Birmania e Mare

L'itinerario ideale per andare alla scoperta del Myanmar e del suo mare incontaminato

L'itinerario ideale per andare alla scoperta del Myanmar e del suo mar...

Yangon - Bagan - Monywa - Mandalay - Lago Inle - Ngapali

Viaggi Di Nozze Cultura

Da non perdere

  • Yangon, affascinante mosaico culturale
  • Bagan, meravigliosa e mistica
  • Monywa, il gioiello nascosto
  • Il rito silenzioso dei monaci ad Amapura
  • Le splendide pagode di Mingun
  • Il magico Lago Inle
  • Le spiagge incontaminate di Ngapali
  • 13 Giorni
  • 2390 €
  • Voli inclusi
  • Partenze di gruppo il lunedì - Individuali su richiesta

Yangon - La Capitale

Da molti definita come la più affascinante città del Sud-Est Asiatico, Yangon stupisce il viaggiatore con la sua contaminazione tra il recente passato coloniale e la profonda cultura locale, strettamente associata alla tradizione del Buddismo Theravada, quella dominante in questa area asiatica e nell'Asia meridionale.

La città fu fondata nella seconda metà del XVIII secolo ed è stata la capitale del paese, fino ai primi anni duemila, prima che il regime militare Birmano la trasferisse a Naypyidaw, un anonimo insediamento costruito dal nulla, qualche centinaio di chilometri più a nord.

Yangon, con quasi 6 milioni di abitanti, rimane in ogni caso la principale città e il più importante snodo commerciale del paese. Un concentrato di cultura, tradizioni locali e patrimonio storico, ancora ben presenti in un tessuto sociale destinato a uno sviluppo accelerato del futuro.

Qui convivono da sempre - e serenamente - diversi gruppi etnici birmani con le nutrite comunità cinesi e indiane, che con l'eredità coloniale britannica formano un caleidoscopio culturale unico.

Le donne e i bambini si spalmano sul viso la Thanakha, una pasta cosmetica gialla che profuma, protegge e decora, il cui impiego risale a oltre 2000 anni fa.

Se i suoi principali monumenti come l'imponente Shwedagon Pagoda o l'enorme Buddha Reclinato valgono da soli una visita alla città, è soprattutto nel contatto profondo con la sua gente che Yangon offre il meglio di sé: perdersi passeggiando tra i grandi viali alberati, nei tanti mercati, nella miriade di piccoli templi e pagode; passeggiare lungo Strand Road, circondati da edifici in stile vittoriano; proseguire immergendosi nella colorata atmosfera del quartiere cinese; trascorrere del tempo nelle strade, cogliendo ogni piccolo affascinante aspetto della vita comune, circondati dal colore cremisi delle tuniche dei monaci e immersi negli immancabili profumi di fiori e riso.

Questa è l'autentica attrazione di Yangon. Un mosaico di culture pronto a sorprendere e a emozionare, passo dopo passo. 

Anche attraverso la cucina: dallo street food a eleganti ristoranti in perfetto stile coloniale, passando per alcuni locali dove è possibile provare i migliori noodles del paese, si può compiere un sorprendente viaggio gastronomico, per sperimentare, muniti di una grande apertura, le affascinanti storie di vita e di cultura raccontate dal cibo.

La Shwedagon Pagoda

La grande Shwedagon Pagoda è la più venerata di tutta la Birmania. Simbolo della città di Yangon,  domina da ogni angolazione e prospettiva e rappresenta un vero e proprio “gioiello” buddhista.

La cupola centrale è impressionante: uno stupa alto 98 metri interamente ricoperto da lamine d’oro, la cui sommità (la corona) è impreziosita da migliaia di pietre preziose (circa 7.000!), tra diamanti, rubini e zaffiri, mentre in cima svetta un diamante da 76 carati.

Ci si trova davanti a un esempio di bellezza disarmante, la cui struttura architettonica è caratterizzata dai tipici mattoni birmani, ai quali sono state fissate le lamine d’oro grazie a una particolare tecnica di rivettatura (giunzioni senza perforazioni). Il risultato è un trionfo di arte e spiritualità che non lascia indifferenti.

Uno stupa (dal sanscrito stupa) è un monumento buddhista, originario del subcontinente indiano, la cui funzione principale è quella di conservare reliquie.

La pagoda presenta quattro ingressi, come vuole la tradizione, ognuno adornato da una coppia di enormi statue rappresentanti i Chinthe, le figure mitologiche del buddismo (leoni con caratteristiche umane), tipici protettori dei templi. Da ogni porta si accede alla piattaforma principale attraverso delle scale, dalla quale si erge lo stupa più imponente, oltre che a centinaia di altri piccoli stupa, reliquiari, tempietti e moltissime sculture.

Per accedere è richiesto un abbigliamento sobrio, con pantaloni o gonna sotto il ginocchio e maniche fino ai gomiti, ed è obbligatorio togliersi le scarpe.

La Shwedagon è la pagoda più sacra per i birmani e secondo la tradizione contiene alcune tra le reliquie più importanti del buddismo, quelle appartenute a quattro dei cinque Buddha storici vissuti nell’eone attuale (l’attuale ciclo cosmico tipico della tradizione buddista), tra cui otto capelli del Gautama Buddha.

Oltre all’impressionante architettura della Shwedagon, è la vita brulicante che si svolge al suo interno e nelle vicinanze a colpire in particolar modo: migliaia di pellegrini (che diventano decine di migliaia nei giorni di festa e durante le celebrazioni) affollano la struttura, molti dei quali occupati nel cammino rituale, quello che procedendo in senso orario fa il periplo dell’immenso stupa.

A parte la visita alla pagoda vera e propria, per gli appassionati di shopping è importante sapere che nelle immediate vicinanze delle entrate si formano veri e propri mercatini dove si vende di tutto, di più.

Ma il momento più emozionante di questo posto, arriva al crepuscolo: basta sedersi e osservare con occhio discreto le scene di vita quotidiana. È un’esperienza affascinante per iniziare a comprendere le antichissime tradizioni e la profonda spiritualità che pervade ogni singolo aspetto della vita locale. Ci si immerge in un’atmosfera suggestiva, che accompagnerà tutto il viaggio in Myanmar.

Nel frattempo, la pagoda è diventata incandescente, grazie agli ultimi raggi di sole...


Bagan - La Piana

Nella regione di Mandalay, nel cuore del Myanmar, si estende una piana di circa 40 kmq, punteggiata da oltre 2.500 tra pagode, stupa e monumenti buddisti. Una spettacolare concentrazione di siti religiosi che incanta il visitatore con la sua atmosfera di grande spiritualità e devozione, che filtra dai luoghi e dai gesti delle migliaia di pellegrini che ogni giorno vengono qui.

Le costruzioni risalgono al periodo tra il IX e il XIII secolo, quando Bagan era la capitale del Regno di Pagan, il primo capace di unificare tutte queste terre in un unico Stato. La descrizione di Tiziano Terzani coglie perfettamente l'essenza di questo affascinante e mistico territorio, che sembra ancora immerso in una dimensione senza tempo:

"Ci sono viste al mondo dinanzi alle quali uno si sente fiero di appartenere alla razza umana. Bagan all'alba è una di queste. Nell'immensa pianura, segnata soltanto dal baluginare argenteo del grande fiume Irrawadi, le sagome chiare di centinaia di pagode affiorano lentamente dal buio e dalla nebbia: eleganti, leggere; ognuna come un delicato inno a Buddha. Dall'alto del tempio di Ananda si sentono i galli cantare, i cavalli scalpicciare sulle strade ancora sterrate. È come se una qualche magia avesse fermato questa valle nell'attimo passato della sua grandezza." Tiziano Terzani, In Asia

I templi sopravvissuti al trascorrere del tempo si presentano con forme e dimensioni varie e con un diverso stato di conservazione, ma in tutti quanti è custodita almeno un'immagine del Buddha.

La piana è suddivisa in tre centri principali: Old Bagan, dove si concentrano i templi più famosi, New Bagan e Nyaung U, dove accanto a templi minori si trova l'imponente Shwezigon Pagoda.

Tra i tanti edifici spiccano per interesse:

  • Ananda Patho, il tempio più sacro e venerato di Bagan che si distingue per la sua particolare cima a forma di pannocchia alta 52 metri.

  • Shwesandaw Pagoda, ribattezzata "Pagoda del tramonto" e simbolo della città, che con la sua forma piramidale offre una delle migliori - e più affollate - viste sull'intera piana.

  • Dhammayangyi Patho, un massiccio edificio di mattoni rossi visibile da quasi tutti i templi di Bagan.

  • Sulamani Patho, immerso in una campagna verdissima, è uno dei templi più belli e meglio conservati di tutta la zona.

Ma tanti altri templi, più o meno maestosi, si trovano disseminati nella pianura in attesa soltanto di essere ammirati!

Se si vuole apprezzare al massimo lo splendido scenario che la piana regala, i momenti migliori sono l'alba e il tramonto, quando i primi e gli ultimi raggi del sole si riflettono sugli edifici rossastri e dorati, illuminandoli e donando a tutta l'area un'atmosfera suggestiva.

Rispetto al classico sito archeologico, la grande particolarità di Bagan è che qui si mescolano alla storia e alla tradizione tante scene di vita quotidiana, spesso realtà rurali che contribuiscono ad aumentare la magia del luogo.




Monywa

Il fascino di Monywa è l’autenticità, che la rende una destinazione fuori dai classici circuiti turistici (pur offrendo molti luoghi affascinanti), dove è ancora possibile - rispetto ad altre località più frequentate - conoscere la cultura locale e le tradizioni ancora non contaminate dal turismo, in un ambiente rimasto intatto. Si trova a circa 140 km a nord di Mandalay, sulla riva orientale del fiume Chindwin.

La prima grande attrazione è l’enorme Thambuddhe Pagoda, famosa per la sua architettura, con oltre 500.000 statue di Buddha e pitture murali; di recente costruzione, ma non per questo meno suggestiva. Si visitano poi le due grandi statue del Buddha, la Lay Kyun Sakkya, la cui costruzione iniziò nel 1995, alta quasi 150 metri! Strabiliante anche la statua del Buddha reclinato, lunga 111 metri.

Non si può lasciare Monywa senza prima essere stati in quello che viene ritenuto tra i siti rupestri più rilevanti al mondo, Pho Win Taung, ancora poco conosciuto e ancora con scavi archeologici in corso; nella parte visitabile sono già visibili ben 947 grotte tra piccole e grandi, le “caverne dello sciamano”, decorate con statue e bellissime pitture murali. Un luogo mistico, in cui la guida è fondamentale.




Mandalay

Mandalay è la seconda città birmana per numero di abitanti e ne è considerata la capitale culturale, racchiusa da mura, dove si trovano templi, monasteri, vasti parchi e il Palazzo Reale. Conosciuta anticamente come la "città d'oro", oggi rappresenta ancora la culla della cultura e della spiritualità della Birmania, custodendo un immenso patrimonio artistico che, fortunatamente, nemmeno i pesanti bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale hanno potuto cancellare.

 La prima tappa durante la vostra visita non può non iniziare da Mandalay Hill, la collina dalla cui cima, raggiungibile tramite una scalinata a spirale, potrete abbracciare con lo sguardo l'intera città, ammirando un susseguirsi di pagode dorate e bianche e il corso del fiume Irrawaddy.

Ricordatevi che vi trovate in un luogo sacro dove, come narra la leggenda, il Buddha predisse la nascita di una grande città, una profezia che fu poi realizzata nel 1857 dal re Mindon (Mandalay fu capitale del Regno birmano fino all'occupazione britannica del 1885).

Impossibile menzionare tutte le bellezze architettoniche della città: dai resti del Palazzo Reale al silenzio assoluto nel monastero del Palazzo d'Oro, il Shwenandaw Kyaung, costruito interamente in legno teak; dal tempio di Mahamuni, al cui interno è conservata una tra le più venerate statue del Buddha seduto, alla Kuthodaw Pagoda, dove si trova il libro più grande del mondo

Sì, perché qui sono custoditi tutti i 15 libri che formano il Tripitaka (il canone buddista); sono incisi su 738 tavole di marmo poste ognuna all'interno di piccole stupe bianche che circondano la stupa dorata, la più grande.

Ogni lastra è un metro di larghezza e un metro e mezzo di altezza, e spesso 13 centimetri e ci sono 738 lastre in totale.

Mandalay è molto più di un insieme di pagode e monasteri. È anche la città degli antichi mestieri, con le sue numerose botteghe artigiane dove, dalle abili mani di artisti locali, prendono forma dei veri e propri gioielli, come le sculture in legno e in pietra

Per i curiosi di altre culture, o gli appassionati di acquisti etnici, ci sono anche i mercati lungo l'86a strada che, con i loro colori, suoni e profumi, rappresentano uno spaccato della vita locale. Tra i tanti, vale la pena fare un salto al Mercato della Giada per fare dei veri affari, soprattutto se si ha un po' di dimestichezza.

l mercato all'ingrosso apre tutti i giorni alle 2.00 del mattino e viene invaso da compratori cinesi che acquistano la giada a sacchi.

E infine, a Mandalay, c'è la sua gente che, con ospitalità e gentilezza infinite, è in grado di trasformare il viaggio in un'esperienza davvero unica, anche solo attraverso un inconfondibile e meraviglioso sorriso, che sarà il ricordo più bello da riportare a casa.



Amarapura

Questa cittadina si affaccia sulle rive del Lago Taungthaman, a circa 11 km a sud di Mandalay. Venne fondata nel 1783 e il suo nome significa "Città dell'Immortalità", una definizione che contrasta con la breve durata della sua nomina a capitale del Myanmar. Oggi è conosciuta in quanto centro per la tessitura della seta e del cotone, con i quali vengono realizzati i colorati e pregiati abiti cerimoniali tradizionali, i longyi.

La maggiore attrazione del luogo è senza dubbio il ponte pedonale U-Bein che, con i suoi 1200 metri di lunghezza, vanta il primato di essere il ponte più lungo in legno teak che sia mai stato realizzato al mondo. Collega la città ad alcuni villaggi in periferia. 

Struttura a parte, quello che lo rende davvero interessante è il ruolo centrale che svolge nella vita della comunità locale: a ogni ora del giorno è attraversato da pescatori e contadini, che portano sulle spalle delle ceste attaccate alle estremità di un bastone, o monaci che spingono a mano le biciclette verso casa.

Il momento migliore per visitare il ponte - soprattutto per gli appassionati di fotografia - è al tramonto, quando tutto sembra fermarsi per salutare gli ultimi raggi del sole. Il ponte conduce anche alla Kyauktawu Pagoda, che merita senz'altro una visita.

I punti d'attrazione sembrano non finire mai, c'è sempre qualcosa di interessante a richiamare l'attenzione, come il monastero di Bagaya Kyaung, costruito in legno, e il monastero Mahagandayon, dove è consentito ai visitatori assistere ai rituali di vita quotidiani dei più di 700 monaci che vi risiedono, come al momento del pranzo quando, alle 10 e 30 in punto, centinaia di monaci aspettano in fila il proprio pasto, in rigoroso silenzio.

Mingun

Mingun, insieme ad Amarapura, è una delle quattro antiche capitali del Myanmar che merita di essere visitata. Sorge sulla sponda ovest del fiume Irrawaddi e si può raggiungere in barca da Mandalay, con una navigazione di circa 45 minuti che già da sola vale il viaggio.

È proprio durante queste lente traversate lungo il fiume che si possono contemplare alcuni tra i panorami più belli e fare gli incontri più autentici con la popolazione locale, che vive nei paraggi o che comunque trae dal fiume la propria fonte di sostentamento.

Prima di arrivare a Mingun, la prima cosa che sembrerà di scorgere da lontano è una grande collina dai ripidi fianchi, ma a mano a mano avvicinandosi, si realizza che si tratta dell'imponente (e stravagante) Mingun Paya, la grande pagoda incompiuta scavata nella roccia.

Fortemente voluta dal re Bodawpaya, la struttura avrebbe dovuto essere la pagoda più grande mai realizzata, raggiungendo i 150 metri di altezza. L'opera non fu però mai ultimata e venne in seguito danneggiata dal terremoto del 1938, come testimoniano le profonde spaccature visibili sulla facciata.

Ciò che rimane dell'originaria costruzione è comunque ancora oggi impressionante. Per accedervi si deve percorrere, rigorosamente a piedi scalzi, il sentiero sconnesso che porta fino alla sommità dalla quale si domina tutta la pianura sottostante.

Accanto alla Mingun Paya si trova la bianchissima Hsinbyume Paya, con il suo stile originale e molto diverso dalla maggior parte delle pagode del Myanmar. 

L'insolita architettura è costituita da sette terrazze concentriche e ondulate, rappresentanti le sette catene montuose intorno al Monte Meru (la montagna al centro dell'universo buddhista), e da nicchie al cui interno sono raffigurati cinque mostri mitologici. Lo stupa si trova in cima a una scalinata che conduce all?ultima terrazza, da cui si gode una magnifica vista sulle colline circostanti.

Il terzo elemento rappresentativo di Mingun è un'altra reliquia della megalomania del re Bodawpaya: la campana sospesa, la più grande e funzionante esistente al mondo, realizzata in bronzo e pesante più di 90 tonnellate. Ci si può trascorrere qualche minuto ad ascoltarne il suono, persino dal suo vano interno!




Lago Inle

Circondato dalle montagne, a un'altitudine di 900 metri, il Lago Inle racchiude in sé un microcosmo fatto di villaggi su palafitte, di orti galleggianti e di vivaci mercati: uno spaccato di cultura locale che lo rende una delle tappe più affascinanti durante il viaggio in Myanmar.

Si tratta del secondo maggior lago di acqua dolce del paese e il modo migliore per visitarlo è con una gita su motolance che, partendo da Nyaung Shwe, consente di esplorare tutta l'area.

Tra le tante le peculiarità che si possono ammirare, ci sono orti galleggianti, fertili isole sull'acqua che restano ancorate al fondo grazie a pali di bambù e dove si coltivano frutta e ortaggi; caratteristici mercatini itineranti, che si tengono in diverse località a seconda del giorno; le antiche pagode, tra cui la grande Phaung Daw Oo; le piccole botteghe artigianali, i laboratori tessili e le fabbriche di sigari.

Un mondo a parte, puro e autentico, costituito di legno e bambù, che mostra l'essenza di un popolo birmano ancora lontano dalla modernità e proprio per questo, affascinante.

La vera attrazione del luogo, infatti, è costituita dalla gente, il popolo Intha (letteralmente "i figli del lago"), che anima questo specchio d'acqua dolce attorno al quale ruota tutta la sua vita: bambini che si lavano tra schizzi e risate, donne che fanno il bucato, contadini carichi di merci diretti in paese e i pescatori con le tradizionali ceste di reti a forma di cono e il loro curioso modo di remare servendosi della gamba.

La cosa più normale che possa accadere qui è provare una pace e una tranquillità assolute.

Ngapali Beach

Il Myanmar, conosciuto soprattutto per il suo immenso patrimonio artistico e per la sua affascinante cultura locale, è ancora poco apprezzato per il mare. Eppure, a nemmeno un'ora di volo da Yangon, si trova un piccolo angolo di paradiso costituito da tre chilometri di spiaggia dorata e finissima e un mare incontaminato: Ngapali Beach.

Affacciato sul Golfo del Bengala, questo luogo è un'oasi di pace dove potrete rilassarvi seguendo il lento scorrere della vita locale. Il turismo, seppur in crescita, non è ancora in grado di occupare neppure in piccola parte la lunghissima striscia di sabbia che fiancheggia il villaggio. Questo vi consentirà di passeggiare sulla riva in totale tranquillità, incrociando al massimo qualche venditrice di frutta o pescatori della zona che impegnati nelle proprie attività quotidiane.

Intorno a Ngapali Beach sono presenti numerose isole che possono essere visitate in giornata, mentre la sera potrete accomodarvi in uno dei tanti ristorantini dislocati lungo l'unica strada che porta al villaggio, dove poter gustare ottimi piatti di pesce, a prezzi molto bassi.




Sotto il profilo climatico, il periodo migliore per visitare il Myanmar è la stagione secca che va da ottobre ad aprile, con i mesi da Novembre a Marzo che registrano temperature medie e un tasso di umidità ancora non troppo elevato per un paese del Sud-Est Asiatico. 

A partire dalla seconda metà di Aprile fino alla fine di Maggio, invece, pur essendo le prime piogge ancora scarse e prevalentemente a carattere di rovescio temporalesco isolato, le temperature e il tasso di umidità aumentano rendendo spesso faticose le visite (che si consiglia di pianificare nelle prime ore della giornata o nel tardo pomeriggio). La stagione delle piogge inizia solitamente dalla fine di Maggio e si estende fino ai primi giorni di Ottobre, con precipitazioni molto più intense lungo la fascia costiera e la parte meridionale del paese.

Il Myanmar è però sostanzialmente un paese visitabile durante tutto l'arco dell'anno, con esclusione delle aree tribali più remote che con le forti piogge sono difficilmente accessibili per via delle cattive condizioni delle strade e la fascia costiera, molto piovosa, dove la maggior parte dei resort chiude durante la stagione delle piogge.

Se i mesi migliori per un viaggio in Myanmar sono quelli invernali, gli altri mesi dell'anno sono comunque interessanti per diverse ragioni:

  • si registrano molti meno viaggiatori stranieri nel paese, permettendo un maggiore e più profondo contatto con la meravigliosa cultura locale;
  • durante la bassa stagione (generalmente da Aprile a Settembre) gli hotel offrono tariffe meno costose e spesso offerte promozionali.
Per coloro che desiderano un'immersione nell'affasciante cultura locale e nelle profonde tradizioni, da non dimenticare i tanti Festival che si svolgono durante tutto il corso dell'anno; eventi in grado di arricchire la già emozionante esperienza di viaggio che paese come il Myanmar sa offrire.


Viaggiare in Myanmar a Gennaio

Gennaio è uno dei mesi migliori per visitare il Myanmar, le temperature non sono ancora molto elevate come nei mesi di aprile e maggio, il clima è secco con un tasso di umidità accettabile per un paese del Sud-Est Asiatico. Nonostante le piogge molto scarse, il livello di acqua nei fiumi è solitamente ancora alto da consentire la navigazione sia delle navi da crociera sia dei battelli locali. Il periodo secco consente anche di muoversi con relativa semplicità nelle aree tribali che durante la stagione delle piogge sono praticamente inaccessibili per il pessimo stato delle strade. Gennaio è anche un mese perfetto per alcuni giorni di mare lungo le belle spiagge di Ngapali o nell’Arcipelago delle Mergui situato lungo la costa meridionale del paese. Essendo un periodo di altissima stagione, si consiglia di prenotare con un largo anticipo.

A Gennaio (durante la settimana del plenilunio) si festeggia il Festival di Ananda a Bagan, un evento affascinante che richiama migliaia di pellegrini presso il famoso tempio di Ananda dove, in aggiunta alle immancabili e interessanti cerimonie religiose, si possono osservare numerose performance artistiche come i Zats (danze tradizionali intervallate da momenti recitati), gli Anyeints (performance teatrali, spesso a carattere satirico nei quali il mito si mescola alla cronaca), musiche, danze tipiche e si proiettano in sale improvvisate all’aperto i film più popolari.

A cavallo dei mesi di gennaio e febbraio si festeggia anche il Festival di Htamane per celebrare l’inizio della stagione dei raccolti. Un evento molto sentito in tutto il Myanmar durante il quale tutte le case si produce il Htamane, una ricetta tradizionale a base di riso glutinoso, zenzero, polpa di cocco, frutta secca e sesamo, che viene tradizionalmente offerta ai monaci prima di essere condivisa con chiunque si trovi nelle vicinanze.

Sempre durante il mese di gennaio si festeggiano altri due importanti festival tribali (il capodanno Naga e il Festival di Manao) che richiamano numerosi gruppi etnici in un susseguirsi di celebrazioni rituali, danze e musiche. Ambedue questi eventi si svolgono nello stato di Kachin, all’estremo nord del paese, un’area purtroppo al momento poco accessibili ai turisti per effetto della repressione dei movimenti indipendentisti da parte del governo.


Viaggiare in Myanmar a Febbraio

Anche Febbraio è uno dei mesi migliori per visitare il Myanmar con un clima secco e temperature ancora non troppo elevate anche se superiori a quelle di gennaio (piacevolmente temperate per chi desidera viaggiare nelle regioni montuose alla scoperta delle minoranze etniche). È importante prenotare con largo anticipo per trovare posto nei principali siti, molto frequentati durante questi mesi.

Il 20 Febbraio si festeggia la Giornata Nazionale del popolo Chin, a celebrare, dopo decenni di repressione da parte del regime militare, le tradizioni, la storia e la cultura di questo affascinante gruppo etnico. Un susseguirsi di musiche e danze tradizionali.

Nel mese di febbraio si svolge anche il tradizionale Festival presso la Pagoda di Mahamuni a Mandalay: migliaia di pellegrini rendono offerte al Buddha in un contesto di grandi festeggiamenti carichi di energia per un contatto diretto con la profonda cultura locale.


Viaggiare in Myanmar a Marzo

Marzo è ancora uno dei mesi ideali per viaggiare in Myanmar, le precipitazioni sono ancora molto rare e limitate a pochi rovesci temporaleschi, anche se l’umidità e le temperature tendono a salire rispetto ai mesi precedenti. Proprio per le temperature più elevate, si suggerisce di pianificare le visite evitando le ore più calde della giornata. Anche a marzo è consigliabile prenotare con un certo anticipo per via della grande affluenza di viaggiatori.

Marzo è anche un periodo ricco di eventi in Myanmar:

  • Il Festival di Bawgyo, celebrato in tutto lo stato Shan e principalmente nella città di Hsipaw, caratterizzato da una settimana di festeggiamenti durante i quali migliaia di pellegrini rendono omaggio al Buddha con offerte e celebrazioni. Intorno ai tanti templi si assembrano numerosi mercati carichi di un’atmosfera di festa, un’ottima occasione per entrare in contatto con le tradizioni e la profonda cultura locale.
  • Durante il plenilunio di marzo, l’ultimo mese del complesso calendario lunare Birmano, nello stato Shan si festeggia il Festival di Kakku, una festività che unisce la tradizionale spiritualità birmana a un evento socializzante nel quale migliaia di persone affluiscono intorno alle pagode indossando i loro costumi tradizionali. Un’occasione unica nella quale entrare in contatto con il complesso caleidoscopio culturale ed etnico del Myanmar.
  • Il Festival di Pindaya che richiama migliaia di pellegrini alle famose grotte di Pindaya, caratterizzate da circa 8000 statue del Buddha. Intorno alla pagoda sorge spontaneamente l’immancabile mercato nel quale si possono trovare prodotti dell’artigianato locale.
  • Il Festival della Pagoda di Shwedagon nella capitale Yangon, richiama anche questo tantissimi pellegrini in un’atmosfera festosa ma al contempo carica di spiritualità. Intorno alla grande pagoda si formano gli immancabili mercati, leggermente più turistico di altri eventi festival, ma comunque affascinante.


Viaggiare in Myanmar ad Aprile

Aprile segna l’inizio dell’estate birmana con temperature elevate che possono raggiungere anche i 40° in alcune regioni. Le piogge sono ancora limitate e principalmente a carattere di rovescio pomeridiano o serale, ma l’umidità tipica del sud-est asiatico inizia a farsi sentire. Si consiglia vivamente di effettuare le visite evitando le ore centrali della giornata. Nonostante le temperature meno piacevoli dei mesi precedenti e l’inizio delle piogge, aprile è un mese interessante per viaggiare in Myanmar perché, per via del capodanno Burmese, molti birmani viaggiano nel paese offrendo uno spaccato interessante attraverso un contatto più profondo con la cultura locale. Inoltre, è un mese meno frequentato dai turisti internazionali, garantendo un’esperienza più autentica anche se è comunque necessario prenotare con un certo anticipo per via dei numerosi locali che si spostano nel paese.

Aprile segna l’inizio del nuovo anno nel calendario lunare Burmese (17 Aprile); famoso anche come il festival dell’acqua: in tutto il paese ci sono festeggiamenti tradizionali nei quali si lancia dell’acqua, antico rituale di purificazione e buon auspicio, che diventa occasione di divertimento e socializzazione. I festeggiamenti durano diversi giorni offrendo ai viaggiatori una divertente esperienza a contatto con le tradizioni locali.

A Bago, l’antica capitale, si festeggia il Festival della Pagoda di Shwemawdaw che attrae tantissimi di pellegrini da tutto il paese per festeggiare la pagoda più alta della Birmania.


Viaggiare in Myanmar a Maggio

Le temperature nel mese maggio continuano a essere elevate fino alla seconda parte del mese, durante la quale l’intensificarsi delle prime piogge a carattere di rovescio inizia a mitigare il clima. Maggio è comunque un mese interessante per visitare il Myanmar visto il limitato afflusso di turisti che garantisce un’esperienza più profonda a contatto con la cultura locale e visto i prezzi degli hotel che sono più contenuti rispetto ai mesi invernali di alta stagione. Maggio è anche l’ultimo mese prima dell’inizio della stagione delle piogge più intense nel quale è piacevole e possibile passare qualche giorno lungo le belle spiagge di Ngapali o nell’Arcipelago delle Mergui.

A Maggio, come in tutti i paesi di tradizione Buddista, si festeggia la Nascita e l’illuminazione del Buddha (in altri paesi chiamato Wesak). Un evento in Myanmar principalmente a carattere spirituale nel quale la maggior parte degli abitanti si recano più volte presso i templi e le pagode per meditare e rendere omaggio al Buddha. È ancora viva la tradizione di portare dell’acqua ai piedi di alberi di Ficus a celebrare l’avvenuta illuminazione del Buddha avuta sotto il Ficus sacro di Bodhgaya in India. Un’esperienza affascinante per comprendere a pieno la profonda spiritualità che pervade ogni aspetto della vita dei birmani.


Viaggiare in Myanmar a Giugno

Un mese di transizione per viaggiare in Myanmar nel quale è difficile prevedere il meteo: le temperature di solito scendono rispetto ai due mesi precedenti e solitamente si segna l’inizio delle piogge ancora però di norma limitate in intensità e a carattere temporalesco. Un ottimo periodo perché molto poco frequentato dai viaggiatori stranieri e con buone tariffe alberghiere. Alcuni dei resort al mare iniziano a chiudere con l’arrivo della stagione delle piogge, chi desidera spendere qualche giornata di relax al mare dovrà quindi pensare alle belle spiagge delle isole del Golfo del Siam in Tailandia.

Nel mese di giugno in Myanmar si tiene il Festival di Thiho Shin a Pakkoku, un tipico festival Burmese nel quale la tradizionale spiritualità si fonde con le tradizioni locali in un’atmosfera di grande gioia con canti, danze e musiche tradizionali oltre gli immancabili mercati spontanei intorno ai templi.


Viaggiare in Myanmar a Luglio

Il mese di luglio segna solitamente l’entrata della stagione delle piogge in Myanmar che iniziano a colpire con intensità le regioni meridionali e le coste del paese. Le regioni centrali invece sono ancora colpite in modo marginale, consentendo comunque di visitare il paese, anche se le aree più remote sulle montagne iniziano a divenire difficilmente accessibili per le condizioni delle strade.  

Insieme a settembre, sono i mesi ideali per la navigazione fluviale grazie al livello delle acque che inizia a crescere consentendo di raggiungere praticamente ogni luogo lungo i tanti corso d’acqua presenti nel paese.

Luglio segna anche l’inizio del Lent, il tradizionale mese nel quale i monaci non possono allontanarsi per più di un giorno dal proprio monastero; un mese dedicato in modo preferenziale agli insegnamenti e alla meditazione.

A Mandalay, a cavallo tra giungo e luglio, si svolge il Festival del “Cane Ball” (anche chiamato Chinlone), il tradizionale sport Birmano nel quale piccole squadre di massimo 6 persone si passano senza mai toccarla con le mani, una palla costruita in rattan con l’obiettivo di non farla mai cadere a terra. Durante il festival, numerose squadre si esibiscono nelle strade della città in un’atmosfera di grande festa.


Viaggiare in Myanmar ad Agosto

Viaggiare in Myanmar ad agosto è comunque possibile a patto di essere preparati alle forti piogge che solitamente colpiscono tutto il paese. Le zone rurali e montuose più remote sono ancora largamente inaccessibili per via delle pessime condizioni delle strade. Per coloro che sapranno sfidare le piogge, agosto è un mese comunque affascinante per visitare il Myanmar grazie allo scarso numero di turisti internazionali e alla natura rigogliosa che segue le piogge creando giochi di luce, panorami incredibili e scenografie perfette per gli appassionati di fotografia. Alcuni luoghi, come la famosa Roccia d’Oro, sono leggermente meno interessanti poiché anche i pellegrini birmani che solitamente affollano i tanti templi e pagode durante gli altri mesi dell’anno sono meno numerosi per via delle piogge.

Ad agosto si svolgono due interessanti festival, rispettivamente a Mandalay e Amarapura, derivanti dalle antiche tradizioni animiste che da millenni si sono fuse nel rito buddista. I festival festeggiano i Nat, spiriti ancestrali solitamente associati alla natura che durante il festival i locali credono prendano possesso di alcuni individui prescelti, talvolta con fenomeni di trance. I festival richiamano migliaia di persone che vengono a rendere omaggio agli spiriti in un’atmosfera magica caratterizzata da spettacoli, danze e musiche tradizionali. Uno spaccato unico per comprendere a fondo il profondo tessuto etnografico della Birmania.


Viaggiare in Myanmar a Settembre

In Myanmar a settembre le piogge iniziano a ridursi in intensità, soprattutto nella seconda parte del mese, le temperature si abbassano sensibilmente e l’umidità inizia a diminuire. La seconda metà del mese è un periodo interessante per viaggiare in Myanmar in quanto i paesaggi sono resi ancora più affascinanti dalla natura rigogliosa e i pochi turisti presenti rendono il viaggio un’esperienza indimenticabile a stretto contatto con la cultura locale. 

Le spiagge non sono ancora consigliabili, sia per le piogge residue sia perché molti dei resort aprono nuovamente a ottobre dopo il consueto stop nella stagione umida. La navigazione lungo i corsi d’acqua è al suo massimo e offre bellissime crociere. Le zone più remote sono ancora difficilmente accessibili ed è meglio concentrare l’itinerario sui luoghi più famosi come il classico circuito centrale del Myanmar (Mandalay - Bagan e Lago Inle). Settembre è ancora ottimo per il rapporto qualità/prezzo offerto dagli hotel in tutto il paese.

A cavallo tra i mesi di settembre e ottobre si svolgono alcuni interessanti festival:

  • Ad Amarapura, il Festival di Bo Bo Gyi, nei pressi del Lago Taungthaman e del famoso ponte U-Bein, che richiama tantissimi pellegrini da tutto lo stato Shan.
  • Il Festival della Pagoda Manuha a Bagan, che su tre giornate di celebrazioni, richiama migliaia di pellegrini per assistere alle processioni di numerose figure in cartapesta portate nelle vie della città. Durante il festival vengono anche offerti i tradizionali dolci di riso e dei particolari pickles di melone (il tradizionale metodo di conservazione della frutta e della verdura tipico di tutto il continente asiatico);
  • Sull’Inle Lake si svolge il Festival della Phaung Daw Pagoda durante il quale quattro immagini del Buddha sono trasportate a bordo di una particolare imbarcazione riccamente decorata in una sorta di processione lungo le sponde del lago con numerose soste nei tanti villaggi prima di arrivare nel principale centro Nyaung Swe per le celebrazioni finali.


Viaggiare in Myanmar a Ottobre

Ottobre segna nuovamente l’inizio dell’alta stagione in Myanmar, il clima è più secco e le temperature sono piacevoli. Il paese inizia a essere nuovamente  accessibile in ogni sua parte incluse le zone più remote e le spiagge. L’afflusso di turisti inizia nuovamente a salire quindi si consiglia di prenotare con un certo anticipo per evitare problemi legati alla disponibilità.

Un viaggio in Myanmar a ottobre significa anche poter partecipare ad alcuni interessanti festival come quello delle 9000 Luci di Kyaikhtiyo (la famosa Roccia d’Oro) nel quale i pellegrini locali portano migliaia di lanterne e candele sulla sommità della roccia offrendo uno spettacolo unico; a seconda del complesso calendario lunare birmano due altri importanti festival (quello della Pagoda di Manuha e quello di Phaung Daw) descritti nel mese di settembre talvolta vengono spostati a ottobre.


Viaggiare in Myanmar a Novembre

Nel mese di novembre, le ultime piogge a carattere temporalesco scompaiono lasciando un clima tra i migliori dell’anno con giornate dai cieli tersi, temperature mai troppo alte e un tasso di umidità più che accettabile per un paese del Sud-Est asiatico. Uno dei mesi migliori per viaggiare in Myanmar in quanto il clima è buono ma allo stesso tempo l’afflusso di viaggiatori stranieri non è ancora così alto come dei durante le festività Natalizie o i primi mesi dell’anno. Si consiglia comunque di prenotare con un certo anticipo perché il Myanmar, dopo la riapertura al turismo, coincisa con la fine del regime militare, è (a ragione) una delle mete più desiderate e popolari dell’Asia.

Anche novembre segna la presenza di alcuni importanti festival:

  • Il Festival del Pleniluinio di Tazaungdain, a festeggiare la fine della stagione delle piogge, è una celebrazione religiosa nella quale i monaci vengono omaggiati con nuove tonache e vengono lanciati in cielo migliaia dei tipici palloncini in carta alimentati da una candela. Un evento estremamente affascinante e scenografico, un perfetto set per gli appassionati di fotografia.
  • Il Festival della Pagoda di Shwezigon a Bagan, con il suo enorme mercato spontaneo dove si possono acquistare moltissimi prodotti artigianali provenienti da tutto lo stato Shan, danze e musiche tradizionali e le tipiche offerte di cibo ai monaci ed in generale ai partecipanti.
  • Il caratteristico Festival di Taunggyi sul Lago Inle durante il quale vengono lasciati centinaia di palloni alimentati ad aria calda, molti dei quali raffiguranti animali o figure mitologiche della tradizione buddista.

Viaggiare in Myanmar a Dicembre

Dicembre, assieme a gennaio e febbraio, è uno dei mesi migliori in termini climatici per viaggiare in Myanmar: le temperature sono tra le più basse dell’anno e l’umidità ai suoi minimi. Un periodo perfetto per viaggiare in Myanmar anche se è necessario prenotare con molto anticipo visto l’altissimo afflusso di viaggiatori. Un periodo ottimo anche per chi desidera spendere alcune giornate lungo le belle spiagge di Ngapali o presso le isole paradisiache dell’arcipelago delle Mergui. Se possibile, si consiglia di evitare il periodo delle feste natalizie caratterizzate da un grandissimo afflusso di visitatori e da un aumento considerevole dei costi delle strutture alberghiere.

Chi decide di viaggiare in Myanmar nel mese di dicembre ha l‘opportunità di assistere a tre affascinanti festival:

  • il Capodanno Akha, al centro delle regioni tribali nord-orientali (Kyaing Tong), durante il quale migliaia di persone del gruppo etnico Akha scendono dai villaggi per festeggiare questo evento vestiti nei loro costumi tipici e in un’atmosfera affascinante con danze e musiche tradizionali.
  • il famoso festival Nat sul Monte Popa, dedicato appunto agli spiriti Nat, che richiama tantissimi fedeli da tutto il paese per assistere alle cerimonie religiose e ai festeggiamenti con musiche e danze e un gran consumo del  tradizionale vino di palma.
  • Ultimo ma non come importanza, il Capodanno Kayin che offre il suo apice nella città di Hpa An (a poca distanza dall’antica Capitale Bago e dalla Roccia d’Oro) evento focale Karen che, per preservare le loro antiche tradizioni, indossano per l’occasione i costumi tradizionali in un evento ricco di folklore con danze e musiche ed i caratteristici incontri di boxe birmana.


Temperature stagionali (min-max °C) - Precipitazioni (mm/mese)

Località Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic
Yangon 18 - 32 5 19 - 34 2 22 - 35 6 24 - 36 16 25 - 33 296 24 - 30 564 24 - 30 576 24 - 30 623 24 - 31 378 25 - 32 204 22 - 31 62 19 - 31 7
Mandalay / Bagan 13 - 29 4 17 - 32 2 20 - 36 1 24 - 37 36 26 - 37 138 26 - 34 123 26 - 34 74 25 - 33 130 25 - 33 156 24 - 32 176 20 - 30 38 15 - 28 6
Lago Inle 23 - 8 5 25 - 10 4 27 - 14 6 30 - 18 47 28 - 18 148 27 - 18 198 25 - 18 209 25 - 18 269 25 - 18 248 24 - 17 151 24 - 13 58 22 - 9 10
Ngapali 30 - 12 2 32 - 13 1 33 - 18 2 34 - 21 18 33 - 24 262 30 - 24 1080 29 - 22 1250 29 - 22 1300 30 - 23 520 32 - 23 189 32 - 20 61 31 - 14 8
Arcipelago delle Mergui 32 - 21 6 32 - 22 44 33 - 23 51 34 - 24 114 32 - 23 420 30 - 23 768 29 - 23 718 29 - 23 856 30 - 24 452 30 - 23 268 32 - 22 81 32 - 21 12
Myitkyina (Regioni settentrionali) 23 - 9 11 26 - 13 21 30 - 16 44 33 - 20 62 32 - 22 147 30 - 23 410 30 - 24 482 31 - 23 349 30 - 23 223 30 - 21 128 27 - 15 24 24 - 11 7

Passaporto/Visto:
Per i cittadini italiani è richiesto il passaporto con almeno 6 mesi di validità a partire dalla data d’ingresso nel Paese. È necessario che il passaporto disponga di almeno 1 pagina libera per l’applicazione del visto. Il visto, obbligatorio, si ottiene presso l’ufficio consolare dell’Ambasciata Birmana a Roma, compilando un modulo in duplice copia, con 2 foto tessera e fotocopia della carta d’identità o della patente. Ambasciata Birmana E-mail: meroma@tiscali.it

È possibile richiedere il visto on line pagando con carta di credito e il costo è di circa 50 euro. http://www.myanmarevisa.gov.mm/. Poiché il visto ha una validità di tre mesi, è consigliabile farlo almeno un mese prima.

Fuso orario:
In linea di massima nei mesi da novembre a marzo, quando in Italia è in vigore l’ora solare, il fuso orario del Myanmar è +5 ore e mezza (cioè quando in Italia sono le 12:00, in Myanmar sono le 17:30); da aprile a ottobre, quando invece è in vigore l’ora legale, il fuso orario è +4 ore e mezza (cioè quando in Italia sono le 12:00, in Myanmar sono le 16:30).

Vaccinazioni e precauzioni sanitarie:
Per entrare nel Paese non è richiesta alcuna vaccinazione obbligatoria, a parte il caso in cui si entri arrivando da un paese a rischio trasmissione febbre gialla. Si consiglia di bere solamente acqua in bottiglia ed evitare di consumare verdura fresca e frutta che non siano state ben lavate con acqua potabile, e di utilizzare repellenti anti-zanzara sia durante il giorno sia nelle ore serali e notturne.

Valuta:
La valuta nazionale è il Kyat (si pronuncia “ciat” MMK). Al cambio attuale 1 euro corrisponde a circa 1465,52 MMK. La Birmania ha comunque un’economia basata sul dollaro pertanto i pagamenti in dollari sono accettati ovunque. Gli Euro vanno bene ma spesso non sono accettati per pagamenti diretti, devono perciò essere convertiti in Kyats. Il cambio è ora più stabile ed è regolato dalla banca centrale del Paese, è consigliabile comunque limitarlo al minimo visto che è poco conveniente riconvertirli al momento della partenza. Attualmente è possibile prelevare contanti in valuta locale a Yangon (massimo 300.000 Kyats a volta) dalle ATM, con una tassa a transazione di 5000 kyats. In generale gli uffici di cambio oggi sono aperti nelle principali località turistiche, nei mercati, negli aeroporti e in alcuni hotel a Yangon, Bagan, Mandalay e Inle.

Le carte di credito autorizzate sono Master Card, Visa, Visa Electron, Maestro, Cirrus e sempre più locali, hotel e negozi accettano la carta di credito, con tasse da 3 a 4 %. In Birmania può comunque essere ancora problematico l’utilizzo di carte di credito. È quindi necessario portare contanti in dollari Usa o Euro. Le banconote devono essere “nuove” (quelle vecchie o rovinate, scritte, o anche sporche in Birmania non sono accettate).

Abbigliamento consigliato:
Si consiglia un abbigliamento casual con abiti pratici e leggeri. Durante l’inverno (da dicembre a febbraio) fa piuttosto freddo nelle prime ore del giorno e nelle ore serali, anche nelle località balneari, è dunque necessario portarsi una giacca e/o felpa. La Birmania è un Paese molto tradizionale: non sono graditi shorts e canottiere. Nei templi e nelle pagode è obbligatorio andare a piedi nudi (senza calze), può essere pertanto utile portare un paio di sandali visto che bisogna toglierseli spesso, ed avere un abbigliamento discreto. Altrettanto utili sono un cappello, gli occhiali da sole, costume da bagno e crema solare.

Elettricità:
La corrente elettrica è 220/230 Volt. Si consiglia di portare un adattatore universale.

Telefono:
Il prefisso internazionale è 0095, +95. La rete telefonica locale è obsoleta e spesso i collegamenti sono difficoltosi. Dalla fine del 2014 è stato attivato il GSM International Roaming, tuttavia il sistema non è ancora perfettamente funzionante e resta difficoltoso l’utilizzo della propria sim card. I costi poi sono spesso elevati, pertanto consigliamo di rivolgersi al proprio operatore telefonico per avere maggiori informazioni. È comunque possibile utilizzare il cellulare con sim card acquistate in Myanmar. È facile trovare internet caffè in tutto il paese e nelle strutture ricettive. La connessione però è di solito molto lenta e poco affidabile.

Lingua:

La lingua principale è il Birmano. L'inglese è ampiamente parlato e capito. A livello regionale sono parlati moltissimi dialetti e lingue tribali, dato che ogni etnia utilizza il proprio idioma.

Comportamenti raccomandati:
La generosità, specialmente in Asia, è considerata una virtù, e per i buddhisti un'occasione per guadagnarsi meriti per una migliore incarnazione nella prossima vita. Dare offerte nei monasteri o mance agli autisti, alle guide, ai camerieri è considerata una regola naturale di comportamento ed è quindi attesa. È bene ricordare che non solo ci si trova in Oriente, ma in una delle parti del mondo che più ha conservato intatte le proprie tradizioni.

Per la cultura locale ogni forma di esternazione di sentimenti, negativi o positivi che siano, è considerata estremamente volgare e maleducata. È considerato offensivo toccare la testa delle persone, così come puntare con i piedi per indicare persone o case o templi. Le donne non possono toccare i monaci, stargli accanto o sedersi in posti davanti o in posizione più elevata rispetto a dove siede il monaco.

Religione:
Il Myanmar è un Paese multi-religioso, circa l’80% della popolazione è di religione buddhista mentre il restante 20%; è diviso tra la religione cristiana e quella musulmana ed esistono ancora diversi gruppi etnici con culti animisti a credenze locali.      


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