protettive.
Inoltre, consigliamo di bere esclusivamente acqua minerale o altre bevande proveniente da bottiglie chiuse, astenersi dall’uso del ghiaccio ed evitare alimenti crudi e verdure fresche. Consigliamo di utilizzare l’acqua minerale anche per lavarsi i denti.
LINGUA
Le lingue ufficiali dell'Uganda sono l’inglese e il Kiswahili. L’inglese è diffuso anche nelle zone rurali, grazie alle politiche di alfabetizzazione promosse dal governo.
RELIGIONE
In Uganda circa il 40% della popolazione è di religione cattolica, circa il 45% sono cristiani protestanti, il 12% musulmani e il restante 3% continua a praticare credenze tradizionali e culti animisti.
TELEFONO E INTERNET
In Uganda la copertura telefonica è diffusa sia nei centri abitati che nelle aree rurali, mentre durante i trasferimenti può essere irregolare. Consigliamo di contattare il proprio gestore per maggiori informazioni sugli accordi di roaming internazionale e sui costi.
Più o meno tutti gli alberghi coinvolti nel viaggio offrono il wi-fi nelle aree comuni come la reception e il ristorante. Tuttavia, le connessioni non sono sempre affidabili e a volte molto lente.
VIDEO / FOTO
In Uganda non esistono particolari vincoli per l’utilizzo di apparecchi fotografici.
Ricordiamo che è tassativamente vietato fotografare, come nella maggior parte dei paesi del mondo, tutte quelle infrastrutture quali aeroporti, ponti, edifici governativi, installazioni militari e persone in uniforme.
Raccomandiamo inoltre rispetto e attenzione nel fotografare le persone: è bene astenersi dal fotografare persone o cose senza aver richiesto, e ottenuto, il consenso, in quanto l’essere fotografati può essere interpretato come una mancanza di rispetto o una grave offesa ai propri sentimenti.
Si raccomanda vivamente di portare con sé un buon numero di schede di memoria e batterie di scorta dato che in loco qualsiasi materiale è di difficile reperimento e comunque a costi alti.
Durante i safari può essere utile avere con sé un binocolo e una macchina fotografica dotata di teleobiettivo.
CUCINA
L’Uganda propone una cucina tradizionale basata su una discreta varietà di pietanze. Quasi ogni tribù e regione ha una sua prelibatezza o specialità.
In generale il cibo ugandese è composto da alimenti ricchi di amido come patate, fagioli e miscele di farina di mais ma anche di cibi freschi, tra cui deliziosi piatti a base di banana, verdure, frutta e bevande succose. Stufati di vitello, manzo o montone, patate dolci, riso, manioca e arachidi sono una parte importante della dieta ugandese.
Il piatto locale più popolare è il Matoke, una sorta di polenta ottenuta dalla cottura al vapore della banana, in genere quella verde, servito con salsa di arachidi, pesce fresco o carne.
Il Posho, chiamato anche Ugali, è una mistura di farina di mais bianca che viene accuratamente miscelata con acqua bollente fino a quando raggiunge una consistenza liscia e pastosa.
Viene condito con salse di carne o vegetali e servito insieme ad altri piatti come zuppe e fagioli, arricchisce il pasto generale e dà un senso di sazietà.
Essendo l’Uganda un paese ricco di laghi e fiumi, è facile poter gustare diverse varietà di pesci, preparati in diversi modi: affumicati o freschi oppure essiccati al sole e cotti con salsa di arachidi.
Buone le diverse qualità di birra prodotte nel Paese, mentre il vino ed i superalcolici sono di importazione e risultano molto costosi.
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È il parco più esteso del paese, situato all’estremo nord dell’Uganda, sopra il Lago Alberto, al confine con il Sudan del Sud. Fu istituito nel 1952 e si divide in due grandi aree separate dal corso del Nilo, che all’inizio del parco, verso est, dà origine alle spettacolari cascate di Murchison, dove il Nilo si restringe fino a quasi sparire in una stretta gola di soli 7 metri prima di compiere un salto di 43 metri; uno scenario mozzafiato con paesaggi incantevoli.
Anche se raggiungerlo non è facilissimo (o si prende un volo o vanno considerate due giornate di trasferta, visto per per arrivare a Kibale servono almeno 8 ore di viaggio), il parco può essere inserito in un tour per diversi motivi: ospita diversi habitat equatoriali e tropicali, tra cui ambienti fluviali e lacustri, aree di savana e diversi tratti di foresta pluviale. Il versante a nord del Nilo è quello più interessante per i safari e la wildlife locale, che pur non potendo competere con quelli dell’Africa Centrale, garantiscono l’incontro con molti animali, forse non con i big-five, ma di certo mandrie di bufali, antilopi, giraffe, elefanti solitari o in branco e scimpanzé (soprattutto nella foresta di Budongo, ricca di primati e mogani altissimi e antichi).
Di certo, nel secolo scorso questo parco era abitato da migliaia e migliaia di animali, poi penalizzato dalla guerra e dal bracconaggio. Ora tutti gli sforzi sono rivolti alla protezione delle specie rimaste e al loro ripopolamento.
Partendo dal versante meridionale, per i safari sarà necessario partire all’alba e imbarcare i fuoristrada sul ferry. Molto affascinanti sono i numerosi lodge costruiti lungo Nilo. Da qui vale la pena imbarcarsi per un “safari in barca”, per incontrare una miriadi di uccelli diversi e strani, come lo Shoebill, a tutti gli effetti un uccello preistorico, lunghissimi coccodrilli e numerosi ippopotami, che qui fanno parte della vita dei villaggi che li ha resi più docili e meno paurosi.
Dopo 3 ore di navigazione, si può scegliere di ripercorrere la gola e, anche se faticando un po’ si arriva fino alle cascate, attraversando scenari spettacolari, tra arcobaleni e spruzzi.
Per visitare le Murchison Falls il consiglio è di alloggiare a Kibali.